lunedì 28 febbraio 2011

Come ci vedono nel mondo



Morgellons: intervista alla Dottoressa Hildegarde Staninger

Pubblichiamo la traduzione di un'intervista [ LINK ] rilasciata dalla tossicologa californiana, Hildegarde Staninger, all'emittente Out of there TV. Si tratta di un documento di eccezionale valore in cui la Staninger correla il Morgellons alle scie chimiche ed alle strutture nanotecnologiche, evidenziando cause e sintomi della malattia, senza trascurare alcuni consigli per prevenire questa terribile affezione.



TRASCRIZIONE 
- Benvenuti ad un'altra edizione di Out there TV! Certamente non come il tipico TG in prima serata!
 
- Salute a tutti! Grazie per essere con noi. Un'incredibile storia stasera. E’ nostra ospite per la prima volta la dottoressa Hildegarde Staninger.

- E lei ci parlerà del morbo di Morgellons, essendo tra i principali ricercatori su questa sindrome.

- Hildegarde Staninger è una dottoressa di medicina integrata ed uno dei più insigni ricercatori nel campo della tossicologia industriale.

- E non solo, la Staninger è una dei pochi scienziati che sta attivamente studiando la malattia conosciuta come sindrome di Morgellons. Stasera ci fa compagnia con alcune scoperte veramente incredibili!

- Benvenuta, dr. Staninger.

Grazie tante per avermi chiamato nella vostra trasmissione.

- Questo è qualcosa di nuovo per la maggior parte dei nostri spettatori. Perciò ci spieghi che cos'è esattamente il problema della sindrome di Morgellons.

Il problema con il Morgellons, cioè questa malattia è che troviamo gli stessi sintomi con tutte le persone affette. Hanno delle fibre che crescono dai loro corpi e queste fibre bruciano a una temperatura di 1400 gradi F o più. Le fibre sono di colore nero, blu o rosse o anche bianche. I malati perdono capelli i quali vengono sostituiti con questi pseudo-capelli, soffrono di affaticamento cronico ed una serie di lesioni ricoperte con una pelle falsa. Qualcuno li chiama calici, dove queste fibre ed altri materiali si accumulano sotto la pelle.

- Dottoressa, stiamo proprio mostrando delle foto della cosa che ha menzionato. Questa cosa è raccapricciante: sembra cosi aliena sul corpo umano.

Ed è un vero invasore straniero, cioè qualcosa che viene introdotto nel corpo e non viene riconosciuto dall'organismo. Attacca i meccanismi di difesa della vittima. E in questo caso i materiali sono stati identificati alla fine degli studi condotti nell'ambito del progetto FMM. Abbiamo scoperto che il materiale è composto da una doppia composizione di poliestere con altre miscele organiche. Fondamentalmente è simile a due cannucce di plastica con una testa di silicio.

- Sul suo sito Internet c'e qualcosa chiamato ''testa dorata''. Di che cosa si tratta?

La testa dorata è stata identificata subito all’inizio delle ricerche. Abbiamo lavorato passo per passo. Lasciatemi soltanto spiegare che cosa erano questi passi. Nella prima batteria di test, usando i metodi di patologia tossicologica, condotta da me ed un mio collega, il dr. Rahim Karjoo, abbiamo identificato la natura fisica dei campioni che ci ha mandato un cittadino colpito dalla sindrome di Morgellons, tramite l'ospedale del New Hampshire. Questi campioni hanno mostrato la presenza di silicio e cristalli di silicio. Questo era nella prima fase. La seconda fase ha mostrato un’elevata densità di fibre di polietilene e la presenza di altri composti. La terza fase comprendeva la combinazione di circa 24 esemplari che ci sono stati mandati da tutte le parti del mondo e la comparazione con esemplari residui di scie chimiche mandateci dal Texas. Aggiunti gli esemplari di due pazienti affetti da Morgellons sotto la mia cura e la cura del Dr Spencer, abbiamo trovato che combaciano con gli esemplari dei residui di scie chimiche mandateci dal Texas. Di queste due persone una viveva a Point Hill e l'altra a Long Beach.

- Questo che stiamo vedendo è sulle vostre pagine Internet. Sono dei campioni di residui di scie chimiche. Come sono arrivati a lei? Come sembravano a prima vista?

Sembrava come zucchero candito, come zucchero candito bianco in un sacchetto di plastica. E c'era un ramoscello attaccato, perché la persona che ha prelevato l'esemplare lo ha visto cadere dal cielo avendo l'accortezza di prenderlo, datarlo e metterlo in contenitori appropriati.

- Avete avuto una paziente di nome Lily e stiamo mostrando una fotografia di una fibra prelevata dalla sua pelle. E questa è della stessa composizione come la fibra dalla scia chimica che abbiamo visto prima.

Sì. Soltanto che va in fasi. Vedrete analisi chimiche svolte con scansione microscopica, tecniche svolte da laboratori Landau e MIT a Woodhall ed un altro nostro laboratorio Applied Consumer Services. La cosa importante è che come questo materiale invecchia compaiono altri composti. Questi composti si sono dimostrati come metalli: infatti sono metalli di transizione che creano una loro batteria. I composti usano le cellule per fare una loro pila, avendo il silicio o del gel tra una cellula e l'altra che riescono a soffocare o contenere la cellula. Ognuno dei pazienti che il Dr Spencer ed io abbiamo visitato hanno questo capello che è uno pseudo-capello rispetto ad un vero capello -- perché non hanno un nucleo. I capelli umani hanno un nucleo. Possono mettere il loro dito vicino ad uno di questi pseudo-capelli, senza neanche toccarlo a solo un paio di millimetri di distanza e il capello comincia a ruotare. Questo significa che c'e qualche tipo di carica elettrica nel loro corpo. Abbiamo misurato... Una compagnia ha portato un nuovo congegno, EFC dalla Corea. Abbiamo preso esemplari di urina e la conduttività è molto elevata in un essere umano, se si trova vicino a uno di questi. Quando si usa un prodotto chiamato Exelosphere, costruito da Dearborn Technologies, possono andare in alto fino a livello tre di conduttività che è estremamente elevato.

- Dottoressa, dobbiamo prendere una pausa per la pubblicità. Questo è qualcosa come uscito da un film di fantascienza degli anni '50. Il nostro ospite -- la Dr Staninger parla di Morgellons e di scie chimiche. Torniamo tra poco...

- Salve, dottoressa... Prima della pausa stavamo parlando di conduttività elettrica. Dovremmo magari vedere se abbiamo capito chiaramente l'argomento. Queste fibre allora in qualche modo hanno una carica elettrica?

No, no. Arrivano in nano-particelle. Non siamo neanche arrivati a quel punto della storia. Queste particelle creano come uno schieramento. Intendo che formano linee e si collegano. Potete vederle nelle prime fotografie, le fotografie del silicio. Queste particelle si collegano e creano una fibra.

- Non credo che abbiamo una fotografia di questo.

