L'India è una federazione di stati con parlamenti e governi autonomi. Ci sono 28 stati federati e 7 territori, fra cui quello della capitale, Nuova Delhi, e ognuno di essi è suddiviso in distretti; in alcuni stati federati i distretti sono riuniti in divisioni, che rappresentano così il secondo livello amministrativo di questi stati. Nel 1956, sotto States Reorganisation Act gli stati vennero formati su base linguistica. Da ricordare che alcuni stati e distretti sono dotati di Maragià (Maharaja, "grande re"), tradizionale titolo dei sovrani indiani. Questi sono dotati di poteri eminentemente rappresentativi e simbolici. Da segnalare altresì la particolarità strutturale dei Territori, sovente caratterizzati da una storia peculiare. Tra questi sono da ricordare Pondicherry, dalla tipica caratterizzazione francese, e le Isole Andamane, popolate in gran parte da bianchi anglosassoni e genti indigene molto particolari, caratterizzate da statura bassa, i quali vivono ancora oggi secondo usi e costumi risalenti a migliaia di anni fa e tramandati dai loro antenati.
La Costituzione indiana è la più lunga e la più esauriente costituzione di qualsiasi nazione indipendente nel mondo ed è entrata in vigore il 26 gennaio 1950. Il preambolo della Costituzione definisce l'India come una repubblica sovrana, socialista, laica, e democratica.parlamento bicameralemodello parlamentare Westminster, con la classica tripartizione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il Presidente dell'India è il capo di Stato, con compiti di mera rappresentanza, eletto indirettamente da un collegio elettorale, con un mandato di cinque anni. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro che è il capo del governo. Il Primo Ministro è nominato dal Presidente e, per convenzione, è il candidato sostenuto dal partito o dall'alleanza politica che detiene la maggioranza dei seggi nella Camera bassa del Parlamento. Il governo è composto dal Presidente, dal Vice-Presidente, e dal Consiglio dei ministri guidato dal Primo Ministro. Qualsiasi ministro in possesso di un portafoglio deve essere membro di una delle due case del parlamento.
Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale, che consiste in una camera alta chiamato Rajya Sabha (Consiglio degli Stati) e in una camera bassa chiamato Lok Sabha Il Rajya Sabha è un organismo composto da 245 membri in carica sei anni. La maggior parte sono eletti indirettamente dalle legislature degli stati e territori in proporzione alla loro popolazione. I 543 membri dei 545 della Lok Sabha sono eletti direttamente dal voto popolare a rappresentanza dei singoli collegi elettorali e restano in carica cinque anni. Gli altri due membri sono nominati dal Presidente della comunità anglo-indiana se, a suo parere, la comunità non sia adeguatamente rappresentata.
Come in tutti i sistemi parlamentari, anche in quello indiano il potere esecutivo è subordinato al potere legislativo, con il Primo Ministro e il suo Consiglio direttamente responsabile, ma solo innanzi alla camera bassa del Parlamento.
L'India ha tre livelli della magistratura, costituito dalla Corte suprema, presieduto dal Chief Justice of India, 21 membri dell'Alta Corte, e un gran numero di magistrati. La Corte suprema ha giurisdizione su casi che riguardano diritti fondamentale e controversie tra gli Stati e il Centro, e casi di appello dell'Alta Corte. È indipendente da ogni altro potere e può sciogliere i governi statali, nonché di dichiarare incostituzionali leggi dei vari stati. Il ruolo come ultimo interprete della Costituzione è una delle più importanti funzioni della Suprema Corte.
Nonostante le critiche e le sanzioni militari, l'India ha costantemente rifiutato di firmare il Trattato di bando complessivo dei test nucleari e il Trattato di non proliferazione nucleare, preferendo invece il mantenimento della propria sovranità sul programma nucleare. Le recenti aperture da parte del governo indiano hanno rafforzato le relazioni con Stati Uniti, Cina e Pakistan. In campo economico, l'India ha stretti rapporti con le altre nazioni in via di sviluppo di Sud America, Asia e Africa.
