venerdì 12 novembre 2010

L'ELETTRICITÀ WIRELESS


Edicolaweb
15 giugno 2007

C'è stato un periodo nella storia umana in cui l'uomo, spinto dalla curiosità e grazie al suo ingegno, è riuscito a carpire alcuni segreti della natura che gli hanno permesso notevoli avanzamenti tecnologici alfine di raggiungere un'esistenza più agevole e confortevole.

Oggi l'uomo non si guarda più intorno, non ne ha il tempo spinto in avanti da un tipo di vita convulso, intento a menare spallate con lo scopo di procedere oltre senza sapere bene nemmeno dove; teso ad emergere in questa società che non si cura di chi rimane indietro, di chi non si mette in mostra e che non è certamente a sua misura ma plasmata dal potere economico-politico che la controlla. Una nuova forma di medioevo che in pratica accontenta la maggioranza dei media. Quindi l'unica cosa che può scoprire è la celebre "acqua calda", riportando in auge scoperte già effettuate nel passato, ma accantonate in quanto non ben comprese o ritenute lesive all'interesse del potere imperante all'epoca in cui sono state effettuate; o non idonee alle logiche di mercato del tempo.
Fra queste la distribuzione dell'energia elettrica "senza fili", quel sistema conosciuto oggi come "Wireless".
Scoperte che riemergono, dal dimenticatoio dove sono state a suo tempo volutamente inserite, in seguito ai cambiamenti, non programmati, dovuti all'avanzamento tecnologico. Da tempo difatti la corrente viene trasferita col sistema Wireless; vedi telegrafo, cellulari e collegamenti internet Wifi. Di conseguenza perché non adottare tale sistema per somministrare l'energia elettrica.
Ecco quindi la notizia: Marin Soljacic e John Joannapoulos, scienziati del Mit, con la collaborazione del Dipartimento Energia Elettronica e Fisica Computerizzata dell'Istituto per le Nanotecnologie Militari, hanno annunciato di aver acceso una lampadina "senza fili" (forse usufruendo degli studi e dei brevetti di un genio di nome Tesla...) elaborando un progetto teso ad ottenere elettricità da un accoppiamento magnetico realizzato con spirali di rame capace di accendere una lampadina a due metri di distanza dalla fonte di energia. Il sistema si basa sull'utilizzo della risonanza magnetica (altra scoperta di Tesla...); due bobine di rame connesse alla rete elettrica generano un campo magnetico. La scoperta è stata subito battezzata "Wi-Tricity" - wireless electricity.
Per tagliare riferimenti allo scienziato Serbo?
Ampio risalto giornalistico. Comunque non è esatto scrivere che la società moderna si trova ostaggio dei fili che ci ostacolano visivamente e fisicamente, scomodi e antiestetici; è quello che ci hanno imposto coloro che al tempo detenevano il potere politico economico ed hanno condizionato, plasmato e sottomesso il mondo al loro egoistico interesse personale. Nikola Tesla è stato definito l'uomo che ha inventato il XX secolo, ma la società che ne è derivata è stata formata dagli uomini di potere dell'epoca.
Non è neanche esatto affermare che quando Tesla propose di abolire i fili nessuno prestò molta attenzione dato che un banchiere americano, J.P.Morgan, il quale aveva il controllo della General Elettric, temendo che il nuovo sistema di distribuzione concepito da Tesla, potesse cancellare quella società dal mercato, operò la scelta che ha condizionato lo stile di vita della società dove attualmente viviamo.
Tesla giunse a questa scoperta in seguito a molti esperimenti, fra i quali quelli condotti nel Colorado dove aveva trovato il modo di creare plasma elettromagnetico e trasmettere elettricità senza l'uso dei fili ed eliminando la dispersione di energia dovuta proprio all'uso di questi. Ideò un sistema per creare onde elettriche stazionarie per diffondere energia elettrica nel mondo facendo vibrare la cavità di Shumann. Aveva circondato il suo laboratorio con un circuito elettrico percorso da corrente ad alta frequenza dotato di un particolare alternatore. Installò lampade fluorescenti nei punti che dovevano essere illuminati e senza l'uso dei fili illuminò il locale. L'energia veniva radiodiffusa verso i microcircuiti di filo elettrico collegati ad ogni lampada.
Tesla aveva compreso che il mondo sarebbe divenuto "elettro dipendente" e durante un suo pubblico discorso dichiarò che conosceva nuovi modi per ricavare energia, per migliorare il sistema di vita dell'umanità; come generare elettricità sfruttando la carica elettrica della Terra e trasmetterla nel mondo senza l'uso dei fili, in modo che tutti ne potesse usufruire gratuitamente.
Seduto ad ascoltarlo c'era J. Pierpont Morgan, banchiere, che vide i suoi guadagni azzerati. Morgan considerava i fili l'unico mezzo per trasmettere energia e per addebitare all'utente il costo della somministrazione. L'unico modo per tutelarsi dalla morosità dell'utenza.
Non esistevano in effetti motivi di inefficienza e impossibilità nel sistema Tesla, era piuttosto impensabile che chiunque potesse utilizzare l'energia elettrica raccolta dall'aria e privare, con tale atto, le compagnie elettriche del profitto. Questa era la ragione principale.
La General Electric avrebbe chiuso i battenti e con lei la Westinghouse. Per non parlare di tutte quelle società e piccole imprese che fornivano parti essenziali per realizzare e gestire la catena distributiva. Da tener conto degli enormi interessi che giravano intorno alle miniere di rame, pur considerando che, eliminando i fili, si otteneva un notevole risparmio sul costo del minerale.
Nel marzo del 1900 Tesla ottenne il primo brevetto della trasmissione dell'energia elettrica "senza fili" (n.645576), ma aveva finito i denari.
Contando sull'impellente necessità di Tesla di trovare fondi per le sue ricerche, Morgan si ritrovò nell'ideale posizione per acquisire la proprietà dei brevetti riguardanti la tecnologia senza fili. Moderno pirata senza scrupoli, forse discendente del famoso filibustiere che aveva solcato i mari, raggirò lo scienziato riuscendo ad acquisire tutti i progetti passati e futuri.
Chi ha il controllo sui brevetti possiede anche il diritto di sopprimerli, cosa che Tesla ignorava, così, mentre finanziava pubblicamente il serbo, Morgan proteggeva i suoi interessi commerciali relegando il mondo alla schiavitù dei fili. Ecco quindi il nostro pianeta diventare come un grosso gomitolo di lana circondato da milioni e milioni di chilometri di fili di rame.
Con il passare del tempo Tesla venne screditato e privato dei finanziamenti promessi; abbandonò i suoi progetti e morì in povertà dimenticato da tutti, come dimenticate sono state le sue invenzioni, o peggio ancora, attribuite ad altri che si erano assuefatti e venduti al sistema.
Pierpont Morgan era in possesso di tutti i suoi brevetti relativi alla trasmissione dell'energia senza fili e Westinghouse controllava l'energia via cavo a corrente alternata; altra invenzione di Tesla.
Oggi leggiamo che questa scoperta è stata ripresa in considerazione. Sembra però si parli di un piccolo passo in quanto durante gli esperimenti condotti, guarda caso a Boston, è stata registrata una dispersione del 50%. Strano, in quanto Tesla assicurava una totale mancanza di dispersione...
Lecito il dubbio che non sia solo parte di un progetto teso al miglioramento della nostra esistenza, ma pura e meschina speculazione. Il fatto che la tecnica funzioni entro uno spazio limitato e che vi sia di mezzo un Istituto che tratta anche nanotecnologie militari fa pensare.
Al tempo di Tesla il mondo non era pronto, forse oggi si?
Le società elettriche non vorranno perdere i loro profitti; non rinunceranno neanche quelle aziende che formano il corollario del sistema vigente.
La tecnologia negli ultimi decenni ha fatto passi da giganti ad ha aperto nuove opzioni per la risoluzione dei problemi e lo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta. Il passare del tempo modifica alcune situazioni, alcune verità vengono rivelate, la realtà dei fatti assume un aspetto diverso e nasce l'opportunità di apportare le dovute modifiche nello stile di vita.
Per questo si torna a visionare il progetto della trasmissione dell'energia senza fili?
Per cercare di migliorare la vita umana e per il raggiungimento del benessere comune di cui parlava Tesla, o si tratta solo di un nuovo sistema per accumulare ricchezza e potere senza tener conto dei reali bisogni dell'umanità. È giunto il momento di lucrare su questa invenzione?
Non resta che attendere e vedere se si tratta della solita storia, sperando non sia necessario più di un altro secolo.
La gente non si spaventa per i pericoli legati ai campi magnetici; in fondo Tesla ci ha spiegato che non è il voltaggio ad uccidere, ma la potenza e due milioni volt a un milionesimo di ampere fanno solo rizzare i capelli.
La gente teme l'indifferenza, l'egoismo, la malvagia sete di potere che affligge parte dei suoi simili e li spinge a calpestare ogni diritto altrui. Teme la capacità di questi individui di raggirare il prossimo passando da benefattori dell'umanità; teme la loro insensibilità, strafottenza, incuria che porta più danni che benefici.

Per approfondimenti su Nikola Tesla l'articolo: "Tesla: un talento scomodo".

a cura di Mauro Paoletti

TESLA: UN TALENTO SCOMODO


di Mauro Paoletti
per Edicolaweb

Secondo le sacre scritture, all’inizio, il mondo era immerso nelle tenebre quando Dio disse: "Sia la luce. E la luce fu!" Il fiore di loto si era schiuso e la luce aveva inondato l’intero universo; la divinità si era risvegliata.
Oggi tutti noi ripetiamo quel gesto quando entriamo in una stanza immersa nel buio e premiamo l’interruttore che permette alla corrente elettrica di correre lungo il filo fino alla lampadina che, accendendosi, illumina l’ambiente. Abbiamo il difetto di dare molte cose per scontate a causa del loro uso quotidiano, come fosse sempre stato così, ma avere la luce, dopo che il sole cala dietro l’orizzonte e le tenebre nascondono il mondo nel buio assoluto, è sempre stato un antico problema dell’uomo.