Ok, allora farò io un breve sommario. Quello che dicevo prima circa i metalli di transizione e la conduttività. I metalli di transizione sono metalli che creano una carica elettrica, quali ferro, zolfo e fosforo e cosi via. Però in questi pazienti ci sono alti livelli di metalli di transizione. E che cosa succede? Ci sono delle nano-particelle che si collegano in uno nano-schieramento che prende un tipo di forma, spesso in linea retta. E cosi si creano le fibre. E nelle prime fotografie riprese dal Dr Karjoo si può vedere l’associazione tra le particelle che si collegano.

- Dottoressa, questa è forse una domanda ridicola, però l'analisi chimica di queste fibre ha rivelato un’origine terrestre o extra-terrestre?

No, quello che ho scoperto è terrestre, nel senso che quando queste nano-particelle arrivano nel corpo come ''polvere intelligente'' (smartdust) o solo particelle. Quello che succede è che esiste una specie di nano-particella chiamata ''nano-assembler'' -- nano-assemblatore. Questa usa i materiali del corpo per assemblare la sua rete di fibre.
L'INVASIONE DELLE NANO-MACCHINE

Quello che succede è che esiste una specie di nano-particella chiamata ''nano-assembler'' -- nano-assemblatore. Questa usa i materiali del corpo per assemblare la sua rete di fibre. Ho fatto una comparazione, abbiamo avuto un esemplare di un meteorite, credo sia originario di Marte. La composizione del meteorite non combaciava con la composizione delle fibre. Teoreticamente se qualcuno con il morbo di Morgellons toccasse il meteorite passerebbe il Morgellons al medesimo, il nano-schieramento di fibre userebbe il materiale del meteorite con cui farebbe associazione.

- Allora è come una sorta di parassita.

Sì, ma soltanto se lo definite un parassita creato dall’uomo. Abbiamo mandato le prime fotografie ed esemplari al presidente dell’Associazione americana di parassitologia. Lui ci ha risposto dicendo che:

Uno -- non è un parassita,

Due -- non sono cellule eucariote,

Tre -- non è biologico

Quattro -- è stato creato artificialmente.

- E allora che cos'e veramente?
- Creato dall'uomo, però non e un parassita...

Se guardate i risultati che abbiamo ricevuto dalla MIT e dai laboratori Landau e potete immaginare - io vivo nell’area di Los Angeles dov'e c'e un famosa bevanda coreana fatta con la è tapioca, in ogni caso hanno lunghe cannucce -- mettete una cannuccia assieme ad un'altra e avete la composizione di poliestere. Poi mettete soltanto una testa di silicio all’estremità ed è quello di cui stiamo parlando. Tutte quelle fibre che sono state identificate e che noi abbiamo chiamato 'fibre' -- quando abbiamo fatto la scansione con il microscopio elettronico ed il Roman-test che era micro-Roman cioè tra 1 e 20 nano-metri, si sono dimostrate come poliestere in due parti.

- Allora questo deve essere stato creato dall’uomo.

Deve esserlo, perché hanno una forma uniforme, uno schieramento uniforme ed uno schema uniforme. Un'altra cosa - che è un informazione nuova -- il Dr Karjoo ha avuto recentemente un paziente il quale aveva fibre che crescevano dalla guancia e le ha isolate. Ha isolato come un filo con granuli dentro -- che erano cristalli di poliestere molto simili a cristalli di poliestere liquido -- cosa che conferma il poliestere che noi abbiamo trovato.

- Questa cosa, dottoressa, è che queste fibre si attaccano e crescono nella pelle umana?

- Crescono nella pelle umana, però nel senso che arrivano dall’interno per uscire all’esterno. Da molti colloqui che ho svolto con i pazienti e osservandolo di persona, concludiamo che un cristallo di silicio si deve trasformare in un massa gelatinosa e per fare questo deve avere un’acidità cioè PH di 10, 11. Gli unici organi che hanno questo PH sono il tratto intestinale ed i reni, il che significa che questi materiali devono andare dentro il corpo umano e crescere lì per poi migrare verso l’esterno.

- Accidenti, questo e veramente sci-fi!

E allora quello che vediamo al di fuori sulle persone affette è che questo materiale sta letteralmente squarciando la loro pelle ed i tessuti ed è quello che sentono. Se aveste un po’ di lana d'acciaio o un pezzetto di legno sotto la vostra pelle, vi drebbe fastidio, finché non fosse rimosso. Allora, se avete qualcosa di simile sparso sotto la vostra pelle, piccoli granuli - è molto disturbante.

- Dottoressa, è forse per questo motivo che molte vittime di Morgellons dicono di sentire come piccoli insetti microscopici che strisciano sotto la loro pelle. Una signora, Vera Gallagher in California, ha preso un coltello, cercando di tagliarsi per rimuovere quello che pensava fosse un insetto sotto la sua pelle.

Non conosco questa persona, però spiega come stanno molte persone che sentono questo effetto. Questo materiale, nano-materiale ha la caratteristica di “migrare” dagli organi con l'alto PH, dove si trasforma in gel, verso il sistema nervoso periferico, che si trova sotto la pelle. Attacca i micro-nervi, così sentite proprio tutto.

- Povere queste persone! E loro hanno sintomi veri, si grattano la pelle...

Sono sintomi veri! Permettetemi di interrompervi. Noi abbiamo un questionario che usiamo io ed il Dr Spencer. Ci sono 167 sintomi! E quando ci viene un paziente magari gli mancano soltanto 3 di questi sintomi. Tutti i pazienti che abbiamo visitato hanno praticamente tutti i sintomi di continuo.

- E se vanno da qualche altra parte, queste povere persone e molti altri che guardano questo stasera o magari hanno anche dei sintomi -- se vanno da un dottore qualsiasi -- che cosa succede loro?

Molti di loro ricevono una diagnosi sbagliata o la risposta che è tutto nella loro testa ed altri vengono trattati come se avessero una parassitosi. Qualche volta questi medicamenti funzionano con alcuni o sembra che funzionino. E’ perché questi farmaci sono fatti con altri metalli con cariche valenti che interagiscono con quei metalli di transizione.

- Allora...

Così fermano il processo e sembra che il problema sia svanito, però alla fine ritorna perché nessuno ha fermato quello che io chiamo l'assemblatore né è stato snidato da dove questo si è insediato, continuando la costruzione.

- Quando dite ''assemblatore'' sembra come un robot o qualcosa del genere. Questo è forse un buon punto per prendere una pausa...

Beh, il termine corretto nella letteratura è nano-robot.

- Perfetto, prima della pausa pubblicitaria. Quando ritorniamo spiegherete ai nostri spettatori esattamente che cosa intende. Fermi tutti, la Dr Hildegarde Staninger ritornerà presto.

- Ok, prima di ritornare alla questione dei nano-robot, il nostro co-produttore ha posto una domanda. Siete forse al corrente di bimbi nati con questa condizione?

Io non ho lavorato direttamente con neonati, però so che ci sono stati casi di bambini che sono nati con questa sindrome. Me lo ha riferito Shoshanna Allison, la mia collaboratrice addetta alla la raccolta di tutte le informazioni.

- Che tragedia! Potete immaginarlo, un neonato che soffre di una cosa così.
- Hai qualcosa qua sulla tua guancia.
- Smettila! Allora, diteci qualcosa di questi nano-robot.