L'India mantiene la terza più grande forza militare del pianeta, la Bhāratīya Saśastra Sēnāēṃ è divisa tra Bhāratīya Thalsēnā (esercito), Bhāratīya Nāu Senā (marina militare), e Bhāratīya Vāyu Senā (aeronautica militare). Forze ausiliare quali le Forze Paramilitari indiane, la Guardia Costiera, e lo Strategic Forces Command sono altresì sotto la competenza militare. Il presidente dell'India è il comandante supremo delle forze armate indiane. L'India è diventata una potenza nucleare nel 1974 dopo lo svolgimento di un primo test nucleare il cui successo fu annunciato con la frase in codice "Il Buddha sorride" perché avvenne il giorno dell'anniversario della nascita del Buddha. Ulteriori test sotterranei sono stati svolti nel 1998, ed hanno portato a sanzioni internazionali, gradualmente ritirate dopo il settembre del 2001.
L'India, a livello federale, è la più popolosa democrazia nel mondo,una democrazia pluralista fondata sul multipartitismo.
La politica dell'India è dominata da trent'anni da due grandi partiti, sempre forti del 20%-30% dei voti ciascuno ma leggermente favoriti dal sistema elettorale uninominale:
Congresso Nazionale Indiano (INC), social-democratico, fondato nel 1885 e al potere dal 2004 sotto Manmohan Singh e Sonia Gandhi, con 114 seggi nel 1999 e 145 seggi nel 2004;
Partito del Popolo Indiano (Bharatiya Janata Party - BJP), nazional-conservatore (hindu), fondato nel 1980 (ma con un predecessore, il BJS, fondato nel 1951) e al potere dal 1998 al 2004 sotto Atal Bihari Vajpayee, con 182 seggi nel 1999 e 138 nel 2004.
Tuttavia, al fine di formare coalizioni di governo giocano un ruolo importante diversi altri partiti nazionali, da sinistra a destra (approssimativamente):
Partito Comunista d'India (CPI), fondato all'estero nel 1920 e in patria nel 1925, con 4 seggi nel 1999 e 10 nel 2004;
Partito Comunista d'India (Marxista) (CPI(M)), scissosi dal CPI nel 1964 e forte soprattutto in Kerala, Tripura e Bengala Occidentale, con 33 seggi nel 1999 e 43 seggi nel 2004;
Partito del Congresso Nazionalista (NCP), social-democratico, scissosi dall'INC nel 1999 e forte soprattutto nel Maharashtra, con 7 seggi nel 1999 e 9 seggi nel 2004;
Partito della Società Maggioritaria (Bahujan Samaj Party - BSP), socialista (anti-caste e buddhista), fondato nel 1984 e forte soprattutto nell'Uttar Pradesh, con 14 seggi nel 1999 e 19 seggi nel 2004;
Partito Socialista (Samajwadi Party - SP), socialdemocratico (pro-musulmano), fondato nel 1992 (dal JD) e forte soprattutto nell'Uttar Pradesh, con 26 seggi nel 1999 e 36 seggi nel 2004;
Partito Popolare Nazionale (Rashtriya Janata Dal - RJD), centrista (hindu e musulmano), fondato nel 1997 e forte soprattutto nel Bihar, con 7 seggi nel 1999 e 24 seggi nel 2004. Un partito è riconosciuto nazionale dalla Commissione Elettorale dell'India (un organo costituzionale) quando rappresenta almeno quattro stati al parlamento federale (e spesso è al governo in almeno uno di questi).