La pallida luce lunare non era soddisfacente e il fuoco di difficile trasporto e di breve durata; doveva essere mantenuto acceso e un solo falò, o una sola fiaccola, non fornivano luce a sufficienza. Venne adottato l’uso di una ciotola piena d’olio o di grasso, dove uno stoppino immerso nel liquido forniva, una volta acceso, una luce più efficace, trasportabile e duratura.
Col tempo si giunse alla candela di sego o di cera, più comoda e di basso costo; in uso fin dal 3000 a.C..
La svolta importante nel 1892 quando William Murdock scoprì che, bruciando il carbone, veniva prodotto un gas. Il gas sottoposto a calore generava la luce.
I lampioni a gas rischiararono così alcune città; venivano accesi la sera e spenti all’alba. Il gas però era molto pericoloso per le frequenti le fughe dovute all’usura e rottura delle tubazioni che servivano per il suo trasporto. Non tutte le abitazioni erano dotate delle tubazioni per l’erogazione del gas e per molti anni furono usate ancora le lampade a petrolio.
Nel 1875 molti fabbricati erano illuminati con gas combustibile. Nelle lampade venivano messe delle reticelle, ideate da Welsbach, che intensificavano la luce.
Alva Edison ricercando un sistema migliore e più sicuro avvalendosi dell’invenzione di Swan, consistente in ampolle prive dell’aria dove si accendeva una striscia di carta quando veniva attraversata dalla corrente elettrica, ideò altri tipi di ampolle; usando diversi tipi di gas e altri materiali filiformi al posto della striscia di carta ottenne lampade più efficaci.
Quando Edison aprì la prima centrale elettrica a corrente continua il buio venne eliminato col semplice scatto di un interruttore. Il nuovo sistema d’illuminazione aveva molti limiti ma da quel momento l’uomo poté dire: "sia fatta luce" ed ottenerla.
Ma la lampadina da sola non basta, è necessario che vi sia la corrente elettrica, l’elettricità.
Come e da dove proviene l’elettricità?
Distrattamente e profondamente inseriti nel sistema non lo chiediamo, fa parte delle cose acquisite; è più facile chiedersi perché d’un tratto viene a mancare perché non può, non deve... Come facciamo senza la luce; senza elettricità? Tutto si ferma. Non si può lavorare, il computer si spegne; restiamo senza televisione; diventa difficoltoso anche preparare da mangiare; diveniamo prigionieri degli ascensori; le comunicazioni si complicano; nelle strade cittadine il caos; un vero incubo.
Per dare forma ad una parte dell’incubo pensiamo al frigorifero, recente invenzione che funziona grazie all’elettricità. Che fine farebbe la nostra spesa? Fino a pochi decenni fa per la conservazione dei cibi si faceva uso del sale, delle spezie e del ghiaccio.
Siamo elettro dipendenti, condizionati dall’elettricità, peraltro già conosciuta in un remoto passato.
In Egitto, nel tempio di Hator a Dendera, lo testimoniano le Pietre delle Serpi, bassorilievi che mostrano enormi bulbi trasparenti con all’interno sinuose serpi, collegati attraverso cavi a treccia al "Djed" che, nel caso, assumerebbe la funzione di generatore. I bassorilievi ricordano le lampade a luminescenza e le ampolle in atmosfera rarefatta, create dall’inglese William Crookes nel 1879; lampade che permisero a Roentgen di scoprire i raggi X nel 1895. Fra i bassorilievi del tempio possiamo vedere rappresentato anche il procedimento dell’elettrolisi.
Ricordiamo le pile di Bagdad scoperte da Konig.
Un antico documento indiano conosciuto come Agastya Samhita fornisce una serie di istruzioni per costruire una batteria elettrica.
Cronache antiche di commercianti parlano di un villaggio presso il monte Wilhelmina, in Nuova Guinea, illuminato da globi di pietra posti su altissimi pali che al tramonto iniziavano a brillare di una strana luce bianca, simile a quella dei nostri neon, illuminando la notte. Fatto curioso perché sono abbastanza recenti esperimenti per ottenere una luminescenza da pannelli e oggetti percorsi da correnti deboli senza l’uso di filamenti e bulbi.
Dopo che Talete di Mileto e Plinio il Vecchio studiarono per primi le proprietà elettriche dell’ambra, l’uomo si dimenticò come tale energia si poteva ricavare e piombò nel buio per secoli.
Fu William Gilbert, medico della regina Elisabetta, a riscoprire l’elettricità strofinando proprio l’ambra sulla lana e sulla pelliccia, accorgendosi di poter attirare piccoli oggetti leggeri, come la carta. Chiamò la strana forza "elettrica" dal nome greco dell’ambra Elektron. Si trattava dell’elettricità statica (1).
Gli elettroni si trasferiscono da un materiale isolante all’altro, quindi i vuoti lasciati dagli elettroni dell’ambra vengono rimpiazzati dagli elettroni contenuti nella carta. Lo spostamento si chiama carica, ma se questa avviene in un conduttore la carica in movimento genera una corrente che fluisce nel conduttore e cessa di essere statica.
Gilbert studiò l’elettricità e il magnetismo, comprese perché l’ago della bussola punta sempre verso il nord. (2) Scoprì che pezzi di ambra carenti di elettroni si respingevano mentre si attiravano se gli elettroni erano in eccesso. Benjamin Franklin denominò i due tipi di elettricità positiva, se carente di elettroni, e negativa, con elettroni in eccesso, enunciando che due cariche uguali si respingono mentre, se diverse, si attraggono.
Nel 1746 due studiosi dell’Università di Leida inventarono un apparecchio per raccogliere l’elettricità statica, un condensatore chiamato "bottiglia di Leida".
Venne dedotto che maggiore era la quantità di elettricità accumulata, più lunga la scintilla prodotta dagli elettroni; l’argomento era la tensione della carica.
Nel 1785 August De Coulomb inventò la bilancia di torsione per misurare il campo elettrico dimostrando che la carica si distribuisce in modo uniforme sopra una superficie sferica.
Cosa confermata anche da Beccaria con il suo pozzo e da Faraday con la sua gabbia.
Hans Christian Oersted sviluppò la teoria elettromagnetica e nel 1826 Ampère enunciò le leggi dell’elettromagnetismo inventando lo strumento per misurare il flusso della carica elettrica; George Ohm declamò la legge sulla resistenza elettrica; Volta diede forma alla prima pila; Faraday al primo generatore elettrico, la dinamo e l’alternatore; nel 1859 Pacinotti col suo anello trasformò l’energia meccanica in energia elettrica continua; nel 1866 Heinrich Hertz scoprì le onde elettromagnetiche; nel 1880 Alva Edison costruì la prima centrale brevettando un sistema di distribuzione. Un anno dopo Edison e Graham Bell crearono la "Oriental Telephone Co.". Nel 1882 Edison attivò il primo sistema di distribuzione dell'energia al mondo.

A questo punto compare un personaggio definito "dimenticato benefattore dell’umanità" e che morì nell’anonimato in assoluta povertà: Nikola Tesla.
Colui che ha inventato la famosa Bobina che porta il suo nome per produrre l’alta tensione necessaria al tubo catodico del televisore, fornita da un generatore Tesla, attraverso il trasformatore Tesla e trasportata da un sistema trifase Tesla.
Nikola nacque il 10 luglio 1856 a Smiljan in Croazia, secondo maschio dei cinque figli del reverendo ortodosso Milutin. Studiò al "Real Gymnasium" di Carlstadt, ingegneria al Politecnico di Graz e all’Università di Praga. Dopo aver lavorato nella società telefonica di Budapest trovò lavoro a Parigi nella "Continental Edison" filiale della "Edison Electric Light". La Continental non attraversava un felice periodo in seguito ad un incidente avvenuto durante l’inaugurazione del nuovo sistema di illuminazione a Strasburgo, che aveva messo in pericolo la vita dell’imperatore tedesco Guglielmo I.
Edison produceva solo dispositivi a corrente continua, dinamo, motori e sistemi di illuminazione. Gli investimenti erano cospicui. Tesla, convinto di vedere realizzati i suoi progetti sulla corrente alternata, parlava con chiunque fosse disposto ad ascoltarlo e, durante una partita a biliardo, il caporeparto, tale Cunningham, gli propose di creare una società con lui.
Tesla non capiva niente di mercato e commercio e quindi rifiutò; se invece avesse accettato quell’offerta la sua vita e la nostra sarebbero radicalmente cambiate.
In seguito agli incresciosi fatti di Strasburgo, quale migliore ingegnere della Continental, fu inviato in quella città allo scopo di realizzare un regolatore automatico delle dinamo, con la promessa di un premio di 25.000 dollari. Inutile dire che riuscì nell’impresa ma non ottenne il premio promesso.
In quel periodo, nel tempo libero, costruì il primo motore a corrente alternata oltre ad un generatore a due tempi per alimentarlo.
Alva Edison aveva inviato a Parigi un amico consulente di cui si fidava, Charles Batchellor, il quale ascoltando le idee di Tesla considerò che era meglio averlo dalla propria parte. Scrisse a Edison una frase rimasta celebre: "Conosco due grandi uomini, tu sei uno di loro; l’altro è questo giovane…".
Secondo Batchellor, Tesla, avrebbe evitato il costo di numerosi esperimenti, dato che il giovane inventore prevedeva tutte le conseguenze prima di sperimentare i congegni ideati. Convinse Nikola che a New York avrebbe coronato i suoi sogni e lo spinse a partire.
Edison stava per ricevere l’aiuto desiderato per le sue dinamo a vapore che non erano sufficienti ad accendere tutte le lampade dei clienti; non oltre 400. Avrebbe dovuto accoppiarle fra loro, ma non conosceva la sincronizzazione degli impulsi elettrici. L’arrivo di Tesla fu più che opportuno. Appena sbarcato aggiustò le bobine dell’Oregon, prima nave con l’illuminazione elettrica, che in seguito ad un guasto avevano lasciato l’imbarcazione al buio e si presentò a Edison pronto a perfezionare i progetti dei generatori della sua centrale elettrica. Alva gli promise un compenso di 50.000 dollari a lavoro compiuto.