I nano-robot possono essere, come in questo caso, più come materiali chimici con una funzione specifica. I nano-robot vanno sempre in un'area designata, creati per andare là e svolgere soltanto una o più funzioni. In questo caso questa è la creazione di una rete molto simile ad una rete di fibre ottiche -- però dentro il corpo umano.

- Ok, abbiamo fibre ottiche e prima aveva detto qualcosa sul silicio. Allora c'e qualche relazione, per esempio, con persone che hanno impianti a base di silicio? Potrebbe una cosa così avere qualche peso in questo caso?

Sì, perché questo potrebbe essere un diretto medium per la crescita. Però non abbiamo lavorato con nessuno che aveva impiantati di silicio o altra protesi a base di silicio.

- Allora, deve essere arrivato dall'ambiente. Sappiamo di un caso dove avete fatto il collegamento con le scie chimiche.

- Io lo sapevo che c'era un collegamento...

Ci sono due casi. Quello dal Texas e quello di Lilly.

- E Lilly. Ok, però, ci sono scie chimiche da tutte le parti costantemente.

Esatto. E possono contenere delle altre sostanze chimiche, però c'e una chiave. Io la chiamo “polvere intelligente” (smartdust). La polvere intelligente è una particella molto, molto piccola di nano-grandezza che ha una funzione specifica. Se guardate in certe condizioni di luce, essa appare come un luccichio, non è normale pulviscolo. E’ particolarmente differente dalla normale polvere che trovate in casa. E’ polvere intelligente.

- E questo sarebbe in aree, come...

- Abbiamo visto questa polvere. Lo sa, dottoressa, io ho uno di quei grandi riflettori. E se andate di notte fuori e lo puntate verso il cielo è incredibile tutto quello che si trova nell’aria. E’ disgustoso.

Esattamente! E se vedete questo luccichio state guardando la polvere creata artificialmente all’opposto della normale polvere che non riflette la luce.

E adesso veniamo alla cosiddetta "teoria della cospirazione". Se la sindrome di Morgellons è collegata con le scie chimiche e viene dalle irrorazioni aeree, c'e forse un grande piano per introdurre questa cosa negli esseri umani?

Non so se questo sia un piano, però posso dire che siamo tutti stati esposti, tutti gli animali, tutte le forme viventi di questo pianeta. A questo punto è solo questione della nostra genetica individuale e con che cosa siamo stati avvelenati chimicamente, nel senso se lavoriamo nell’industria o se viviamo in aree contaminate -- che alla fine permette a questa malattia di manifestarsi prima o dopo.

- Visto che voi lavorate con questo, probabilmente dovete essere molto attenti. E questo qualcosa che potrebbe scavare dentro di noi è contagioso?

Io non lo considero contagioso, perché ho notato che deve avere una specifica composizione chimica. Vi do un esempio. Nei casi dove ci sono le lesioni e lo scolorimento della pelle c'e molta porfiria nel corpo dei pazienti. Io praticamente so che è una macchina creata dall’uomo.

- Allora non è molto probabile che si trasmetta da persona a persona.

La ragione perché sembra che qualcuno si è ammalato dopo essere stato, diciamo, esposto ad altri ammalati è perché anche quella persona è stata sotto l'influenza degli stessi compositi chimici che poi servono come materiale di costruzione per gli assemblatori.

- Abbiamo capito.
- Non mi importa se è contagioso. Abbiamo questa fotografia qui. Anche se fosse mia madre ed avesse questo sulle sue labbra -- io non le andrei vicino.

Si, è una situazione veramente difficile. E poi c'e la tecnologia con questi cristalli liquidi, nel senso che questi cristalli hanno differenti DNA, come ho dichiarato nei miei primi lavori ed in altre trasmissioni. Altri scienziati non hanno scoperto questo e allora lo chiamano parassita, perché non hanno mai trovato l'intera cosa, cioè un intero organismo.

- Cosi lo paragonano ad un parassita?

Esattamente. Però io vorrei vedere qualcuno di loro fare un’analisi del DNA.

- Certamente.
- Dottoressa...

Noi abbiamo fatto analisi, però solo quella chimica.

- Cosa fa il CDC (Centro per il Controllo di Malattie) su questo argomento?

Onestamente non lo so. So che agli inizi, in ottobre, settembre 2006, avrebbero dovuto condurre degli studi in California. Poi hanno deciso di tornare a compierli ad Atlanta e poi in Texas, ma non ho mai appreso che abbiano fatto qualcosa.

- Dottoressa, qual è la vostra stima sul numero di persone affette solo negli Stati Uniti?

All’inizio dell'anno le statistiche ci dicono che ci sono più di 60.000 negli Stati Uniti e 100.000 in tutto il mondo. Il tasso di espansione è di 1.000 persone al giorno sul piano globale.

- Allora, ha detto 60.000 negli Stati Uniti. C'e forse una parte del paese che sembra essere più colpito?

Il 26% si trova nel sud della California, gli altri casi sono in Texas ed in Florida, però si sta espandendo. Ci sono specifiche città che hanno un numero elevato di casi.

- Un nostro esperto di scie chimiche in Los Angeles dice che le irrorazioni là sono proprio diventate fuori controllo. E' incredibile... Dobbiamo fare una pausa.

- Sì, dobbiamo prendere una piccola pausa. Però, quando torniamo, vediamo se possiamo dire alla gente qualcosa per prevenire questa terribile malattia.

- Ok, abbiamo un'altra domanda dalla sala di regia e penso questa sia una buona domanda. Queste fibre o nano-robots, che in qualche modo stanno cadendo dal cielo, è possibile che entrino nelle piante? C'e qualche prova che quando mangiamo qualcosa sulla quale sono cadute queste particelle possiamo essere contagiati?

Sì, ci sono prove sin dall'inizio da piante, animali -- anche cibo marino. E’ una cosa globale. Per esempio, quando li vedete nelle fotografie con quel tipico apice a forma di uncino, è molto facile vederli su altre forme di vita.

- Dottoressa, mi viene sempre più di grattarmi, stasera. Questa è forse una domanda un po’ strana, però a quale temperatura si dissolvono le fibre che crescono dalla pelle?

Nessuna si è dissolta. Le abbiamo messe ad una temperatura minima di 600 gradi Farenheit (315 C) fino ad una temperatura massima di 1.400 gradi farenheit (760 C). A queste temperature si sono portati i nostri esperimenti.

- E non si dissolvono?

Non si dissolvono -- si lacerano, però rimangono in un pezzo. Una di loro si è solamente frantumata e da quella abbiamo la testa dorata. La fibra bruciata a 1.400 gradi Farenheit, si è spezzata, mostrando una testa dorata.

- Abbiamo queste cose che cadono dal cielo, avete scoperto che sono nel nostro cibo. Come possiamo, cioè dobbiamo magari rinforzare il sistema immunitario?

Questa cosa che abbiamo trovato non stimola mai il sistema immunitario, perché è microscopico. Se il sistema non lo identifica, non può mandare i suoi ''soldati'' per combatterlo. Allora quello che dovete fare è principalmente tenere il vostro corpo in buona salute e mangiare cose che fanno bene al vostro sistema digestivo, perché sappiamo che è la che si formano i primi organismi.