Stati dell'India secondo il partito al governo (al 3 gennaio 2008). Inoltre, vari partiti regionali hanno un ruolo anche a livello federale; i più importanti (spesso alleati del BJP) sono:
Partito della Nazione Telugu (Telugu Desam - TDP), in Andhra Pradesh, 29 seggi nel 1999, 5 seggi nel 2004;
Partito Popolare Unito (Janata Dal (United) - JD(U)), in Bihar e Karnataka, 20 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;
Esercito di Shivaji (Shiv Sena - SS), in Maharashtra, 15 seggi nel 1999, 12 seggi nel 2004;
Partito Popolare Biju (Biju Janata Dal - BJD), in Orissa, 10 seggi nel 1999, 11 seggi nel 2004;
Partito Religioso Akali (Shiromani Akali Dal - SAD) in Punjab, 2 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;
Organizzazione Progressista Dràvida (Dravida Munnetra Kazhagam - DMK) in Tamil Nadu, 12 seggi nel 1999, 16 seggi nel 2004;
Organizzazione Progressista Dràvida Pan-indiana (All India Anna Dravida Munnetra Kazhagam - AIADMK) in Tamil Nadu, 10 seggi nel 1999, 0 seggi nel 2004;
Pattali Makkal Katchi - PMK) in Tamil Nadu (zona nord), 5 seggi nel 1999, 6 seggi nel 2004;
Organizzazione Progressista Dràvida Marumalarchi (Marumalarchi Dravida Munnetra Kazhagam - MDMK, pro-Tigri Tamil) in Tamil Nadu, 4 seggi nel 1999, 4 seggi nel 2004;
Congresso pan-indiano (All India Trinamool Congress - AITC) in Bengala Occidentale, 8 seggi nel 1999, 2 seggi nel 2004;
Partito Socialista Rivoluzionario (Revolutionary Socialist Party - RSP) in Bengala Occidentale, 3 seggi nel 1999, 3 seggi nel 2004.
Per la maggior parte della sua storia democratica, il governo federale è stata guidato dall'INC. Dal 1950 al 1990, eccezion fatta per due brevi periodi, l'INC ha goduto della maggioranza parlamentare. L'INC venne escluso dal potere tra il 1977 e il 1980, quando il Janata Party vinse le elezioni a causa del malcontento pubblico in seguito all'"Emergency" dichiarata da parte dell'allora Primo ministro Indira Gandhi. Nel 1989, la coalizione Janata Dal e il National Front in alleanza con la coalizione del Left Front vinsero le elezioni, ma riuscirono a rimanere al potere solo per due anni.
Gli anni 1996-1998 sono stati un periodo di turbolenze politiche, caratterizzati da alleanze di breve durata. I BJP formò un breve governo nel 1996, seguito dalla coalizione del Fronte Unito (United Front). Nel 1998, il BJP formò l'Alleanza Democratica Nazionale (National Democratic Alliance, NDA) con diversi partiti regionali e divenne il primo partito che non fosse stato il Congresso Nazionale Indiano a completare a pieno compimento il mandato di cinque anni. Nel 2004 le elezioni indiane, vennero vinte dall'INC che guadagnò il maggior numero di seggi del Lok Sabha, formando un governo con una coalizione denominata Alleanza Progressista Unita (United Progressive Alliance, UPA), sostenuta da vari partiti di sinistra e da membri contrapposti al BJP.
Fin dalla sua indipendenza nel 1947, l'India ha mantenuto rapporti cordiali con la maggior parte delle nazioni del mondo. Ebbe un ruolo di primo piano negli anni '50, promuovendo l'indipendenza delle colonie europee in Africa e in Asia. L'India è un membro fondatore del Movimento dei Paesi non allineati. Dopo le guerre sino-indiane e la guerra indo-pakistana del 1965, l'India intensificò i rapporti con l'Unione Sovietica a scapito dei legami con gli Stati Uniti e tale situazione permase fino alla fine della Guerra Fredda. L'India ha combattuto tre guerre con il Pakistan, in primo luogo per via della regione contesa del Kashmir. Un'ulteriore guerra contro il Pakistan fu combattuta per la liberazione del Bangladesh nel 1971.
L'India svolge un ruolo influente nell'ASEAN, nel SAARC, e nel WTO. L'India è un membro fondatore e sostenitore delle Nazioni Unite, con oltre 55.000 militari e poliziotti indiani che hanno servito in trentacinque operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite dispiegati in quattro continenti.