In un anno sfornò ben ventiquattro tipi diversi di dinamo a corrente continua, capaci di generare maggiore corrente, semplici da regolare ed accoppiare; il tutto assistito da un sistema che assicurava la sincronia negli impulsi di corrente.
Edison brevettò le bobine e le sostituì; ma non premiò Tesla. Quando questi si presentò a reclamare il suo compenso l’americano gli disse: "Tesla, ma lei non capisce l’humor americano..."
Il croato si licenziò.
Fortunatamente per lui, Edison non aveva il controllo dell’industria americana dell’elettricità e trovò altri finanziatori; ma solo per produrre lampade ad arco destinate all’illuminazione pubblica. Anche in questo caso fu raggirato e il suo sogno dovette attendere.
Per vendere motori a corrente alternata, occorreva erogare energia alternata a mezzo di idonei cavi, scatole di raccordo, trasformatori, contatori per le abitazioni. I suoi soci non disponevano di ingenti capitali per portare avanti un tale progetto ed erano interessati solo alla produzione di lampade ad arco più redditizie.
Tesla compì una nuova impresa, le lampade prodotte all’epoca da Paul Joblochkoff erano composte da due aste parallele di carbone, separate da gesso e inserite in tubi di ottone collegati alla corrente; all’apice un filo di carbone che bruciando produceva luce. Duravano solo novanta minuti. Tesla dopo due anni fornì lampade ad avviamento automatico dotate di un meccanismo di alimentazione che permetteva di sostituire le aste di carbone quando si consumavano. Il sistema venne adottato per l’illuminazione pubblica e per le fabbriche.
L’impianto di Edison non avrebbe mai funzionato ai voltaggi di oggi; Tesla aveva scoperto che si poteva trasformare il voltaggio dell’elettricità a corrente alternata, aumentandolo o diminuendolo a mezzo di un trasformatore. Avrebbe trasmesso corrente ad alto voltaggio e bassa corrente attraverso cavi sottili.
L’impianto del croato avrebbe messo in pericolo coloro che avevano investito nel sistema a corrente continua.
Quando Edison fondò la "Edison Electric Light" ottenne 2500 azioni; ai capitalisti che finanziarono l’impresa ne vennero assegnate altre 500: la "Western Union Telegraph", il banchiere J.P. Morgan ne facevano parte. Ma la società non stava tenendo fede alle promesse di vendita ed Edison non voleva che la cosa si risapesse. Doveva costruire altre centrali, per ridurre i costi ma i finanziatori non volevano rischiare altro denaro. Inoltre aveva una causa in corso contro Westinghouse che produceva lampade con brevetto Edison senza pagare le royalty. L’Oregon aveva fatto richiesta di risarcimento in seguito al guasto delle bobine, la moglie era gravemente malata. Quando Tesla giunse a New York, Edison aveva il problema di inviare la corrente oltre gli ottocento metri della sua centrale, i suoi proventi erano rappresentati solo dalla vendita di impianti d’illuminazione completi a privati o imprese, questo perché non essendo esperto nel campo dell’elettricità non metteva in pratica la legge di Ohm.
Un filo tende a surriscaldarsi e fondersi se il carico è elevato e, per la nota legge di Ohm, maggiore è la corrente che passa attraverso il filo, maggiore sarà la caduta di tensione. Quindi si può avere un alto voltaggio e poca corrente, oppure alta corrente e un basso voltaggio; ossia la capacità dell’elettricità di correre lungo il filo e portare un numero sufficiente di elettroni che arrivino alla lampadina. Maggiore la lunghezza del filo, maggiore deve essere il voltaggio, diminuendolo poi quando la corrente entra nell’abitazione, affinché non rappresenti un pericolo mortale.
Tesla aveva tenuto conto di tutto questo e scoperto che la corrente ad alta frequenza non viaggia all’interno di un filo, ma al suo esterno. È il famoso effetto pelle o di Kelvin, per questo vengono utilizzati fili di acciaio rivestiti di rame. L’acciaio rende il filo resistente mentre il rame fornisce una bassa resistenza dove scorre la corrente. I fulmini che colpiscono un aereo non mettono in pericolo i passeggeri al suo interno dato che la scarica corre sulla superficie della fusoliera. Per questo Tesla usava dare spettacolo facendosi passare dalla corrente a 250.000 volt.
Nel frattempo Tesla era stato abbandonato dai suoi finanziatori e costretto a guadagnarsi da vivere scavando fossi. Nel 1886 presentò un brevetto per un motore elettromagnetico e, parlando dell’invenzione con il suo caposquadra, ebbe l’occasione di avvicinare l’avvocato Charles Peck, il quale, coinvolgendo l’amico Alfred Brown sovrintendente della "Western Union Telegraph" a dividere i rischi, si offrì di fornire un finanziamento. Nacque la "Tesla Electric Company".
Tesla iniziò a lavorare al suo motore a corrente alternata. Poteva produrre un campo magnetico rotante iniettando due correnti alternate in una coppia di bobine poste ai lati opposti dello statore. Si poteva modificare il voltaggio e usare fili sottili per portare l’elettricità a lunghe distanze; un trasformatore riduceva e aumentava la corrente.
Fece domanda all’ufficio brevetti e gli furono concessi ben 30 brevetti diversi. La comunità scientifica lo invitò a tenere una conferenza. Divenne il padre della moderna elettricità. Peck e Brown decisero di vendere il brevetto a chi avesse offerto di più.
La conferenza tenuta all’"American Institute of Electrical Enginers" suscitò l’interesse di George Westinghouse, ingegnere elettronico, il cui padre possedeva una fabbrica che produceva materiale rotabile per lo stato di New York. George aveva inventato lo scambio di rotaia e il freno ad aria compressa; secondo Brown era la persona giusta per commercializzare il prodotto di Tesla. Era inoltre la persona che voleva scalzare il sistema di Edison. Westinghouse offrì a Tesla 25.000 dollari più 50.000 in azioni e royalty di 2,50 a CV.
Era in corso la "guerra delle correnti". Westinghouse senza pagare le royalty produceva lampade Edison e questo spinse Edison a intraprendere una campagna denigratoria delle tecnologie utilizzate dal concorrente. Fece stampare opuscoli dove sottolineò il pericolo derivante dall’uso dell’alto voltaggio usato nei sistemi ad arco e dimostrò, servendosi di alcuni animali come cavie, quanto poteva essere pericolosa la corrente alternata. La campagna denigratoria produsse l’interessamento dell’Assemblea Legislativa che promulgò l’uso della sedia elettrica al posto dell’impiccagione, utilizzando alternatori Westinghouse.
La cosa forse influenzò anche la sentenza del tribunale; causa e ricorso furono vinti da Edison nonostante che Westinghouse dimostrasse che Alva non fosse esperto di elettricità. Ma Edison era in piena crisi, non sapeva come pagare gli stipendi ai suoi duemila dipendenti e come comprare la materia prima per far fronte agli ordini che giungevano numerosi, perché incassava solo dopo la consegna. La "Edison Electric" era stata creata per riscuotere le royalty e i banchieri che la gestivano proposero allo scienziato di comprare le sue fabbriche e formare una nuova società che si chiamò "Edison General Electric Company".
Il processo aveva messo in crisi anche Westinghouse. Charles Coffin che dirigeva la "Thomson Houston" concluse un accordo con la "Edison General Electric" divenendo presidente di una nuova società che, eliminando il nome Edison, si chiamò "General Electric". La fusione fra la "US Electric Company" e la "Consolidate Electric Light" diede vita alla "Westinghouse Electric Manufacturing Company" e i brevetti di Tesla furono svenduti ai banchieri.
Tesla parlava di una distribuzione senza fili. Al di là del risparmio del rame, chiunque poteva avere l’energia elettrica gratuitamente attraverso la collocazione di una semplice antenna; come potevano le compagnie ricavare profitti? L’energia elettrica veniva fornita a mezzo di un filo, se l’utente non pagava, i fili venivano recisi e il banchiere tutelato. Come si poteva disconnettere gli utenti morosi se i fili non esistevano? Le idee del croato andavano contro gli interessi dei banchieri come Morgan. L’elettricità doveva rimanere in mano alle compagnie, non poteva essere distribuita gratuitamente.
In quel periodo l’inventore effettuò un giro in Europa; prima Londra, poi Parigi, infine al capezzale della madre morente.
Ritornò in America giusto in tempo per aiutare Westinghouse che finalmente era riuscito a produrre una lampada senza violare i brevetti della "General Electric". Il primo gennaio del 1893 ben 96.620 lampade a incandescenza, alimentate dai generatori Tesla, illuminarono i locali della Esposizione Universale di Chicago dedicata a Colombo. Westinghouse inoltre aveva stipulato un accordo con la "General Electric", che aveva adottato la nuova tecnologia, cedendo i diritti sui brevetti di Tesla allo scopo di presentare un offerta congiunta e realizzare una centrale elettrica alle cascate del Niagara. La realizzazione del progetto venne affidata ad un ingegnere scozzese tale George Forbes; la centrale avrebbe utilizzato tre generatori Tesla da 5.000 cavalli vapore. Forbes costruì un canale a monte per portare l’acqua alla centrale e alle turbine attraverso un tubo di due metri di diametro; l’acqua dopo aver percorso un tunnel riaffluiva nel fiume proprio sotto le cascate. L’apertura avvenne nel 1895; era nata la "Niagara Falls Power and Conduit Company", definita la più importante opera di ingegneria mai realizzata e Nikola Tesla divenne il più eminente scienziato e ricavò 500.000 dollari oltre alla libertà di continuare i suoi esperimenti.