- Se manteniamo il sistema digestivo in forma, allora l'organismo non ha la possibilità di crescere.

Assemblarsi!

- Assemblarsi. Sì.
- Esattamente.

E questo vale per ogni materiale chimico. Il 35% al minimo si assorbe dal sistema digestivo.

- Allora manteniamo il nostro sistema digestivo in buona salute. Dottoressa, dobbiamo salutarla. La ringraziamo.

Io ringrazio voi per avermi chiamata.

- Quando ha qualche novità, ce lo faccia sapere e la chiameremo di nuovo in trasmissione.

Sì, perché stiamo lavorando su alcune contro-misure e c'e speranza. Buona serata.

- Grazie... Beh, se questo non vi ha dato i brividi non so che cosa potrebe darveli.

- Incredibile. Lo sapevo che c'era un collegamento tra le scie chimiche ed il Morgellons -- e finalmente uno dei più importanti tossicologi lo ha provato! Buona notte a tutti e ricordate -- la verità e là fuori.

COSTITUZIONE ART 16. 17.

Art. 16.
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


Art. 17.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

sabato 26 febbraio 2011

Jim Morrison il Poeta

Molti sanno chi era Jim Morrison, James Douglas Morrison, la “voce” del gruppo The Doors.

Jim era un poeta. Ne siamo certi perché le parole delle canzoni dei Doors erano sue poesie, nude e crude, migrate su un’intelaiatura musicale. Il tessuto che ne nasceva era un misto di Rock estremamente scarno ed essenziale basato sulla punteggiatura delle tastiere di Ray Manzarek e la base ritmica fornita dal chitarrista Robbie Krieger e dal batterista John Densmore. In pratica, un trio. La voce di Morrison dominava, come un urlo di luce nel buio della notte. Il gruppo si formò a Los Angeles, California, nel 1965 e il nome The Doors derivò dal titolo del libro dello scrittore visionario Aldous Huxley, “The Doors of Perception”, Le Porte della Percezione. In breve, per la serie la Storia della Grande Musica Rock, personalmente inserisco i Doors nella top ten delle band più importanti e il nome Jim Morrison al primo posto in assoluto fra le voci soliste maschili. Ora, Jim morì nel 1971, una meteora nella nostra vita. Ray Manzarek lo paragonò a una stella cadente, con queste parole: “Jim Morrison disse una volta di vedersi come un’immensa cometa infuocata, una stella cadente. Tutti restano attoniti al suo apparire, la indicano e dicono ‘Hey guarda!’ E poi-whoosh, io non ci sono più… e loro non vedranno più nulla del genere… e loro non potranno mai dimenticarmi”. Possiedo la registrazione in audiocassetta dell’intervista in cui Manzarek riportò la profetica frase di Morrison.
Al quale ora devo questa spiegazione sull’Amore. Jim disse: “Sex starts Life, Death Ends it”. “Il Sesso inizia la Vita, la Morte la fa terminare”. Morrison contrappone i due estremi, il sesso come primaria espressione della vita biologica umana e, nella Morte, la sua chiusura. In mezzo, nel dualismo Vita-Morte, Morrison colloca dunque l’Amore. Almeno questa è la mia interpretazione.


COSTITUZIONE ART. 14. 15.

Art. 14.
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.

Art. 15.
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

venerdì 18 febbraio 2011

SINDROME DI MORGELLONS - MISTERO DEL NUOVO MILLENNIO

Cos’è Morgellons?
E’ una malattia che non ha una definizione convenzionale, ancora. Venne così chiamata dalla mamma di una bambina che presentava strani sintomi cutanei, analoghi a quelli di una patologia di cui la donna aveva letto in un testo medico del 1600, per la precisione in una lettera scritta ad un amico da sir Thomas Browne (1605-1682), un erudito inglese che si interessò a varie branche del sapere, sentendosi influenzato dalla rivoluzione scientifica apportata da Bacone. In quella lettera  Browne descriveva parecchie circostanze mediche da lui riscontrate, compreso il fatto che in Linguadoca vi era una endemia chiamata Morgellons, che colpiva i bambini più che gli adulti, i quali presentavano una 'crescita di capelli' non in testa ma sul retro del corpo, unita a convulsioni e tosse. Ho trovato la lettera e riporto il passo in cui si accenna al Morgellons:
"Hairs which have most amused me have not been in the Face or Head, but on the Back, and not in Men but Children, as I long ago observed in that Endemial Distemper of little Children in Languedock, called the Morgellons, wherein they critically break out with harsh Hairs on their Backs, which takes off the Unquiet Symptomes of the Disease, and delivers them from Coughs and Convulsions"