Per la maggior parte della sua storia post-indipendenza, l'India ha adottato a un sistema quasi socialista con approccio rigoroso di controllo da parte del governo sulla partecipazione del settore privato, commercio estero e gli investimenti diretti all'estero. Tuttavia, dal 1991, l'India ha progressivamente aperto i propri mercati attraverso le riforme economiche del governo e ha ridotto i controlli sul commercio estero e sugli investimenti.
Le riserve in valuta estera sono passate da 5,8 miliardi di dollari americani nel marzo 1991 a 308 miliardi il 4 luglio 2008, mentre il deficit di bilancio statale e federale è andato progressivamente diminuendo. La privatizzazione delle imprese di proprietà pubblica e l'apertura di alcuni settori privati alla partecipazione straniera ha animato il dibattito politico. Con un tasso di crescita del PIL del 9,4% nel 2006-07, l'economia è tra quelle a più rapida crescita nel mondo. Il PIL indiano in termini nominali è di 1.089 miliardi di $, il dodicesimo a livello mondiale. Se misurata in termini di parità del potere d'acquisto (PPP), l'India è la quarta potenza con 4.726 miliardi di $. Il reddito pro capite (nominale) è di 977 $, mentre a parità di potere d'acquisto è di 2.700 $.
L'India possiede la seconda più grande forza lavoro del mondo, con 516,3 milioni di persone, il 60% dei quali sono impiegati nel settore agricolo e industrie connesse; 28% nei servizi e industrie connesse, e 12% nel settore industriale vero e proprio. Le principali colture agricole includono riso, frumento, semi oleosi, cotone, iuta, tè, canna da zucchero e patate.Il settore agricolo rappresenta il 28% del PIL; servizio e settori industriali costituiscono il 54% e 18% rispettivamente. Le grandi industrie sono attive nel settore delle automobili, cemento, prodotti chimici, elettronica di consumo, trasformazione alimentare, macchinari, miniere, petrolio, prodotti farmaceutici, acciaio, mezzi di trasporto, e tessile. Di pari passo alla rapida crescita economica vi è la crescente domanda di energia. Secondo la Energy Information Administration, l'India è il sesto più grande consumatore di petrolio e il terzo più grande consumatore di carbone.
La fiorente industria cinematografica di Bollywood.
Più recentemente l'India è riuscita a capitalizzare l'istruzione in lingua inglese di molte persone, diventando un'importante meta di outsourcing per le società multinazionali e una popolare meta per il turismo medico. L'India è diventata anche grande esportatrice di software e finanza, ricerca e servizi tecnologici. Le sue risorse naturali comprendono seminativi, bauxite, cromite, carbone, diamanti, minerali di ferro, calcare, manganese, mica, gas naturale, petrolio, titanio.
Nel 2007 le esportazioni erano stimate in 140 miliardi di $ e le importazioni erano pari a 224,9 miliardi di $. Tessuti, gioielli, prodotti dell'ingegneria e software erano le principali voci dell'esportazione; mentre il petrolio greggio, macchinari, concimi, prodotti chimici lo erano fra le importazioni. I più importanti partner commerciali dell'India sono Stati Uniti, l'Unione Europea e la Cina.
Anche se l'economia indiana è cresciuta costantemente nel corso degli ultimi due decenni, la sua crescita è stata irregolare e diseguale fra i diversi gruppi sociali, gruppi economici, regioni geografiche, e tra zone rurali e zone urbane.
La disparità di reddito in India è relativamente piccola (coefficiente di Gini: 36,8 nel 2004), anche se è aumentata ultimamente. Ma la distribuzione della ricchezza è maggiore, con il 10% della popolazione che possiede il 33% della ricchezza. Malgrado i significativi progressi economici, un quarto della popolazione della nazione si trova sotto la soglia di povertà individuata dal governo in 0,40 $ al giorno . Nel 2004-2005, il 27,5% della popolazione viveva sotto tale soglia.
