Lucia Annunziata:
Questi movimenti che comunque l’Italia vedrà, perché li abbiamo già visti
partire e immagino che, con il continuare della crisi, immagino ce ne saranno
altri: tu temi più una deriva a destra o una deriva a sinistra di questi
movimenti di scontento popolare?
Pierluigi Bersani:
Possono, secondo me, configurare un pezzo del sistema dall’uno e dall’altro
lato.
Io non credo che, proprio per lo sbandamento un po’ generale perché i
circhi politici si accorciano anche in Europa, non si sa proprio dove andare,
questo impulso alla semplificazione, il messaggio che è di tipo populista puó
anche essere interpretato da diverse forze. D'altronde meccanismi di
frammentazione li abbiamo avuti perfino in Finlandia, ci sono meccanismi che
stanno girando per l’Europa, e quindi potresti avere un esito, che è quello che
tempo, è quello che dobbiamo valutare e affrontare lasciando i nostri polmoni
un po’ aperti, quindi cercando di capire e temo che possano esserci in termini
perfino di frantumazione ma con una comune espressione, una piegatura, di tipo
populista. Questo potrebbe essere.
Lasciatemi dire una cosa:
Spero che si sia visto che facendo il nostro piano di lavoro per il
progetto Italia, eccetera, e riprendendo finalmente la parola Sud e Mezzogiorno
che era stata cancellata, noi non siamo partiti come Partito facendo un
convegno sui fondi FAS, noi siamo partiti con un Programma di Formazione di
duemila giovani del mezzogiorno, di cui il quaranta per cento donne giovani, e
siamo partiti con una iniziativa di, diciamo, protagonismo femminile. Giovani e
donne, le forze, cioè noi, il mezzogiorno ha la chiave per vedere se si può
innescare un Processo Rinnovatore nel Paese, perché, le riforme che
servirebbero al Paese sono per loro natura meridionaliste, lo dico sempre:
parliamo di una Progress verso ammortizzatori a carattere universalistico? Parliamo
di un Fisco, dove si considerano gli incapienti? Parliamo di Liberalizzazioni? Parliamo
di togliere di mezzo le intermediazioni eccessive della pubblica amministrazione?
Parliamo di legalità? Parliamo di queste cose? Parliamo dei problemi che ha l’Italia
ma che sono meridionaliste. Allora perché non invertiamo i termini? Perché dal
mezzogiorno non viene fuori una proposta di Riforme e non solo di Risorse? Che
venga letta al nord come un Progetto utile.
E allora dobbiamo lavorare su questo; ma queste proposte hanno bisogno di
protagonisti nuovi, poco da fare, poi non ci metteremo sei mesi, ci vuole una
nuova leva, nuove leve di classi dirigenti, nuove voci, nuovi amministratori.
Allora. Stiamo seminando e se siamo il Partito del secolo, un Partito
Riformista, dobbiamo appassionarci di più alla semina che alla raccolta ancora
eh? Se abbiamo lo sguardo lungo noi dobbiamo appassionarci ancora più della
semina che della raccolta: io raccomando quindi che questa nostra iniziativa
formativa venga accudita; io sono andato a disturbare esperti, vecchi
amministratori, gente per fare tutto su questa cosa, sono venuti con entusiasmo,
può diventare una cosa strutturale. Come si entra nel PD? Si entra per un
processo formativo fatto in Rete con l’utilizzo delle tecnologie di oggi. Così
si entra nel PD e si fanno i percorsi e così via. Come si alimenta questa
macchina? Con dei contenuti, perché non si può andare per funghi quando si fa
formazione, ci vogliono contenuti con una certa logica: per esempio noi
facciamo la nostra rivista online questo mese, i settanta anni, sul tema del
mezzogiorno con opinioni diverse, noi la daremo in pasto ai duemila giovani e
discuteranno, ieri abbiamo fatto, e c’era anche Lucia, un incontro, e continuerà
questa specie di scuola, fra dirigenti ed intellettuali sui temi della crisi e
della globalizzazione, eccetera, dopo la destra. Quel che viene fuori li lo
metteremo nel percorso formativo: cioè, se siamo un partito politico, la prima
cosa è l’autonomia di pensiero, sennò siamo servi e non serviamo poi al Paese.
Grazie.
Trascrizione: Mardukkino.
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