Certo se il Morgellons fosse stato già noto allora, nel XVII secolo e in una regione francese, come mai oggi quasi nessuno lo conosce? E chi lo aveva per primo chiamato così? Dove si era manifestato la prima volta? Ma è davvero sovrapponibile al morbo di questo nostro XXI secolo?
La signora Mary Leitao (biologa), che oggi è Presidente della Fondazione di Ricerche Morgellons, madre della piccola paziente, trovò diverse corrispondenze tra la malattia di sua figlia e quanto descritto da Browne e chiamò allo stesso modo il morbo sconosciuto. I fatti risalgono al 2002 in America, a McMurray (Pennsylvania). La figlia di Mary non riusciva a trovare un medico in grado di capire quale fosse il suo male, ma finalmente -grazie anche ai suoi 'sospetti' che si trattasse di una patologia 'nuova'- alcuni medici le diedero ascolto. Non potendo includere i suoi sintomi in nessuna delle patologie (nemmeno rare) esistenti, sentirono di doverne diagnosticare una del tutto ‘nuova’ e misteriosa, che denominarono Morgellons e aderirono alla MFR (Morgellons Research Foundation). In essa vengono da allora studiati tutti quei casi ‘irrisolti’ che sono giunti alla loro osservazione in anni precedenti (dal 1956 al 2007) e che presentano peculiarità analoghe a quelle della figlia di Mary. Erano state classificate come parassitosi ma non erano curabili come tali; inoltre quei casi si erano dimostrati molto diversi rispetto alle altre forme di parassitosi, con sintomi sistemici e non solo localizzati. Tali pazienti si videro appioppare affrettatamente anche una diagnosi generica di malattia psichiatrica (“allucinosi parassitaria”), in quanto generata da ‘autosuggestione’, mentre sembra che i medici di questi pazienti abbiano osservato che i sintomi della malattia precedono gli effetti ‘impressionabili’. E dopo che ci si documenta un poco, si capisce perché i pazienti comincino comprensibilmente ad ‘agitarsi’ e preoccuparsi fino a giungere a delle possibili crisi nervose!
I sintomi
Le caratteristiche peculiari del morbo di Morgellons sono tre:
bulletLesioni cutanee (tipo una ‘comune’ puntura da insetto) sulle quali sono presenti granelli neri o bianchi, simili nel formato ai granuli di sabbia. Con un microscopio -ma anche ad occhio nudo- è possibile vedere la presenza di  “filamenti” di fibre bianchi, blu, rossi o neri (i più comunemente individuati) che diventerebbero fluorescenti alla luce ultravioletta. E' riferita anche la fuoriuscita di un' gel' scuro dalla pelle.Tali filamenti possono comparire anche sulla pelle intatta e le lesioni possono essere secondarie alla loro insorgenza a causa del fastidio avvertito dai soggetti (prurito o dolore intensi) che iniziano a grattarsi procurandosi fino a severe lesioni. Queste ‘fibre’ non sono di origine naturale ma apparterrebbero a quella categorie di materiali ‘artificiali’ costruiti dall’uomo per mezzo delle cosiddette ‘nanotecnologie’. Tali fibre fondono a oltre 700 gradi centigradi (la nostra pelle a 74 circa). I filamenti sarebbero stati confrontati con oltre 90.000 composti presenti nel database del laboratorio del Centro per lo studio del morbo di Morgellons della Oklahoma State University Center for Health Sciences di Tulsa, senza tuttavia  riscontrare niente di simile.
bulletSensazione che ‘qualcosa’ cammini sotto la pelle, si muova, a volte in modo intermittente altre volte continuativamente, provocando disagi di diverso tipo. Può venire interessata tutta la pelle oppure essere limitata al cuoi capelluto, al naso, alle orecchie, al viso, sotto le ginocchia…
bulletDolori muscolo-scheletrici di vara entità e interessanti diversi distretti corporei; talvolta si accompagna la comparsa di prematuri segni di degenerazione dei dischi vertebrali.
bulletSono stati segnalati inoltre limitazioni funzionali tali da interferire con le attività quotidiane; disturbi gastro intestinali; a livello cardiologico sono stati rilevati sintomi di tachicardia e miocarditi; disfunzioni cognitive, come alterazioni della memoria di breve durata, deficit di attenzione, aumento dell’impressionabilità, ossessioni.
Chi se ne sta occupando
Inizialmente la signora Mary Leitao, oggi presidente della MFR, fu oggetto di pesanti critiche da parte della comunità medico-scientifica, che la tacciò di aver orchestrato una messa in scena. Quando si vide recapitare un numero attorno alle settemila email –si dice- di persone che erano affette dagli stessi sintomi (o avevano in casa propri cari malati di quella strana patologia) non si perse d’animo e continuò la sua ‘battaglia’ riunendo tutte le risorse e le forze disposte a prendere parte ad un vero progetto di Ricerca.
Il ristretto numero di medici della MFR decise di estendere i propri intenti a tutti i professionisti sanitari che si sentivano coinvolti in tale ricerca, coloro che avevano avuto modo di entrare in contatto con pazienti affetti da quella ‘strana’ e altamente invalidante patologia, facendo opera di divulgazione per farla anzitutto conoscere, primo passo per una presa di coscienza del problema.
I pazienti afflitti dai sintomi sopra descritti riferiscono di aver peregrinato assai da un medico all’altro, da uno specialista all’altro denunciando la mancata sensibilità di costoro nello studiare la loro patologia; di aver ricevuto scetticismo, derisione, frettolose rassicurazioni di una guarigione che mai arriva. I rimedi generici loro prescritti si sono dimostrati inefficaci e ancor peggio, si sono talvolta ritrovati come cavie per meri scopi economici (forse per testare su di essi nuovi prodotti farmaceutici facendo leva sulla speranza di trovare una soluzione al loro problema clinico).  Il team della MFR si è posto come obiettivo di dare una connotazione nuova alla malattia di questi pazienti, anzitutto raccogliendo i dati necessari per poterla definire eticamente. Oggi il sito della fondazione conta quasi dodicimila iscritti, per la maggiore abitanti in California, Florida e Texas, zone che sembrano essere tra le più colpite dall’oscura sindrome. Contempla specialisti di diverse discipline (neurologi, chirurghi, epidemiologi, infermieri professionali e altre figure sanitarie), che collaborano con i pazienti e i loro parenti al fine di raccogliere un database (Registro) di informazioni più completo possibile. E’ nato così il primo studio che ha coinvolto i pazienti teoricamente affetti da malattia di Morgellons per scoprirne cause e trattamenti. Sono stati sottoposti ad esami ematici, dermatologici, psichici, a biopsie cutanee e a breve si dovrebbero avere dei risultati più specifici in merito alle attuali conoscenze della malattia misteriosa.
Recentemente un organo sanitario ufficiale statunitense, il CDC (Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta) ha dichiarato di ‘voler vederci chiaro’ e, insieme alla Kaiser Permanentes’s Northern California Division of Research ha iniziato uno studio per cercare di rispondere alle molte richieste di informazione e aiuto sopraggiunte numerosissime dai cittadini e dai medici, i quali versano anch’essi spesso ancora nell’ignoranza e non sanno cosa sia il morbo di Morgellons, che avrebbe colpito oltre ventimila individui negli Stati Uniti. Il 16 gennaio 2008 si è tenuta una riunione scientifica del CDC, nel Texas, a Sant’Antonio, a cui hanno partecipato medici, microbiologi, scienziati, veterinari, che tentano di dare delle risposte sanitarie in materia. Era presente anche il direttore della MFR per ribadire le prospettive dei pazienti –in gran numero di età infantile- e dei parenti, oltre che tracciare la ‘breve’ storia o profilo del morbo. Sono state presentate anche discussioni in merito alle strategie da adottare per migliorare il corso della ricerca. Nel corso di tale evento è stata fornita una descrizione congiunta(1)della malattia: "Morgellons is an unexplained and debilitating condition that has emerged as a public health concern.  Recently, the Centers for Disease Control and Prevention (CDC) has received an increased number of inquiries from the public, health care providers, public health officials, Congress, and the media regarding this condition.   Persons who suffer from this condition report a range of coetaneous symptoms including crawling, biting and stinging sensations; granules, threads or black speck-like materials on or beneath the skin; and/or skin lesions (e.g., rashes or sores) and some sufferers also report systemic manifestations such as fatigue, mental confusion, short term memory loss, joint pain, and changes in vision".
In America, dal 2004 ad oggi, l’argomento ha trovato spazio su diverse testate giornalistiche anche di prestigio. Tra gli altri, il Daily Mail (18/9/2007), il News Scientist Magazine (12/9/2007), The Wall Street Journal (13/9/2007), Los Angeles Time (13/11/2006), Washington Times (27/6/2006), Chicago Tribune (25/6/2006), San Francisco Chronicle (2/6/2006), Popular Mechanics (6/2005), Reno Gazette Journal (8/5/2004).
Esiste anche una discreta bibliografia, tutta Americana: Savely, VR, Stricher, RB “Morgellons Disease: the Mystery Unfolds” Expert Review of Dermatology, 2007, vol.2, pagg. 585-591; Morgellons Disease (letter to Editor), Bransfield RT, Psychiatric News, 2007; 42: 11, page 24; Harvey, WT Morgellons Disease. I Am Acd Dermatol.2007; 56:705-706; Psychology Today Magazine, March 6, 2007 The Morgellons Mystery; American Journal of Clinical Dermatology 2006, vol.7, Issue authored by Ginger Savely, NP, Mary Leitao and Raphael B.Stricker, MD “The Mystery of Morgellons Disease: infection or Delusion?”; Advance For Nurse Practitioners-May 2005 –National Nursing Publication’s article on Morgellons Disease authored by Ginger Savely, FNP-C and Mary M. Leitao.
Il 29 marzo 2008 si terrà ad Austin (Texas) una conferenza medico -scientifica internazionale sul Morgellons, intitolata "Searching for the UnCommon Thread" come riportato nel sito Charles E. Holman Foundation -A Source For Morgellons Disease Information, uno degli organismi sorti per lo studio della malattia.
 