In quel periodo cominciò a studiare la velocità di inversione, ossia la frequenza. Costruì trasmettitori capaci di amplificare i segnali elettrici per giungere a frequenze e voltaggi mai raggiunti, le famose bobine di Tesla, che generavano scintille lunghe fino a 40 metri. Scoprì che ogni oggetto possiede una naturale frequenza e, se sollecitato su tale frequenza, iniziava a vibrare fino a raggiungere il punto di rottura. Nei suoi esperimenti utilizzando correnti di diverse frequenze riuscì a produrre voltaggi altissimi. Costruì un vibratore senza parti mobili e lo collegò ad un condensatore; insieme risuonavano un milione di volte al secondo. Ideò un sintonizzatore che divenne la base di tutte le radio e televisori; inventò una lampadina senza fili, togliendo l’aria da un tubo di vetro, che si illuminava quando veniva messo a contatto con un campo elettrico ad alta frequenza. In quel periodo costruì le prime lampade a fluorescenza, i neon; inoltre un tubo che emetteva raggi "X", il circuito di sintonia, il tubo catodico, il microscopio elettronico, e la famosa "bobina" per generare altissimi voltaggi.
Ideò luci fluorescenti senza fili con le quali illuminò il laboratorio. Aveva installato un filo elettrico intorno alle pareti esterne dove faceva passare corrente elettrica ad alta frequenza, attraverso un alternatore speciale; tale circuito radio diffondeva la corrente che veniva raccolta in cuscinetti di filo collegati ai terminali posti ad ogni lampada fluorescente che funzionavano in tal modo con corrente senza fili.
La bobina altro non è che un trasformatore di risonanza che permette la produzione di corrente alternata usando sistemi polifase che si basano sull’induzione magnetica con il passaggio di corrente in più fasi. Due bobine concentriche di filo di rame avvolto con centinaia di spire, un condensatore e uno spinterometro producono un campo magnetico rotante. Meccanismo alla base degli alti voltaggi dei tubi catodici delle TV.
Rendendosi conto che una valvola rilevava onde radio descrisse le caratteristiche basilari dell’impianto radio prima di Marconi: un’antenna, un collegamento a terra, un circuito per la sintonizzazione, un impianto di ricezione, uno di trasmissione, sintonizzati uno sulla risonanza dell’altro, un detector dei segnali. Tutto perché aveva scoperto che il passaggio della corrente ad alta frequenza attraverso una bobina e un condensatore generava un effetto di risonanza a distanza senza bisogno di fili.
Nel 1897 presentò al Madison Square Garden il primo sommergibile radiocomandato. In una gigantesca vasca girava una barca lunga un metro e mezzo dotata di luci colorate e una antenna; Tesla ne dirigeva a voce i movimenti e l’immersione. La marina militare non comprese l’importanza di quella invenzione; sarebbe stata la prima torpediniera silurante senza equipaggio.
A lui si attribuisce anche l’invenzione del telegrafo pluricanale senza fili; altra invenzione non compresa.
Due anni dopo, di nuovo a corto di fondi, trovò un finanziatore in Curtis, l’avvocato che si era occupato del suo primo brevetto. Leonard Curtis si era ritirato a Colorado Springs divenendo direttore della "Colorado Springs Power Company". Il sistema Tesla aveva salvato l’industria mineraria locale e Curtis offrì al croato un lotto di terreno dove costruire un laboratorio. Nel giugno del 1899, nel nuovo laboratorio costruito a Colorado Springs, Tesla iniziò a studiare i fulmini, i loro effetti e come sfruttare le loro cariche elettriche.
Oggi Colorado Springs è noto per la vicinanza del NORAD il sistema di difesa missilistico situato sotto i monti Cheyenne.
Il fulmine produceva un tipo di onda radio capace di produrre voltaggi regolari, misurabili allontanandosi dalla fonte; tale effetto dimostrava che la Terra e l’atmosfera erano cariche elettricamente. La sonda sovietica Mir accertò, nel 1997, che i temporali appaiono sempre su delle linee a distanze regolari nella parte scura della Terra dimostrando la possibilità della trasmissione dell’energia elettrica senza l’uso dei fili.
Tesla aveva scoperto che poteva far risuonare elettricamente la Terra come una campana, con un rintocco ogni due ore. Secondo lo scienziato la frequenza della risonanza elettrica terrestre era di dieci cicli al secondo; il valore usato oggi è di 7,8 cicli. Lo scopo era studiare le onde radio a bassissima frequenza capaci di raggiungere qualsiasi luogo, sia sulla superficie, sia sotto il mare.
La struttura del laboratorio di Colorado era alta circa 60 metri; dodici metri misurava la parte inferiore, simile ad un granaio; al centro del capannone un traliccio e su di esso un’asta di rame che sosteneva una sfera, anch’essa di rame. L’asta scendeva sopra ad un’enorme bobina situata al centro, sotto il tetto aperto; il pavimento era di legno circondato da un recinto, sempre di legno, alto due metri e lungo il perimetro scorreva un grosso cavo elettrico. La recinzione era percorsa da avvolgimenti di filo elettrico.
All’interno della gabbia vari oggetti diversi fra loro, all’esterno del recinto file di condensatori. Il trasmettitore riceveva impulsi di corrente alternata a basso voltaggio dalla vicina centrale e generava 10.000 watt. Nel corso degli esperimenti si rese conto che diverse velocità di vibrazione producevano onde stazionarie di diverso tipo, quella che in gergo si chiama "lunghezza d’onda del segnale", e che, cambiando la lunghezza dell’asta e regolando la sintonizzazione della lunghezza d’onda, poteva ricavare il massimo voltaggio nella sfera di rame.
Il cellulare che usiamo tutti i giorni è dotato proprio del tipo di antenna di sintonizzazione inventata da Tesla.
Quando Tesla produsse con il suo apparato il primo fulmine ottenne un lampo di 60 metri e un violento tuono che venne udito a 42 chilometri di distanza. Le 200 lampade degli apparecchi riceventi che s’illuminarono furono la prova che l’impianto senza fili funzionava. Il 20 marzo 1900 depositò il brevetto e nel 1902 tutti gli altri brevetti relativi.
Tesla dimostrò quindi che l’energia elettrica può essere diffusa utilizzando la superficie terrestre, sfruttando la zona atmosferica dove risiede la risonanza di Schumann e, chiunque, sintonizzandosi con opportuni apparecchi, può ottenere corrente gratuitamente.
La Terra è in grado di assorbire elettricità e per questo tutti gli strumenti elettrici scaricano a terra. La corrente che lo scienziato iniettò nel suolo si propagò come un’onda radio alla velocità della luce, raggiunse l’altra parte e ritornò indietro; il secondo impulso si unì al primo rafforzandolo, e così fece il terzo, e il quarto, aumentando la potenza smisuratamente. L’obbiettivo di Tesla era scoprire il limite della risonanza, ma il sovraccarico bruciò il generatore della centrale che gli forniva la corrente e mise al buio l’intera città di Colorado.
Aveva realizzato il suo sogno e trovato il sistema di produrre plasma elettromagnetico prima ancora che si coniasse il termine. La miscela di ioni e elettroni scoperta, oggi viene chiamata "Gas ionizzato" ed è in grado di sprigionare luce e calore. È il funzionamento del Sole.
I brevetti di Tesla sono stati menzionati nella costruzione di armi dotate di proiettili al plasma capaci di neutralizzare satelliti spia, che fanno parte del progetto "Scudo stellare". Tesla era anche in grado di produrre la risonanza del campo elettrico terrestre e dominare di conseguenza il tempo meteorologico.
Per capire l’importanza di quanto scoperto dal Nikola pensiamo alla fusione termonucleare, attraverso la quale otteniamo energia pulita ed economica in seguito alla trasformazione dell’idrogeno in elio; tale fusione avviene a temperature talmente elevate che non esiste un materiale resistente alla fusione. L’unica cosa che permette ai materiali di resistere è l’utilizzo di una bolla di plasma come quella che ideò Tesla per generare il fulmine globulare; scoperta che si è dimostrata importante per lo studio della quantistica.
Lanciando simili raggi è stato possibile stilare mappe di Venere e della Luna.
In effetti il nostro pianeta è circondato da una particolare carica elettrica, che inizia a 80 km. dalla Terra, nota come ionosfera. Fra questa e il suolo esiste una zona con un potenziale costante di 220 volt per metro dentro il quale noi viviamo. Quindi il nostro corpo ha una data quantità di elettricità misurabile, ma è anche circondato e penetrato da molti campi elettrici, magnetici e gravitazionali generati dalla Terra e dagli altri pianeti; campi elettromagnetici dovuti agli ultravioletti, campi generati da emittenti radio, apparecchi televisivi, videoregistratori, telefoni e così via.
Oggi sappiamo che il Sole con la sua energia e la sua attività determina il clima sulla Terra, ne influenza l'ecosistema e di conseguenza l'esistenza degli esseri viventi su di essa. Sappiamo che l'attività solare si manifesta nelle macchie solari prodotte dalla differente velocità di rotazione di due campi magnetici: quello polare e quello equatoriale. Queste eruzioni sprigionano intensi campi magnetici che riducono il flusso di energia e producono perturbazioni fisiche sulla Terra.
Infatti, attraverso il "vento solare", gli elettroni e l'idrogeno ionizzato si propagano ovunque, interferendo con il campo magnetico terrestre, contribuendo all'esistenza delle due fasce di Van Allen, ove si accumulano le particelle elettriche che modificano gli effetti climatici.
Esiste una zona nell’atmosfera carica di elettricità fra la superficie e la ionosfera, conosciuta come "cavità Shumann"; in pratica un grande condensatore che Tesla riuscì a far vibrare con l’energia elettrica. Nessuno avrebbe potuto esaurire l’energia trasmessa in quel momento.
Nel 1900 Westinghouse e la "General Electric" avevano il monopolio assoluto dell’erogazione di corrente alternata e si erano notevolmente arricchite con il suo commercio. Quando Tesla comunicò a Westinghouse l’esito delle ricerche effettuate a Colorado Spring e i suoi progetti per il futuro, l’uomo d’affari vide nello scienziato un pericolo per i suoi affari e gli negò ogni ulteriore finanziamento nell’intento di fermarlo; anzi intraprese una serie di azioni che miravano a denigrarlo davanti all’opinione pubblica in modo che le sue ricerche non fossero finanziate da altri.
In quel tempo Tesla parlò della possibilità di trasmettere calore al Polo Nord, di formare il ghiaccio ai tropici; inviare fotografie e trasmettere musica in ogni angolo della Terra; distribuire elettricità gratuita e illimitata ovunque.