La percentuale di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà internazionale di 1,25 dollari al giorno è comunque diminuita dal 60% nel 1981, al 42% nel 2005. L'85,7% della popolazione viveva con meno di 2,50 $ (PPP) al giorno nel 2005, rispetto al 80,5% dell'Africa sub-sahariana.
In tutte le statistiche FAO non c'è nessun dato che faccia presumere che a questa massa di popolazione, specialmente quella sotto la soglia di povertà, corrisponda un analogo problema dal punto di vista dell'approvvigionamento alimentare. Ciononostante da parte di alcuni studiosi, in convegni dedicati allo specifico tema, si è avanzata l'ipotesi che i dati ufficiali sono reticenti e nascondano una realtà molto più grave di quanto asserito dal governo e comunicato alla FAO.
Il Presidente dell'India è il capo di Stato, con compiti di mera rappresentanza, eletto indirettamente da un collegio elettorale, con un mandato di cinque anni. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro che è il capo del governo. Il Primo Ministro è nominato dal Presidente e, per convenzione, è il candidato sostenuto dal partito o dall'alleanza politica che detiene la maggioranza dei seggi nella Camera bassa del Parlamento. Il governo è composto dal Presidente, dal Vice-Presidente, e dal Consiglio dei ministri guidato dal Primo Ministro. Qualsiasi ministro in possesso di un portafoglio deve essere membro di una delle due case del parlamento.
Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale, che consiste in una camera alta chiamato Rajya Sabha (Consiglio degli Stati) e in una camera bassa chiamato Lok Sabha Il Rajya Sabha è un organismo composto da 245 membri in carica sei anni. La maggior parte sono eletti indirettamente dalle legislature degli stati e territori in proporzione alla loro popolazione. I 543 membri dei 545 della Lok Sabha sono eletti direttamente dal voto popolare a rappresentanza dei singoli collegi elettorali e restano in carica cinque anni. Gli altri due membri sono nominati dal Presidente della comunità anglo-indiana se, a suo parere, la comunità non sia adeguatamente rappresentata.
Come in tutti i sistemi parlamentari, anche in quello indiano il potere esecutivo è subordinato al potere legislativo, con il Primo Ministro e il suo Consiglio direttamente responsabile, ma solo innanzi alla camera bassa del Parlamento.
L'India ha tre livelli della magistratura, costituito dalla Corte suprema, presieduto dal Chief Justice of India, 21 membri dell'Alta Corte, e un gran numero di magistrati. La Corte suprema ha giurisdizione su casi che riguardano diritti fondamentale e controversie tra gli Stati e il Centro, e casi di appello dell'Alta Corte. È indipendente da ogni altro potere e può sciogliere i governi statali, nonché di dichiarare incostituzionali leggi dei vari stati. Il ruolo come ultimo interprete della Costituzione è una delle più importanti funzioni della Suprema Corte.
Nonostante le critiche e le sanzioni militari, l'India ha costantemente rifiutato di firmare il Trattato di bando complessivo dei test nucleari e il Trattato di non proliferazione nucleare, preferendo invece il mantenimento della propria sovranità sul programma nucleare. Le recenti aperture da parte del governo indiano hanno rafforzato le relazioni con Stati Uniti, Cina e Pakistan. In campo economico, l'India ha stretti rapporti con le altre nazioni in via di sviluppo di Sud America, Asia e Africa.
L'India mantiene la terza più grande forza militare del pianeta, la Bhāratīya Saśastra Sēnāēṃ è divisa tra Bhāratīya Thalsēnā (esercito), Bhāratīya Nāu Senā (marina militare), e Bhāratīya Vāyu Senā (aeronautica militare). Forze ausiliare quali le Forze Paramilitari indiane, la Guardia Costiera, e lo Strategic Forces Command sono altresì sotto la competenza militare. Il presidente dell'India è il comandante supremo delle forze armate indiane. L'India è diventata una potenza nucleare nel 1974 dopo lo svolgimento di un primo test nucleare il cui successo fu annunciato con la frase in codice "Il Buddha sorride" perché avvenne il giorno dell'anniversario della nascita del Buddha. Ulteriori test sotterranei sono stati svolti nel 1998, ed hanno portato a sanzioni internazionali, gradualmente ritirate dopo il settembre del 2001.