E in Europa?
Pare che il morbo sia arrivato anche qui. Ne ha parlato il londinese Time già nel 2006 e numerosi sono i blog in cui viene sempre più spesso affrontato l'argomento. Mancherebbe comunque un approccio ufficiale da parte degli Organismi sanitari, almeno per il momento.
 
"Interazioni" con altre malattie
La sindrome di Morgellons è stata ‘confusa’ nel corso degli anni con una serie di patologie dalle quali sembra doversi comunque differenziare, appunto per le peculiarità che presenta. In alcuni casi il paziente riferisce di essere stato ‘punto’ da qualche insetto prima del manifestarsi di tutti gli altri sintomi oppure tale è la sensazione che ne hanno ricevuto; alcuni pazienti sono positivi ai test per altre malattie parassitarie, nonché sembrano avere beneficiato di alcuni trattamenti antiparassitari; hanno generalmente mostrato un calo delle difese immunitarie. Appare pertanto logica l’ipotesi che prima del manifestarsi della malattia vera e propria, il soggetto possa contrarre un malaugurato incontro ravvicinato con un parassita che immette nel suo organismo ‘qualcosa’?  Tali insetti potrebbero provenire dai sistemi fognari, dice la d.ssa Hildegarde Staninger, che recentemente ha prodotto una sconcertante tesi del problema, dopo aver eseguito numerose analisi laboratoristiche dei filamenti che fuoriescono dalla cute dei pazienti. Tra poco ne parleremo.
Tra le malattie con cui è stata scambiata la sindrome di Morgellons figura la Malattia di Lyme, che venne individuata nel 1975 nella omonima cittadina che dà il nome alla patologia, dai ricercatori dell’Università statunitense di Yale in base ad uno studio condotto su un gruppo di bambini che dimostrava una curiosa epidemia di artrite giovanile. I piccoli pazienti presentavano un eritema migrante dal quale sembrava conseguire poi la patologia multiorgano. Nel 1982 fu isolato e classificato il vero responsabile della malattia, da Willy Burgdorfer e A.G.Barbour; si trattava di un microrganismo appartenente all’ordine delle Spirochetales, genere Borrelia, e la specie isolata prese nome dal suo scopritore, burgdorferi. Questo avveniva in America mentre in Europa, in cui la malattia aveva connotazioni cliniche un po’ diverse, vennero isolate due specie diverse di Borrelia: garinii e afzeli (che in America sono assenti) ad opera dell’ Istituto Pasteur di Parigi. Oggi la sua definizione è che si tratti di “ una malattia infettiva sistemica causata da certe specie di Borrelia e trasmessa dagli animali affetti (piccoli roditori, ma anche altri animali, che rappresentano il serbatoio naturale dell’infezione) all’uomo attraverso vettori artropodi ematofagi del Genere Ixodes” (che chiameremo zecche). Si può venire punti dalla zecca anche stando sdraiati su un prato o durante escursioni all'aperto. I sintomi della Malattia di Lyme sono molteplici e si distinguono in due fasi principali: dopo il morso della zecca incriminata (che passa perlopiù inosservato perchè indolore) possono passare dai quattro ai sessanta giorni (tempo di latenza lunghissimo) prima di accusare i primi sinomi, dapprima a carico della cute (fase preoce) e poi una seconda fase che coinvolge altri organi, come articolazioni, SNC, cuore,occhi…La diagnosi dev’essere posta in tempi rapidi per una prognosi fausta altrimenti può evolvere drammaticamente per le complicanze o cronicizzarsi con esiti permanenti. Stando al dr. William Harvey, presidente del Comitato consultivo dei formazione della NASA (NASA Education Advisory Committee) il 94% delle persone affette da Morgellons sono state trovate positive al batterio associato alla malattia di Lyme e questo appare interessante quanto strano poichè proprio dove è più alta l'incidenza del Morgellons (California,Texas e Florida) si rileva una bassa incidenza della malattia di Lyme.
Spesso i  pazienti affetti da Morgellons sono positivi al test di Fakuda per la diagnosi di Sindrome da Affaticamento cronico che prevede l’aderenza ad almeno tre fattori oltre il principale, che è la stanchezza debilitante e persistente da almeno sei mesi, tale da non permettere la metà delle attività di vita quotidiana, in assenza di altra patologia sottostante. Gli altri sintomi -almeno tre concomitanti- devono persistere o ricorrere da almeno sei mesi e possono essere  linfoadenopatia cervicale o ascellare, dolori articolari, mialgie, cefalea atipica, faringodinia, difficoltà di concentrazione e/o memoria.
Pur trovando alcune ‘similitudini’ con il Morgellons, siamo davanti ad una sindrome diversa. Morgellons non ha a tutt’oggi una definizione ufficiale sanitaria e nosografica, che solo gli studi incrociati potranno portare a delineare.
 Le cause della malattia: ‘polveri intelligenti’ ?
In un clima ancora del tutto incerto, meno che mai si conoscono le cause di questo preoccupante morbo, che nuove indagini si prefiggono di individuare. Emergono però all’attenzione delle coraggiose quanto allarmanti teorie correlate alle sofisticate scoperte tecnologiche del nostro tempo. Provengono da diversi studiosi accreditati, che se ne stanno formando un’idea abbastanza chiara in base a  quello che hanno trovato analizzando le ‘fibre’ presenti sui pazienti. Il neurologo Edward Spencer, membro del Barkley City Council, confermando la diffusione del Morgellons, fa riferimento alle ‘polveri intelligenti’, una probabile strumento nanotecnologico. Ma che cosa significa esattamente? Chiamato anche 'smart dust' è un pulviscolo costituito da miriadi di microchip capace di mimetizzarsi nell'ambiente e di 'spiarlo' (trasportato anche da vettori inconsapevoli) captando ogni cosa come farebbero i nostri cinque sensi. Con la differenza che è invisibile.
Da dove arriverebbero queste ‘polveri intelligenti’?
Inquinamento atmosferico? Il National Register of Environmental Professional (NREP, americano) lo deve aver incluso come una delle cagioni  della malattia, se ha allestito un’apposita unità di intervento per indagare su eventuali cause ambientali. Ma forse è qualcosa di più subdolo, di più cattivo. Qualcosa che è l'uomo a creare e diffondere per scopi non meglio identificati ma come al solito a farne le spese sono gli ignari cittadini.
Il dottor Janavoy attesta che i filamenti fibrosi che fuoriescono dalla pelle dei pazienti affetti da Morgellons non hanno nulla a che vedere con l’apparato pilifero dell’essere umano, né con peli né con capelli; non si tratta nemmeno di cellule né di parassiti: sarebbero ‘nanomacchine’ veicolate da insetti. Ancora questa parola che riporta alla ‘famigerata’ nuova frontiera della scienza: le nanotecnologie, così auspicate per risolvere numerosi problemi in campi variegati…La tossicologa Hildegarda Staninger ha accertato nel 2006, tramite esami di laboratorio, che il Morgellons è collegato alla presenza di frammenti di silicone e fibre di polietilene nell’organismo dei pazienti; anche lei è del parere che questi composti si usino nell’industria nanotecnologica per incapsulare virus geneticamente modificati, detti ‘viron’, estremamente più piccoli dei già microscopici virus. Le nanofibre del resto, viaggiano in dimensioni da 100 nanometri in giù. L’istologia cutanea dei pazienti esaminati ha messo in evidenza la presenza di tubicini di vetro e di silicone, in assenza di protesi di qualsiasi tipo eventualmente impiantate nell’organismo in oggetto. La d.ssa, con il dr. Rahim Karjoo ha avanzato l’ipotesi di una possibile correlazione tra le tanto discusse ‘scie chimiche’ o chemtrails con l’incidenza della sindrome di Morgellons.  Gli aerei emettono normalmente scie di condensazione (contrails) che svaniscono dopo pochissimi minuti mentre le chemtrails hanno caratteristiche assai differenti, perdurando nell’aria per ore, allargandosi a dismisura e formando nel cielo dei veri e propri incroci geometrici, delle ‘griglie’ che conterrebbero elementi chimici dannosi per l’atmosfera, nonché –una volta ricaduti a terra – per tutto quanto tocchiamo, mangiamo, respiriamo. Analizzando dei campioni di terreno in cui erano sicuramente ricaduti residui ‘dispersi’ nel cielo dalle verosimili scie ‘chimiche’, i due citati ricercatori hanno scoperto una sovrapposizione tra gli elementi individuati e quelli presenti nelle ‘fibre’ dei pazienti affetti da Morgellons. Entrambi riconducibili non certo a strutture cellulari (estranee all’organismo umano) ma a forme nanotecnologiche dalla funzione non determinata. Costruite però dall'uomo. I filamenti si possono unire, allargare, espandere; alcuni hanno apparenze biologiche artificiali, cioè contenenti DNA o RNA, microrganismi, proteine, enzimi, plasmidi usati nell’industria delle nanotecnologie. Non ci sembra poco. Anche se il vero significato spetta codificarlo agli esperti. A meno che i due stiano facendo una crociata contro le industrie nanotecnologiche, bisognerebbe quanto meno rifletterci su. Non sappiamo se esista un reale legame tra l’inquinamento climatico, multifattoriale, e la malattia di Morgellons. Del resto, siamo già rassegnati a convivere con l’oscuro nemico che è l’inquinamento (visibile e invisibile) e che produce tante altre patologie. Ma aver cominciato a prendere coscienza di questa nuova piaga del ventunesimo secolo è già qualcosa; tuttavia la reazione più comune è di mostrarsi quasi increduli che possa esistere veramente un morbo del genere, che coglie tutti impreparati. Non si sa nemmeno bene come classificarla, come curarla, come gestirla, né di conseguenza come prevenirla e la tendenza del suo sviluppo per il futuro. Perchè Morgellons?
E’, al momento, uno dei misteri di questo neonato millennio.