Le sue invenzioni lo rendevano un uomo credibile e pericoloso.
La bobina per produrre correnti ad alto voltaggio e alta frequenza, il trasmettitore d’amplificazione, per generare la risonanza dei campi prodotti con i fulmini con la carica della Terra, il sistema elettrico senza fili, per trasmettere l’energia elettrica, un sistema per sintonizzare su una determinata lunghezza d’onda un ricevitore, erano le invenzioni che permettevano la trasmissione della corrente senza fili.
Tesla aveva scoperto che la Terra rispondeva a vibrazioni elettriche di una determinata velocità e se venivano prodotte onde stazionarie intorno al globo, utilizzando il campo elettrico terrestre, era possibile trasmettere elettricità senza dispersione di energia.
Si potevano già realizzare in quegli anni alcune delle cose in uso oggi come la trasmissione di messaggi segreti di stato; la possibilità di scambiare messaggi fra i cittadini in modo rapido e sicuro; telefonare in ogni luogo e a chiunque, trasmettere le notizie dei quotidiani di tutto il mondo, oltre alla musica, manoscritti, foto, disegni e documenti; sincronizzare gli orologi con precisione astronomica; creare un sistema monitorato di navigazione per determinare le rotte delle navi.
L’unica cosa che ancora oggi non possiamo fare, anche se è stato dimostrato nell’ultimo decennio che sia possibile, è trasmettere energia elettrica in qualunque luogo senza l’uso di fili, ma sappiamo molto bene il perché. Cosa che Tesla non aveva compreso appieno. Se avesse lavorato come fece Marconi con i militari e il governo, anziché procedere da solo, oggi sicuramente avremmo un mondo notevolmente diverso.
Nikola però non conosceva i meccanismi del mercato, per questo rifiutò anche l’offerta di acquisto dei Lloyds di Londra per un impianto senza fili da installare su un panfilo. Da quel momento perse notorietà e divenne per l’opinione pubblica uno scrittore di fantascienza, folle e fuori dal mondo; per questo non viene ricordato neanche oggi per il grande uomo che è stato e per quello che ha fatto.
Gli unici che lo hanno considerato seriamente, per quello che in effetti era, sono stati Samuel Clemens, conosciuto come Mark Twain, e J.P. Morgan. Il primo, in qualità di amico e appassionato al tema dei suoi esperimenti divenne un assiduo frequentatore del laboratorio di Tesla al 35 di South Fifth Avenue. Si racconta che ebbe l’occasione di sperimentare anche l’effetto delle vibrazioni meccaniche prodotte da un meccanismo consistente in una piattaforma montata su cuscinetti elastici azionata da aria compressa. Vibrazioni rivelatesi curative di problemi di digestione ed altri disturbi e con le quali Clemens curò la sua stipsi. Quando l’inventore ancorò il meccanismo ad una colonna di ferro del suo laboratorio, con l’aumento della frequenza raggiunse un livello in grado di far vibrare l’intero edificio con il pericolo di provocare un crollo. Rinunciò così a procedere oltre.
J.P. Morgan, uomo chiave della creazione della "General Electric", per interesse personale, consapevole che il successo della società si basava sui brevetti di Tesla e che il controllo sui brevetti dava anche il diritto di sopprimerli o nasconderli, interessato ai lavori dello scienziato per motivi economici, offrì 150.000 dollari per il 51% dei brevetti sviluppati sulla nuova tecnologia senza fili e rese pubblico il finanziamento iniziale a difesa dei suoi interessi.
Il 23 luglio del 1901 Tesla, ignaro delle vere intenzioni di Morgan, iniziava a Long Island i lavori per erigere una colossale torre di legno di 60 metri nota col nome di Wardenclyffe, che sosteneva un elettrodo di rame di 35 metri di diametro, idoneo a raccogliere una carica elettrica. Concepita e costruita come sistema per le telecomunicazioni senza fili, era il mezzo per dimostrare che era possibile distribuire l’energia senza utilizzare i fili e continuare quanto iniziato a Colorado Springs.
Tesla dichiarò di svolgere esperimenti tesi a imbrigliare l’energia dei raggi cosmici e costruire un dispositivo funzionante attraverso l’utilizzo di tale energia. Aggiunse che i raggi cosmici ionizzano l’aria creando particelle libere come ioni ed elettroni; le cariche vengono catturate in un condensatore che funziona come scarico per il circuito del motore.
Gli esperimenti erano volti ad utilizzare la Terra come conduttore trasformandola in un gigantesco trasmettitore elettrico, aprendo la possibilità di comunicare e trasmettere potenza attraverso la crosta terrestre. Intendeva concepire una stazione trasmittente in grado d'inserire energia elettromagnetica nella crosta fino a raggiungere la risonanza elettrica della Terra stessa, in modo da utilizzare il pianeta per intercettare energia, usufruendo delle stazioni riceventi dislocate opportunamente sul globo. Lo scienziato scoprì, trasmettendo frequenze estremamente basse, che poteva alterare le correnti nell’alta atmosfera e modificare il clima. Inoltre, utilizzando tali onde, si poteva interagire con l’attività bioelettrica del cervello e con la naturale vibrazione delle molecole del corpo, manipolando la biofisica umana.
Presso Colorado Springs aveva concepito un nuovo sistema di esplorazione geofisica utilizzando oscillatori meccanici inventati in precedenza. Gli esperimenti non furono portati a termine perché si accorse che potevano generare terremoti artificiali di inaudita potenza, modificando le naturali frequenze di cui sono dotati tutti i corpi e sfruttando quella che chiamò "frequenza risonante", a mezzo della quale un corpo si mette a vibrare fino alla rottura. Difatti se il trasmettitore avesse inviato una forte energia in un solo punto si sarebbe verificata una distruzione totale.
Morgan, vedendo nel progetto un pericolo futuro per i suoi interessi, negò allo scienziato altro denaro, ma nel frattempo Tesla riuscì ad ottenere 10.000 dollari dal Canada per trasmettere l’energia per quello Stato, costringendo Morgan a dichiarare apertamente che non intendeva finanziare ulteriormente lo scienziato.
Per il mondo, se Morgan non rischiava i capitali, il progetto non era affidabile e tutti si tirarono indietro. A 50 anni Tesla si ritrovò senza soldi, solo, come il giorno in cui era sbarcato a New York, mentre Morgan possedeva tutti i suoi brevetti dell’elettricità senza fili e Westinghouse controllava l’energia a corrente alternata.
Tesla, non interessato ai soldi, pieno di fiducia infantile verso un mondo che non lo comprendeva e lo disprezzava, profondamente ferito, convinto di essere stato abbandonato dagli uomini e da Dio, un uomo pieno di orgoglio che non si era mai voluto sposare e quindi non aveva avuto modo di provare le gioie di una famiglia, si mise a scrivere per riuscire a sbarcare il lunario.
Nella scrittura trovò lo sfogo dei suoi risentimenti definendo il mondo "pusillanime e incredulo, la cui cecità costa cara a tutti"; se la prese con "un’umanità non sufficientemente progredita in un mondo dove un’idea o un’invenzione viene ostacolata e maltrattata dalla volontà del denaro, dagli interessi egoistici, dalla pedanteria, dalla stupidità e dall’ignoranza; attaccata e repressa, sottoposta ad amari processi nella spietata lotta per affermarsi sul mercato".
Negli anni che seguirono, la sua fervida mente partorì altri progetti. Due turbine senza pale da 200 CV che furono collaudate nella centrale di Waterside a New York e che non trovarono consensi all’epoca; oggi le turbine a gas si basano sui progetti di Tesla.
Vengono attribuiti a Tesla 700 invenzioni, fra le quali l’illuminazione elettrica, l’energia elettrica a corrente alternata, il tachimetro, il contagiri meccanico, la diffusione radio, la lampada per flash fotografici, il motore rotante, la turbina Tesla senza palette, quella per l’accensione dei motori elettrici, l’auto elettrica senza generatore di corrente, l’uso medico della risonanza magnetica (3), la prima stazione di energia idroelettrica, la sismologia.
E ancora, negli anni ottanta, uno studio sulla dispersione di energia in un pulsar stellare dimostrò che le onde gravitazionali esistono e la sua concezione sulla gravità riconsiderata; nel 1896 l’altoparlante, reclamizzato solo venti anni dopo, a causa della mancanza di un brevetto; l’invenzione delle porte logiche utilizzate oggi nei computer e nella robotica che Tesla adoperò nel battello radio comandato a comando vocale; l’iniettore elettrico per auto. Nel 1917 i principi relativi ai livelli di frequenza e potenza che permisero nel 1934 le prime apparecchiature Radar, onde radio ad alta frequenza che rimbalzano sugli oggetti tornando indietro alla fonte generatrice. Nel 1928 un apparato di trasporto aereo a decollo verticale. Parlò inoltre di una macchina "volante, pesante, solida e stabile, in grado di muoversi a volontà nell’aria in ogni direzione e in perfetta sicurezza, a velocità mai raggiunte, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche; capace di sostare nell’aria anche in presenza di forti venti... ma non è questo il tempo per parlarne."
Navi che potevano volare utilizzando energia elettromagnetica trasmessa da trasmettitori simili a quelli concepiti a Colorado Springs. Perfezionò un apparecchio per inviare energia nello spazio interstellare che in pratica era un prototipo del Laser e di un ordigno al plasma che produceva particelle ad alta energia nella ionosfera. Nel 1940, in un’intervista sul "New York Times", dichiarò di poter consegnare al governo il segreto della sua "teleforza" con la quale si poteva distruggere il motore di un aereo: era il famoso "raggio della morte". Il dipartimento della guerra la considerò la farneticazione di un pazzo.
Il governo jugoslavo concesse a Tesla una piccola pensione di 7.200 dollari l’anno e l’occasione di trovare una dimora stabile per gli ultimi anni, benché sembra che girovagasse da un albergo all’altro. L’unico membro della famiglia che gli fu vicino fino alla fine fu il nipote Sava Kosanovich.