L'India, a livello federale, è la più popolosa democrazia nel mondo,una democrazia pluralista fondata sul multipartitismo.
La politica dell'India è dominata da trent'anni da due grandi partiti, sempre forti del 20%-30% dei voti ciascuno ma leggermente favoriti dal sistema elettorale uninominale:
Congresso Nazionale Indiano (INC), social-democratico, fondato nel 1885 e al potere dal 2004 sotto Manmohan Singh e Sonia Gandhi, con 114 seggi nel 1999 e 145 seggi nel 2004;
Partito del Popolo Indiano (Bharatiya Janata Party - BJP), nazional-conservatore (hindu), fondato nel 1980 (ma con un predecessore, il BJS, fondato nel 1951) e al potere dal 1998 al 2004 sotto Atal Bihari Vajpayee, con 182 seggi nel 1999 e 138 nel 2004.
Tuttavia, al fine di formare coalizioni di governo giocano un ruolo importante diversi altri partiti nazionali, da sinistra a destra (approssimativamente):
Partito Comunista d'India (CPI), fondato all'estero nel 1920 e in patria nel 1925, con 4 seggi nel 1999 e 10 nel 2004;
Partito Comunista d'India (Marxista) (CPI(M)), scissosi dal CPI nel 1964 e forte soprattutto in Kerala, Tripura e Bengala Occidentale, con 33 seggi nel 1999 e 43 seggi nel 2004;
Partito del Congresso Nazionalista (NCP), social-democratico, scissosi dall'INC nel 1999 e forte soprattutto nel Maharashtra, con 7 seggi nel 1999 e 9 seggi nel 2004;
Partito della Società Maggioritaria (Bahujan Samaj Party - BSP), socialista (anti-caste e buddhista), fondato nel 1984 e forte soprattutto nell'Uttar Pradesh, con 14 seggi nel 1999 e 19 seggi nel 2004;
Partito Socialista (Samajwadi Party - SP), socialdemocratico (pro-musulmano), fondato nel 1992 (dal JD) e forte soprattutto nell'Uttar Pradesh, con 26 seggi nel 1999 e 36 seggi nel 2004;
Partito Popolare Nazionale (Rashtriya Janata Dal - RJD), centrista (hindu e musulmano), fondato nel 1997 e forte soprattutto nel Bihar, con 7 seggi nel 1999 e 24 seggi nel 2004. Un partito è riconosciuto nazionale dalla Commissione Elettorale dell'India (un organo costituzionale) quando rappresenta almeno quattro stati al parlamento federale (e spesso è al governo in almeno uno di questi).
Stati dell'India secondo il partito al governo (al 3 gennaio 2008). Inoltre, vari partiti regionali hanno un ruolo anche a livello federale; i più importanti (spesso alleati del BJP) sono:
Partito della Nazione Telugu (Telugu Desam - TDP), in Andhra Pradesh, 29 seggi nel 1999, 5 seggi nel 2004;
Partito Popolare Unito (Janata Dal (United) - JD(U)), in Bihar e Karnataka, 20 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;
Esercito di Shivaji (Shiv Sena - SS), in Maharashtra, 15 seggi nel 1999, 12 seggi nel 2004;
Partito Popolare Biju (Biju Janata Dal - BJD), in Orissa, 10 seggi nel 1999, 11 seggi nel 2004;
Partito Religioso Akali (Shiromani Akali Dal - SAD) in Punjab, 2 seggi nel 1999, 8 seggi nel 2004;
Organizzazione Progressista Dràvida (Dravida Munnetra Kazhagam - DMK) in Tamil Nadu, 12 seggi nel 1999, 16 seggi nel 2004;
Organizzazione Progressista Dràvida Pan-indiana (All India Anna Dravida Munnetra Kazhagam - AIADMK) in Tamil Nadu, 10 seggi nel 1999, 0 seggi nel 2004;
Pattali Makkal Katchi - PMK) in Tamil Nadu (zona nord), 5 seggi nel 1999, 6 seggi nel 2004;
Organizzazione Progressista Dràvida Marumalarchi (Marumalarchi Dravida Munnetra Kazhagam - MDMK, pro-Tigri Tamil) in Tamil Nadu, 4 seggi nel 1999, 4 seggi nel 2004;
Congresso pan-indiano (All India Trinamool Congress - AITC) in Bengala Occidentale, 8 seggi nel 1999, 2 seggi nel 2004;
Partito Socialista Rivoluzionario (Revolutionary Socialist Party - RSP) in Bengala Occidentale, 3 seggi nel 1999, 3 seggi nel 2004.