martedì 15 febbraio 2011

La Sfinge avrebbe la stessa età di Gobekli Tepe?

La datazione al carbonio 14 dell'antico tempio di Gobelki Tepe ha riacceso il dibattito sulla vera età della Sfinge. Nuove prove suggeriscono possa essere 8000 anni più antica di quanto precedentemente pensato.
 
Eresia: Gobelki Tepe potrebbe essere più vecchia di quanto si pensasse! Quando un po’ di anni fa Robert Bauval, Graham Hancock, John Anthony e altri, sfidarono la datazione della Sfinge comunemente accettata, gli accademici risposero gridando “eresia!” Successivamente, Robert Schoch, professore di geologia dell’Università di Boston, ha datato il monumento di Giza intorno al 7000 a.C., due volte la data accettata, invocando un’analoga retrodatazione.

“Non ci sono proprio prove che possa essere vero” disse l’egittologa Carol Redmount dell’Università della California di Berkeley (Los Angeles Time, 23 ottobre 1991). “La popolazione di quella regione non avrebbe avuto la tecnologia, le istituzioni di governo, o anche la volontà di costruire tali strutture migliaia di anni prima del regno di Chefren.” E questa, in poche parole, era la visione condivisa da simili scienziati ed egittologi.
La Sfinge è dello stesso periodo di Gobekli Tepe? 
Potevano uomini delle caverne aver costruito la Sfinge? Gli accademici avevano di fronte un problema di fattibilità. Come potevano gli uomini delle caverne del neolitico avere costruito un tale impressionante esemplare come la Sfinge migliaia di anni prima della data di costruzione accettata per, diciamo, Stonehenge e le piramidi? In un’epoca antecedente al 3000 a.C., gli accademici velocemente mettevano in evidenza, i soli manufatti conosciuti erano punte di lancia di selce e tende per nascondersi dagli animali. In nessun modo le popolazioni del primo neolitico potevano aver costruito qualcosa di così elaborato come le piramidi giganti o la Sfinge.  

Una dichiarazione, paradossalmente, con cui gli eretici erano assolutamente d’accordo! 
Infatti, gli “eretici” credevano che la Sfinge e gli altri antichi monumenti fossero stati costruiti da una “perduta civilizzazione”, che era stata cancellata alla fine dell’ultima era glaciale, e diffondevano prove convincenti di questa fine. Ma anche quest’idea era scansata dagli accademici, i quali rimanevano risoluti nelle loro dogmatiche asserzioni secondo cui le date dovevano essere sbagliate. Poi venne la scoperta di Gobekli Tepe.
Ciò che gli scienziati accademici non si aspettavano fu la scoperta nel 1994 di un sito comprendente un massiccio, complesso ed elaborato tempio megalitico sepolto sotto gli altopiani dell’Anatolia, nel sud-est della Turchia, conosciuto come Gobelki Tepe, che significa “collina con l’ombelico”. Inizialmente, si pensava avesse un’età simile agli altri monumenti megalitici. Dai primi scavi al suo disseppellimento, Gobelki Tepe ha riservato molte sorprese. Ma nessuna in grado di “fermare il tempo” come i risultati dei test effettuati per determinare la sua precisa età.

Gobelki Tepe_fantarcheologia_superevaPer la costernazione degli studiosi accademici, la datazione al carbonio di Gobelki Tepe è uno sconcertante 11.000 a.C. , una data troppo remota per rientrare nei modelli accettati dell’evoluzione umana. Diversamente dalle date proposte da Schoch e da altri eretici, la datazione per mezzo del “Carbonio 14″ non poteva essere messa in discussione. Oggi Gobelki Tepe è considerato il più importante sito archeologico nel mondo, e situato com’è tra i fiumi Eufrate e Tigri, è considerato da qualche eminente archeologo, essere il sito del favoloso “Giardino dell’Eden”, anche solo in un contesto allegorico.
Riferimenti biblici a parte, la questione resta in piedi: chi ha costruito questo impressionante anacronismo? Uomini delle grotte? Alieni? …o una perduta civilizzazione dell’antichità? Per il momento, gli studiosi accademici si erano dati alla fuga.