Fra la notte del 5 e quella dell’8 gennaio 1943 Tesla morì nella stanza dell’Hotel New Yorker. Il cadavere venne ritrovato due giorni dopo. La notte dell’8 il nipote ed altri due uomini rovistarono nella sua stanza in cerca di un testamento, mai trovato, e altri scritti conservati nel Museo a Belgrado. L’FBI che seguiva Sava confiscò tutto quanto rimaneva dello scienziato.
Un’invenzione risultò depositata nel 1932 presso la cassaforte dell’hotel Grosvoner Clinton, ma l’albergo rifiutò di consegnarla all’FBI.
Tutto il suo lavoro fu dichiarato Top Secret dall’FBI, dalla marina militare e dal vicepresidente.
Il 12 gennaio 1943 si svolsero i funerali nella cattedrale St. John di New York.

La vicenda Tesla ci spinge ad analizzare più da vicino alcune cose a lui collegate:
Nel laboratorio a Menlo Park, nel New Jersey, Thomas Alva Edison, si dedicò allo studio della dinamo e produsse una lampada ad incandescenza; nel 1890 nacque la "Edison General Electric Co.".
Nel 1892 dalla fusione fra la "Thomson Houston Co." guidata da Charles Coffin ebbe origine la "General Electric Co.".
Nel 1917 fu costituita la "GE Aircraft Enginers" per la fabbricazione dei motori aeronautici; nel 1930 il primo reparto della "GE Plastics" in seguito agli esperimenti condotti da Edison riguardo ai filamenti plastici per le lampadine effettuati nel 1893.
Nel 1919 la GE formò la "RCA", "Radio Corporation of America", che nel tempo, a causa della potenza di trasmissione raggiunta si ripartì in altre due società: il network rosso, la "NBC", "National Broadcasting Company", e il network blu, la "ABC", "America Broadcasting Company".
Quando scoppiò la seconda guerra mondiale l’RCA era divenuta parte integrante della struttura della difesa americana, in seguito alla messa a punto di un altimetro di alta precisione per le missioni di bombardamento ad alta quota. Sempre dell’RCA il trasmettitore portatile indossato dagli agenti segreti dislocati in territorio nemico, non rilevabile dai tedeschi, con il quale comunicare direttamente, senza usare codici criptati, con il pilota di un aereo che sorvolava la zona.
Il presidente era il generale David Sarnoff, nato a Minsk, Russia, nel 1891, che aveva lavorato nella "Marconi Wireless Company". Sembra fosse il telegrafista che ricevette l’S.O.S. dal Titanic nell’Aprile 1912. Reclutato in seguito nell’esercito, divenne direttore della Divisione della guerra psicologica col grado di generale di brigata, famoso per le dichiarazioni a favore della guerra fredda. Si parla della sua presenza durante avvistamenti definiti "non convenzionali" (UFO) avvenuti nel 1946 in Svezia e nel 1966 sopra la base militare di Andros nelle Bahamas. Faceva parte di una équipe di esperti militari e in lui viene indicata la persona che ordinò il sequestro dei filmati e intimò, all’operatore che li aveva eseguiti, il silenzio. Era considerato un esperto in materia di UFO, cosa risultata molto utile nella conduzione della RCA.
Le apparecchiature della base di Andros erano state fabbricate dall’RCA, di conseguenza il generale Sarnoff viene indicato quale membro di una struttura coperta che si serviva dell’RCA per scopi "occulti" oltre a quelli ufficiali. La messa in onda di alcune trasmissioni tipo "Dark Skies", nelle quali si parla liberamente del gruppo "Majestic 12", e di altre trasmissioni riguardanti gli UFO, come la famosa "Guerra dei Mondi", testimonierebbero che tale uso si è protratto nel tempo e non sia avvenuto per caso.
La progettazione di radar e di altri strumenti molto sofisticati per le forze armate e la commessa militare di oltre un miliardo di dollari negli anni sessanta aveva conferito all’RCA un posto importante nel meccanismo bellico statunitense; i suoi affari non erano più solo radiofonici. Nel tempo raggiunse un'invidiabile posizione nel panorama economico nazionale e mondiale. Il procuratore distrettuale Garrison, che sosteneva l’ipotesi dell’assassinio di Kennedy da parte dei sostenitori della guerra fredda, definì il gruppo RCA/NBC, impegnato in una intensa campagna d’informazione ostile al procuratore, come "la lunga mano del Governo Invisibile".
Da segnalare infine che Guglielmo Marconi credeva negli extraterrestri, secondo le numerose dichiarazioni rilasciate a riguardo; dopo gli esperimenti eseguiti nel 1933 s’incontrò con David Sarnoff quando questi era un personaggio di rilievo dell’Intelligence statunitense.
Nel 1993 il dipartimento della difesa americano dichiarò di aver iniziato a costruire un centro ricerche nel campo delle alte frequenze applicate alle aurore boreali, per esperimenti riguardo alla risonanza della Terra e dell’atmosfera. Un progetto da 30 milioni di dollari l’anno, che si serve di immense riserve di gas e petrolio appartenenti alla società ARCO e che, per la sua straordinaria potenza e polivalenza, è considerato da molti l’arma ultima degli USA. Un sistema tecnologico militare capace di scannerizzare il sottosuolo alla ricerca di basi segrete sotterranee, o silos di missili, in grado di interrompere tutte le comunicazioni Hertz, emettere onde ELF in grado di influenzare il comportamento umano, modificare il tempo atmosferico, provocare terremoti o tsunami e bloccare ogni meccanismo elettronico. Un’arma che agisce sulla ionosfera con conseguenze imprevedibili e indescrivibili, presentato dal Pentagono come un innocuo esperimento, un’innocente ricerca sulla ionosfera al fine di migliorare le comunicazioni...
Magda Haalvoet, eurodeputata belga, afferma che questo tipo di armamento implica conseguenze tecnologiche disastrose e mette in pericolo la democrazia delle Nazioni. La sigla HAARP significa "High Frequency Active Auroral Research Project": "Metodo ed apparecchiatura per l’alterazione di una regione dell’atmosfera, ionosfera e/o magnetosfera terrestre".
L’area interessata si trova a Gakona, in un terreno situato a Nord Est di Anchorage in Alaska, nel Golfo del principe Guglielmo di proprietà del Dipartimento della Difesa USA; consta di 360 antenne alte oltre 20 metri. Doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la banda bassa da 2,8 a 7 Megahertz e un’altra per la banda alta da 7 a 10 Megahertz; che trasmettono, a 350 chilometri di distanza, un raggio di energia ad alta frequenza nella ionosfera; alimentate da sei turbine di 3600 CV che bruciano qualcosa come 95 tonnellate di diesel al giorno, per generare oltre 1,5 miliardi di Watt. Una zona scelta per la sua vicinanza al Polo e alla zona di concentrazione delle linee magnetiche del nostro pianeta; per la presenza di fonti energetiche naturali situate nel sottosuolo e per la distanza dai centri urbani.
La Ionosfera è costituita da particelle ionizzate cariche di energia all’altezza media di 48 chilometri fino a 800 chilometri dalla superficie terrestre; un cuscino ad alta densità energetica che è vitale per il pianeta e che protegge i suoi abitanti dagli effetti nocivi del sole.
Il sistema HAARP si basa sulle ricerche di Bernard Eastlund, che ha preso spunto dai lavori di Nikola Tesla; ricerche che dovevano servire ad Eastlund per scoprire vasti giacimenti di gas naturali che la compagnia petrolifera ARCO stava cercando in Alaska ed hanno fruttato dodici brevetti fra il 1987 e il 1994, la proprietà dei quali è detenuta dalla società APTI-ARCO, un consorzio petrolifero dietro al quale si celano la Marina, l’Aviazione, e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Anche il fisico nucleare Edward Teller, noto per essersi dedicato alla costruzione della bomba all’idrogeno ed ha contribuito al sistema "Guerre Stellari", ha collaborato al progetto.
I brevetti di Tesla riguardavano il metodo e il dispositivo per alterare uno strato dell’atmosfera terrestre, ionosfera e magnetosfera e creare un ciclotrone artificiale per riscaldare una zona di plasma e produrre uno scudo di particelle relativistiche ad un’altezza superiore della superficie terrestre.
Collegati al progetto vi sono oltre 400 brevetti, per la maggior parte armi offensive che sfruttano il sistema d’irraggiamento a fascio diretto dalla Terra verso lo spazio. Si può dirigere l’energia ad alta frequenza verso un’antenna ricevente, ovunque, anche in centri urbani. Si può interferire con ampie zone dell’atmosfera per abbattere qualsiasi tipo di oggetto volante.
Anche la Russia si è dedicata ad una simile ricerca prima della divisione del suo territorio.
Vi sono altre installazioni simili in varie parti del pianeta: ad Arecibo, a Fairbanks in Alaska, a Tromso in Norvegia, a Pine Bush in Australia ed a Steeplebush in Inghilterra. Sicuramente se ne stanno costruendo altre.
Si è saputo che l’impianto pilota di Gakona è in grado di irradiare 1.700.000.000 Watt nell’atmosfera. Il progetto HAARP rappresenta lo sviluppo negativo dell’invenzione di Tesla. Egli odiava la guerra e, a tal proposito, dichiarò: "Non si può abolire la guerra mettendola fuori legge. Non vi si può porre fine disarmando i forti. Ma si può fermarla rendendo tutti i paesi in grado di difendersi. Ho appena scoperto una nuova arma di difesa che, se verrà adottata, trasformerà completamente i rapporti tra le nazioni. Le renderà tutte, grandi e piccole che siano, invulnerabili a qualsiasi attacco proveniente da terra, dal mare o dall’aria. Bisognerà, in primo luogo, costruire una grande officina per fabbricare quest’arma, ma quando sarà completata, sarà possibile distruggere uomini e macchine in un raggio di 320 Km."
Nel 1934 Tesla descrisse in un articolo un’apparecchiatura simile al laser, affermando: "Questo strumento proietta particelle che possono essere relativamente grandi o microscopiche, che permettono di trasmettere a gran distanza un’energia milioni di volte più forte di quella ottenibile con qualsiasi altro raggio. Così una corrente più sottile di un filo può trasmettere migliaia di cavalli vapore. E nulla le può resistere."