Per la maggior parte della sua storia democratica, il governo federale è stata guidato dall'INC. Dal 1950 al 1990, eccezion fatta per due brevi periodi, l'INC ha goduto della maggioranza parlamentare. L'INC venne escluso dal potere tra il 1977 e il 1980, quando il Janata Party vinse le elezioni a causa del malcontento pubblico in seguito all'"Emergency" dichiarata da parte dell'allora Primo ministro Indira Gandhi. Nel 1989, la coalizione Janata Dal e il National Front in alleanza con la coalizione del Left Front vinsero le elezioni, ma riuscirono a rimanere al potere solo per due anni.
Gli anni 1996-1998 sono stati un periodo di turbolenze politiche, caratterizzati da alleanze di breve durata. I BJP formò un breve governo nel 1996, seguito dalla coalizione del Fronte Unito (United Front). Nel 1998, il BJP formò l'Alleanza Democratica Nazionale (National Democratic Alliance, NDA) con diversi partiti regionali e divenne il primo partito che non fosse stato il Congresso Nazionale Indiano a completare a pieno compimento il mandato di cinque anni. Nel 2004 le elezioni indiane, vennero vinte dall'INC che guadagnò il maggior numero di seggi del Lok Sabha, formando un governo con una coalizione denominata Alleanza Progressista Unita (United Progressive Alliance, UPA), sostenuta da vari partiti di sinistra e da membri contrapposti al BJP.
Fin dalla sua indipendenza nel 1947, l'India ha mantenuto rapporti cordiali con la maggior parte delle nazioni del mondo. Ebbe un ruolo di primo piano negli anni '50, promuovendo l'indipendenza delle colonie europee in Africa e in Asia. L'India è un membro fondatore del Movimento dei Paesi non allineati. Dopo le guerre sino-indiane e la guerra indo-pakistana del 1965, l'India intensificò i rapporti con l'Unione Sovietica a scapito dei legami con gli Stati Uniti e tale situazione permase fino alla fine della Guerra Fredda. L'India ha combattuto tre guerre con il Pakistan, in primo luogo per via della regione contesa del Kashmir. Un'ulteriore guerra contro il Pakistan fu combattuta per la liberazione del Bangladesh nel 1971.
L'India svolge un ruolo influente nell'ASEAN, nel SAARC, e nel WTO. L'India è un membro fondatore e sostenitore delle Nazioni Unite, con oltre 55.000 militari e poliziotti indiani che hanno servito in trentacinque operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite dispiegati in quattro continenti.
Per la maggior parte della sua storia post-indipendenza, l'India ha adottato a un sistema quasi socialista con approccio rigoroso di controllo da parte del governo sulla partecipazione del settore privato, commercio estero e gli investimenti diretti all'estero. Tuttavia, dal 1991, l'India ha progressivamente aperto i propri mercati attraverso le riforme economiche del governo e ha ridotto i controlli sul commercio estero e sugli investimenti.