Delle costruzioni vecchie di 13.000 anni così complesse ed elaborate come Gobekli Tepe, semplicemente non dovrebbero esistere per l’attuale modo di considerare la preistoria. Il fatto che esistano ha forzato l’archeologia ufficiale a ripensare le sue teorie del mondo antico e, cosa più importante, le persone che popolavano quel mondo. Nessuno, nell’ambito della scienza ufficale, è naturalmente ancora preparato a considerare seriamente la possibilità che il complesso di Gobekli Tepe possa essere stato costruito da una perduta civilizzazione che una volta popolava la Terra, e forse era più avanzata tecnologicamente di quanto si possa comunemente pensare, e che è stata spazzata via contemporaneamente allo scioglimento dei ghiacci durante la fine dell’ultima era glaciale.

Sebbene tale scenario potrebbe venire associato al “mito di Noè” - l’estinzione di un intero popolo in una grande alluvione, o qualche altra catastrofe globale intorno a 12.000 anni fa - il mondo accademico resta fermamente convinto che tale civilizzazione non esistesse. Ma dunque chi edificò Gobekli Tepe?
gobelki tepe_fantarcheologia_superevaIncredibilmente, la visione accettata dall’archeologia ufficiale, è che i nostri antenati cacciatori-raccoglitori sarebbero stati in grado di “disegnare linee dritte” dopo tutto…
Quando solo una manciata di anni prima, gli accademici non retrocedevano dal dire che gli “uomini delle caverne” i quali popolavano la regione, non potevano in alcun modo aver costruito qualcosa di sofisticato come la Sfinge, tanto meno il
sito del tempio altamente complesso di Gobekli Tepe, adesso sono costretti a rimescolare le carte e ad ammettere che si erano sbagliati. Adesso sostengono che i cacciatori-raccoglitori del Neolitico costruirono le antiche strutture, tutto da soli. Sebbene questa notevole inversione di marcia nell’opinione degli accademici, sia stata salutata da qualcuno come una “breccia”, altri restano convinti che queste antiche strutture, come la Sfinge e Gobekli Tepe, siano le tracce di una civilizzazione perduta. Comunque la pensiamo, ciò che può essere definito come certo è che la cifra di 11.000 anni a.C. per Gobelki Tepe, proveniente della datazione al carbonio, significa che possiamo riesamenare le prove riguardanti l’età della Sfinge con rinnovato entusiasmo.

Commentando il lavoro di Robert Schoch sulla nuova datazione della Sfinge, ricordiamo, l’egittologa Carol Redmount dell’Università della California disse: “Non ci sono prove che possa essere vero!” Le sue ragioni per avere questa opinione erano che le tribù di cacciatori-raccoglitori di quel periodo “non avrebbero avuto la tecnologia, le istituzioni governative o anche la volontà di edificare tali strutture migliaia di anni prima del regno di Chefren.” Noi adesso sappiamo che Carol Redmount si sbagliava.

sphinx_fantarcheologia_superevaMa Robert Schoch non era la sola voce nel deserto che proclamava un punto di vista alternativo.
Secondo certi allineamenti astroarcheologici scoperti da Robert Bauval e Graham Hancock, sono state suggerite date di gran lunga più vecchie per le piramidi di Giza e la Sfinge. Queste datazioni sono state, naturalmente, “gettate nella spazzatura” dagli studiosi ufficiali, ma con la scoperta di Gobelki Tepe, una nuova prospettiva è stata lanciata su quando venne costruito il complesso di Giza.
Stando alla cronaca, i lavori combinati di Bauval ed Hancock proposero date stabilite intorno al 10.500 per la costruzione della Sfinge, e suggeriscono come possa essere ancora più antica. In una certa misura, questo punto di vista è condiviso anche da scrittori ed egittologi. John Anthony West, la cui ricerca durante gli anni 70 e 80 gli fece concludere che la Sfinge era di gran lunga più antica di quanto gli archeologi ortodossi erano preparati ad accettare. West inoltre concluse, per di più, come ci fossero buone probabilità che potesse essere stata costruita da una civiltà ora perduta nella notte dei tempi.

Allo stesso modo di Schoch, West propose che l’erosione del piedistallo della Sfinge, dovuta all’azione delle acque, provava come il monumento in questione fosse molto più antico della data di 2.500 a.C. generalmente attribuitagli. A causa dell’evidenza dell’erosione dovuta alle abbondanti precipitazioni piovane - venne fatto osservare -la Sfinge deve essere stata edificata in un periodo prossimo a 10.000 anni fa, l’ultima volta che la regione fu teatro di precipitazioni tali da causare simili erosioni.
E in un recente studio intitolato Geological aspect of the problem of dating the great egyptian sphinx construction (”Aspetti geologici sui problemi di datazione della grande costruzione egizia - chiamata - Sfinge”) pubblicato nel 2008 e presentato presso la Conferenza Internazionale di Geoarcheologia e Archeomineralogia, sono state presentate prove che dimostrano come la costruzione della Sfinge è infatti retrodatata indietro nel tempo fino all’era pleistocenica, vale a dire 10.000 anni fa.

Dovrebbe essere osservato che il principale argomento a favore della cosiddetta “data ufficiale” di 2.500 a.C. per l’edificazione della Sfinge dipende fortemente dal confronto coi monumenti raffiguranti volti umani come quello del Faraone Chefren (2520-2494 a.C.). L’archeologia ufficiale insiste col dire che la Sfinge è un qualche tipo di monumento dedicato al Grande Faraone perchè vengono percepite somiglianze nel volto scolpito. Ma dovrebbe anche essere osservato che diversi test di tipo forense hanno dimostrato come il volto della Sfinge non è presumibilmente quello di Chefren, e dunque l’assunzione che la Sfinge venne edificata durante il regno di Chefren è lontana dall’essere certificata una volta per tutte.
Infatti, molte delle evidenze tendono adesso a supportare i punti di vista degli eretici, su come la Sfinge possa essere stata edificata all’incirca nel 10.500 a.C., diventando così praticamente contemporanea al complesso di Gobelki Tepe, entrambi con un’età di 12.500 anni.

E’interessante rendersi conto di come un crescente consenso sia pronto anche ad accettare come una “perduta” civiltà, la quale popolava le aree costiere del mondo antico possa avere costruito la Sfinge, così come le piramidi e Gobelki Tepe, prima di essere spazzata via da una grande alluvione causata dallo scioglimento delle calotte di ghiaccioo alla fine dell’ultima era glaciale, verso il 10.000 a.C. Ricerche in questo ambito sono in corso, e i prossimi aggiornamenti potranno riservare sorprese. Queste antiche meraviglie sono state costruite grazie all’aiuto di intelligenze non terrestri da una civilizzazione umana avanzatissima completamente sconosciuta? …o sono state costruite da nostri antenati cacciatori-raccoglitori, “uomini delle caverne” che popolavano la regione nord-mediorientale tra i 12.000 e i 13.000 anni fa?!

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