Le onde a bassa frequenza, ELF, generate dal sistema, possono influenzare le attività cerebrali. Nel 1952 il Dr. Jose Delgado, professore dell'Università di Yale, scoprì che si poteva modificare il comportamento emozionale del pensiero. Il Dr. Robert Becker dimostrò che tali onde potevano provocare paura, depressione, desideri.
Nel 1970 Zbignieu Brezinski, fondatore della commissione trilaterale David Rockfeller’s pubblicò un libro sulla possibilità di controllare il clima per produrre periodi di prolungata siccità o inondazioni. Da segnalare che Brezinski era anche direttore della sicurezza nazionale del presidente Carter e fondatore della "Federal Emergency Management Agency".
Cinesi e russi denunciano da tempo la possibilità che un paese, nello specifico gli Stati Uniti, possa alterare le forze della natura sconvolgendo il regime delle piogge. Dichiarano di avere forti preoccupazioni per gli esperimenti americani in Alaska, definendo il progetto HAARP un’arma geofisica con la quale condizionare il clima alterando attraverso l’emissione di microonde la temperatura e l’umidità.
L’intensità e la frequenza dei disastri che si sono registrati in questi ultimi anni sarebbero da imputare ai test del progetto HAARP, in quanto in tale progetto verrebbero usati metodi in grado di provocare terremoti e modificare le precipitazioni, la temperatura, il livello del mare, la caratteristica della luce solare.
Nel 2002 ben 220 deputati della Duma firmarono un appello indirizzato all’ONU per chiedere la messa al bando degli esperimenti elettromagnetici dell’HAARP ritenuti una nuova arma in grado di influenzare gli elementi naturali con le onde ad alta frequenza. Il progetto è tuttora in opera.

Nel 1914 Harry Grindell Matthews dichiarò di aver inventato un raggio invisibile, conosciuto come il "raggio della morte", capace di bloccare qualsiasi motore, riprendendo un vecchio un progetto di Tesla per teletrasportare energia elettrica. Durante una dimostrazione sarebbe riuscito a bloccare il motore a scoppio di una moto, a far esplodere polveri a distanza ed accendere una lampada senza fare uso di corrente elettrica.
Il Ministero dell’Aviazione inglese non fu convinto dalla prova, in quanto il suo raggio di azione era attivo entro diciotto metri.
Nel 1925 Grindell si recò in America e al suo ritorno in patria dichiarò di aver venduto il brevetto agli USA. Da quel momento lo scienziato venne dimenticato; morì nel 1941. La sua tecnologia fu impiegata per proiettare in cielo immagini pubblicitarie. Non fu l’unico a costruire un sistema per generare un raggio simile, in tale impresa si cimentò, e sembra con esiti positivi, anche Guglielmo Marconi. A convalidare tale impresa, pur in modo indiretto, un testimone di tutto rilievo: Rachele Mussolini. Nel suo libro "Mussolini privato", descrive cosa le accadde una mattina del 1936 mentre percorreva con l’auto la Roma-Ostia: "Un giorno, alla fine di giugno del 1936, a pranzo, avevo detto a Benito che nel pomeriggio mi sarei recata ad Ostia a controllare alcuni lavori in una proprietà agricola. Mio marito sorrise e mi disse: Trovati sull’autostrada fra le tre e le tre e mezza. Qualcosa ti sorprenderà."
Secondo quanto riportato nel libro, a metà strada l’auto si fermò e nonostante che l’autista facesse di tutto per rimetterla in moto, la macchina non ne volle sapere. Accadde lo stesso a tutte le auto che si trovarono in zona, sia quelle che viaggiano verso Ostia, sia quelle dirette verso Roma. Rachele guardò l’orologio: erano le 3,10. All’autista disse di aspettare fino alle 3,30. L’uomo chiese perché aspettare tanto, ma dopo aver visto inutili i suoi tentativi di far ripartire il motore, alla fine si arrese. Alla 3,35 Rachele Mussolini disse all’autista di riprovare a far ripartire l’auto. Inutile dirlo l’auto si rimise in moto.
La sera a cena narrò l’accaduto a tavola e Mussolini confermò che era stato fatto un esperimento segretissimo in quel punto dell’autostrada. "Un’invenzione di Marconi che può dare all’Italia una potenza superiore a quella di tutti gli altri paesi del mondo. Marconi sta continuando le ricerche."
Mussolini spiegò alla moglie che Marconi utilizzando un raggio misterioso poteva interrompere il circuito elettrico dei motori di qualsiasi tipo.
Purtroppo Marconi era devotissimo alla chiesa, causa l’annullamento del matrimonio dalla sacra rota, e papa Pio XI, saputo della cosa, si allarmò e chiese allo scienziato di non proseguire le ricerche.
Da Donna Rachele sappiamo che Marconi riferì tutto a Mussolini che, non volendo inimicarsi il Papa, lasciò libertà di scelta allo studioso, il quale sospese le ricerche ma non distrusse la documentazione e la scoperta stessa. L’anno dopo, il 1937, Marconi morì.
La cosa è più che certa, dato che lo stesso duce lo confermerà a Ivanoe Fossati, il 20 Marzo 1945, in una intervista. "È vero sulla strada di Ostia, ad Acilia Marconi ha fermato i motori delle automobili, delle moto. L’esperimento fu ripetuto sulla strada di Anzio; a Orbetello aerei radiocomandati furono incendiati a duemila metri di altezza." Al giornalista Mussolini disse che Marconi ebbe degli scrupoli e chiese consiglio al Papa che gli disse di nascondere la scoperta. Disse anche che non si sentì di obbligarlo nella scelta, pur facendogli presente che la scoperta poteva essere fatta da altri e utilizzata contro l’Italia, ma lo studioso morì improvvisamente poco tempo dopo.
Vi sono inoltre due fatti da registrare.
Primo: sembra che nel 1939 nella città di Essen, nell’ora di punta del traffico, tutto quanto era elettrico e meccanico si bloccò per dieci minuti: auto, camion, moto, orologi. I giornali non menzionarono l’accaduto. Era stato sottratto ai fascisti il progetto del raggio della morte?
Secondo: il segreto di Marconi lo conosceva un certo Pier Luigi Ighina, suo collaboratore, un radiotecnico milanese che per dieci anni fu aiutante dell’inventore; fu lui a scoprire l’"atomo magnetico" che si trova in mezzo agli altri atomi e fornisce loro il movimento continuo. Dividendolo scoprì il "monopolo magnetico".
Isolando gli atomi della materia dagli atomi magnetici i primi non hanno la possibilità di muoversi e la materia non si trasforma, quindi l’atomo magnetico produce anche le variazioni degli atomi della materia. Secondo quanto dichiarato da Ighina il monopolo è il principio positivo o negativo dell’energia solare che giunge sulla Terra; viene bloccata e riflessa divenendo energia terrestre. Dall’interazione dell’energia solare con quella terrestre si produce materia.
Ighina aveva inventato una macchina capace di controllare le nuvole con la quale liberava il cielo dalla loro presenza. Per riuscire a fare questo aveva sepolto quintali di polvere di alluminio sotto il prato del suo giardino trasformandolo in un monopolo magnetico.
Durante il Primo Congresso Internazionale di Medicina Ufficiale e Naturale di Milano venne proiettata una videocassetta del filmato inerente al dissolvimento dell’agglomerato nuvoloso sul cielo di Imola, con la ricomparsa del sereno nella zona interessata e trattata da Ighina con monopoli magnetici. Una scoperta che poteva risolvere il problema delle siccità e delle alluvioni nel mondo.
L’atomo magnetico è più piccolo degli altri atomi e pulsa più velocemente. Ighina costruì un’apparecchiatura per regolare le vibrazioni atomiche magnetiche basata sull’energia dell’atomo magnetico; con tale energia secondo l’inventore si poteva guarire qualsiasi malattia, fondere metalli a distanza, produrre energia elettrica, investigare nel sotto suolo alla ricerca di giacimenti petroliferi e falde acquifere, aumentare la produzione agricola. (Il progetto Haarp?)
Da quanto dichiarato da Ighina sembra che Marconi sia rimasto ucciso dal suo stesso esperimento durante il quale aveva provocato l’interruzione della circolazione del sangue; perché come spiegò il radiotecnico i monopoli scompongono la materia sulla stessa materia. Se ne accorse quando vide la salma e osservò sotto la pelle alcuni "gnocchetti neri". I medici diagnosticarono la morte in seguito ad un attacco di angina pectoris.
In merito a questo "raggio invisibile", o "della morte", negli anni '90 giornali e TV diffusero la notizia che la polizia statunitense sarebbe stata dotata di un meccanismo capace di bloccare il motore dell’auto usata dai malviventi per darsi alla fuga. Tutto questo porta a pensare alla tecnologia in possesso degli UFO, dato che in molti casi di avvistamenti i motori delle auto si bloccano, la luce elettrica viene a mancare, ogni meccanismo si ferma. Fenomeni riscontrati anche nelle vicende riguardanti il famoso Triangolo delle Bermuda, fenomeni che interessano campi elettromagnetici. Sembra però che tale progetto sia stato abbandonato perché in virtù del suo ampio raggio d’azione, fermerebbe anche i pacemakers e interrompe la corrente nelle abitazioni circostanti al luogo di azione.
L’apparato costruito da Tesla proiettava particelle, grandi o microscopiche, in modo da concentrarle in una piccola area e inviarle a grandi distanze utilizzando energie "trilioni di volte" più potenti di quelle attualmente in uso. Un fascio più sottile di un capello a cui niente resiste. Una tecnologia che può diventare un’arma capace di abbattere migliaia di aerei a 400 chilometri di distanza, un acceleratore di particelle oggi in uso nei laboratori nucleari e nello scudo spaziale. Atto a produrre un’arma al plasma.