Le riserve in valuta estera sono passate da 5,8 miliardi di dollari americani nel marzo 1991 a 308 miliardi il 4 luglio 2008, mentre il deficit di bilancio statale e federale è andato progressivamente diminuendo. La privatizzazione delle imprese di proprietà pubblica e l'apertura di alcuni settori privati alla partecipazione straniera ha animato il dibattito politico. Con un tasso di crescita del PIL del 9,4% nel 2006-07, l'economia è tra quelle a più rapida crescita nel mondo. Il PIL indiano in termini nominali è di 1.089 miliardi di $, il dodicesimo a livello mondiale. Se misurata in termini di parità del potere d'acquisto (PPP), l'India è la quarta potenza con 4.726 miliardi di $. Il reddito pro capite (nominale) è di 977 $, mentre a parità di potere d'acquisto è di 2.700 $.
L'India possiede la seconda più grande forza lavoro del mondo, con 516,3 milioni di persone, il 60% dei quali sono impiegati nel settore agricolo e industrie connesse; 28% nei servizi e industrie connesse, e 12% nel settore industriale vero e proprio. Le principali colture agricole includono riso, frumento, semi oleosi, cotone, iuta, tè, canna da zucchero e patate.Il settore agricolo rappresenta il 28% del PIL; servizio e settori industriali costituiscono il 54% e 18% rispettivamente. Le grandi industrie sono attive nel settore delle automobili, cemento, prodotti chimici, elettronica di consumo, trasformazione alimentare, macchinari, miniere, petrolio, prodotti farmaceutici, acciaio, mezzi di trasporto, e tessile. Di pari passo alla rapida crescita economica vi è la crescente domanda di energia. Secondo la Energy Information Administration, l'India è il sesto più grande consumatore di petrolio e il terzo più grande consumatore di carbone.
La fiorente industria cinematografica di Bollywood.
Più recentemente l'India è riuscita a capitalizzare l'istruzione in lingua inglese di molte persone, diventando un'importante meta di outsourcing per le società multinazionali e una popolare meta per il turismo medico. L'India è diventata anche grande esportatrice di software e finanza, ricerca e servizi tecnologici. Le sue risorse naturali comprendono seminativi, bauxite, cromite, carbone, diamanti, minerali di ferro, calcare, manganese, mica, gas naturale, petrolio, titanio.
Nel 2007 le esportazioni erano stimate in 140 miliardi di $ e le importazioni erano pari a 224,9 miliardi di $. Tessuti, gioielli, prodotti dell'ingegneria e software erano le principali voci dell'esportazione; mentre il petrolio greggio, macchinari, concimi, prodotti chimici lo erano fra le importazioni. I più importanti partner commerciali dell'India sono Stati Uniti, l'Unione Europea e la Cina.
Anche se l'economia indiana è cresciuta costantemente nel corso degli ultimi due decenni, la sua crescita è stata irregolare e diseguale fra i diversi gruppi sociali, gruppi economici, regioni geografiche, e tra zone rurali e zone urbane.
La disparità di reddito in India è relativamente piccola (coefficiente di Gini: 36,8 nel 2004), anche se è aumentata ultimamente. Ma la distribuzione della ricchezza è maggiore, con il 10% della popolazione che possiede il 33% della ricchezza. Malgrado i significativi progressi economici, un quarto della popolazione della nazione si trova sotto la soglia di povertà individuata dal governo in 0,40 $ al giorno . Nel 2004-2005, il 27,5% della popolazione viveva sotto tale soglia.
La percentuale di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà internazionale di 1,25 dollari al giorno è comunque diminuita dal 60% nel 1981, al 42% nel 2005. L'85,7% della popolazione viveva con meno di 2,50 $ (PPP) al giorno nel 2005, rispetto al 80,5% dell'Africa sub-sahariana.
In tutte le statistiche FAO non c'è nessun dato che faccia presumere che a questa massa di popolazione, specialmente quella sotto la soglia di povertà, corrisponda un analogo problema dal punto di vista dell'approvvigionamento alimentare. Ciononostante da parte di alcuni studiosi, in convegni dedicati allo specifico tema, si è avanzata l'ipotesi che i dati ufficiali sono reticenti e nascondano una realtà molto più grave di quanto asserito dal governo e comunicato alla FAO.