In virtù di questo, qualcuno lo ha indicato come l’autore involontario dell’esplosione del 30 giugno 1908 nella Tunguska, in Siberia. Esiste la strana coincidenza che lo stesso giorno in si manifestò il fenomeno in Russia, l’inventore, stava eseguendo un esperimento con lo scopo di inviare un’onda di immensa energia e stabilire la comunicazione con una spedizione artica, localizzata nella linea retta compresa fra il laboratorio e il luogo dell’esplosione. Dato che il suo trasmettitore poteva generare una forza distruttiva pari a una bomba all’idrogeno di 10 megatoni, è stato fatto due più due. Non esistono però prove a conferma, nonostante che l’esplosione della Tunguska non abbia lasciato crateri prodotti da meteoriti o comete, caduta di UFO; non ci furono segnalazioni in merito a tali fenomeni. L’unico effetto prodotto alcuni giorni dopo, una luce aurorale anomala che potrebbe far pensare all’uso di apparecchiature da parte di Tesla; apparecchiature che oggi farebbero parte del progetto HAARP. Nonostante questo rimangono molti interrogativi: doveva avere una potenza di 30 megatoni e per raggiungerla doveva coinvolgere più centrali, quindi non si poteva nascondere il fatto; inoltre risultano testimonianze contraddittorie riguardo alla traiettoria. L’unico che poteva far luce sull’evento era proprio Tesla, ma mantenne il riserbo più assoluto in merito ai progetti che potevano produrre armi ad energia distruttiva.
A Tesla è legata una storia riguardo ad un’auto elettrica. Si racconta che nell’estate del 1931 le strade della cittadina di Buffalo fossero percorse da una Pierce Arrow che non presentava emissione di fumi dal tubo di scarico in quanto avrebbe avuto uno motore elettrico e non combustione interna. Era guidata da tale Petar Savo indicato come un giovane parente di Tesla, un personaggio che parlando dello scienziato si riferiva a lui come "zio". Noi sappiamo che il nome del nipote controllato dall’FBI era diverso.
Sembra che nei primi del novecento le auto elettriche avessero buone prospettive; in molti avevano anticipato veicoli alimentati da batterie.
L’auto a benzina necessitava di una valvola a farfalla, una manovella per far girare il motore, acqua per un radiatore, quando proprio a quel tempo vi erano poche officine per auto e un normale elettricista poteva eseguire la manutenzione del semplice motore a corrente continua.
Nessun inquinamento, velocità contenuta e meno incidenti mortali, costi ribassati anche a livello produzione, non ci sarebbe stato bisogno di un accordo di Kyoto che nessuno rispetta, non avremmo avuto, come lo abbiamo oggi, un problema con i paesi islamici e non avremmo alimentato e finanziato di conseguenza il terrorismo.
I grandi magazzini impiegavano camion elettrici, così i medici e le donne perché tali auto erano più facili da guidare, ma questo solo in città; le strade americane venivano percorse da veicoli con motore a combustione interna, più veloci e con maggiore autonomia. "Detroit Electric", "Columbia", "Baker", "Rauch & Lang" e "Woods" furono le principali aziende tra quelle che producevano questo tipo di veicoli elettrici.
Le batterie erano però scarse, pesanti, ingombranti, al piombo, le auto avevano prestazioni limitate, oltre gli 80 Km/h la batteria si poteva deteriorare. Richiedevano molto tempo per la ricarica per un’autonomia massima di 160 chilometri. Quindi quando l’affidabilità e la velocità delle auto a benzina migliorò le auto elettriche sparirono.
Petar Savo era stato nell'esercito austriaco ed era un esperto pilota; intervistato nel 1967, raccontò l’episodio dell’auto elettrica che collaudò per conto di Tesla. "La Westinghouse Electric" e la "Pierce-Arrow" avevano preparato un’auto sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla con finanziamenti della "Studebacker Corporation". Aveva un motore elettrico a corrente che poteva raggiungere 1.800 giri al minuto, senza spazzole, raffreddato da una ventola frontale e due terminali di alimentazione sotto il cruscotto. Savo racconta che Tesla sollevò il cofano, fece qualche regolazione, posizionò 12 valvole termoioniche in un dispositivo all’interno di una scatola di circa sessanta centimetri per trenta e alta quindici. Poi eseguì la connessione al motore. L’auto percorse circa 80 chilometri attorno a Buffalo, raggiungendo i 145 km/h in perfetto silenzio.
A detta di Tesla il dispositivo che alimentava l’auto era in grado di alimentarlo per sempre e soddisfare il fabbisogno energetico di un'abitazione; l’inventore affermò che sfruttava una "misteriosa radiazione proveniente dall'etere, disponibile in quantità illimitata".
L’auto aveva una batteria ricaricata da una antenna che entrava in sintonia con la risonanza di Schumann intorno ai 7,83 Hz. Una valigia come quelle dei ricevitori a bassa frequenza rimodulava la corrente alternata del campo magnetico terrestre in corrente continua necessaria alla batteria fornendo una quantità illimitata di energia.
Considerando tutto questo non possiamo fare a meno di pensare che la Grande Piramide potesse assumere la funzione di quella valigetta, assorbendo dalla Terra energia elettrica per distribuirla senza l’uso dei fili, sfruttando proprio la risonanza di Schumann sulle frequenze di 30 Hz riscontrata nella costruzione.
Gli esperimenti durarono una settimana, l’auto percorse vari tipi di strade alla velocità di 150 chilometri orari, dopodiché venne consegnata in tutta segretezza in una fattoria vicina a Buffalo e Tesla si portò via il suo dispositivo. Nel 1933 per problemi amministrativi la "Pierce Arrow" venne liquidata e la storia si ferma qui.
Nel New York Daily News del 2 aprile 1934 un articolo intitolato "Il sogno di Tesla di un'energia senza fili vicino alla realtà", si parlava di un "esperimento programmato per spingere un'automobile utilizzando la trasmissione senza fili di energia elettrica".
Nello stesso periodo la "Westinghouse Corporation" pagò per la sistemazione di Tesla al "New Yorker Hotel" di New York , dove visse per tutto il resto della sua vita.
Tesla venne anche reclutato dalla Westinghouse per ricerche non ben specificate sulle trasmissioni senza fili ed egli interruppe le sue dichiarazioni pubbliche sui raggi cosmici.
Leggende metropolitane, o studiati cover p su invenzioni che potevano danneggiare il potere di qualcuno?
Su tutta la storia non vi sono molti riscontri.
Riguardo le auto all’Idrogeno, oggi parliamo di auto con motore a celle di combustibile, a idrogeno. Una nuova frontiera già disponibile che viene ostacolata esclusivamente da problemi politici visto che quelli economici potranno essere risolti nel momento in cui si passerà ad una produzione industriale con l’abbattimento dei relativi costi. In soli cinque anni, massimo sette, si potrebbe riconvertire l’intero parco auto, azzerare il tasso d’inquinamento mettendosi in regola con l’accordo di Kyoto e sganciarsi dal petrolio e da tutti i problemi che dal suo uso derivano.
Ironia della sorte la cella a combustibile (4), o pila a gas, fu ideata nel 1839 da William Grove, un curioso avvocato del Galles con l'hobby della chimica. Durante un esperimento di elettrolisi, procedimento attraverso il quale si può separare idrogeno e ossigeno dall’acqua, si accorse che, nel momento in cui le batterie che alimentavano le celle elettrolitiche venivano escluse, il processo riprendeva al contrario; cioè l’idrogeno e l’ossigeno si riunivano generando elettricità. La comunità scientifica pur interessata inizialmente preferì optare per la dinamo, scoperta poco tempo dopo da Werner Siemens.
Passarono 120 anni prima che la NASA adottasse le "fuell cells" per il progetto Apollo e invogliasse il loro uso a livello industriale. Infatti, a partire dagli anni ’60, le pile a combustibile sono state utilizzate per tutte le missioni spaziali sia Apollo, sia Shuttle, al fine di produrre acqua ed energia elettrica nello spazio.
La cella, in pratica, si comporta come un generatore di energia elettrica prodotta attraverso la reazione chimica controllata tra idrogeno e ossigeno grazie a un catalizzatore di platino. Si verifica il consumo di un combustibile, nel caso idrogeno e ossigeno, con emissione di vapore acqueo. Non più camere di scoppio, pistoni, combustione.
Fra i cinque tipi di celle a combustibile, le più interessanti sono quelle ad acido fosforico e a membrana scambiatrice di protoni detta anche Pem. Le prime usate negli impianti di potenza, le seconde nella locomozione dei veicoli.
Le pile Pem sono state sviluppate alla fine degli anni Cinquanta negli Usa, dalla "General Electric", e grazie alla collaborazione con la "Ballard Power Systems", società canadese di alta tecnologia, e con l’inglese "Johnson Matthey", specializzata in catalizzatori, il costo del platino in una cella Pem è sceso drasticamente.
Oltre al settore dell'autotrazione, i campi di applicazione delle "fuel cells" sono la produzione di energia, apparecchiature per telecomunicazioni, sistemi di alimentazione per cellulari, personal computer e fabbisogni domestici.
Il metodo più economico per disporre di idrogeno è estrarlo dal gas naturale ma, con tale procedimento, noto come "Steam Reforming", viene liberata come sottoprodotto anidride carbonica; un secondo sistema è produrlo partendo dall’acqua, separandolo dall’ossigeno attraverso l’elettrolisi.
La scelta vincente è rappresentata dalle celle a combustibile alimentate da idrogeno se ottenuto dall’acqua attraverso l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. L’acqua generata dalle "Fuel Cell" è così pura che viene bevuta dagli astronauti sullo Shuttle.
In occasione della rassegna IFA, la più grande Fiera dell’Elettronica del mondo, tenutasi a Berlino nel settembre del 2005, è stata presentata, dalla Toshiba una piccolissima centrale, costituita da una mini cella a combustibile alimentata da un’alta concentrazione di metanolo (99,5%) come combustibile. Uno strumento idoneo e alternativo per ricaricare le batterie di Notebook, audio digitali, dvd portatili, telefoni cellulari. Pesa 8,5 grammi e produce 100 milliwatt di energia in un compatto che misura appena 22x56x4,5 mm. Per il suo funzionamento necessita solo di 2 millilitri di combustibile per assicurare 20 ore di autonomia in un riproduttore di MP3 audio.
Le Piramidi potevano essere state immense celle a combustibile per fornire energia al popolo che occupava le terre tredicimila anni fa.
Secondo Alan Alford la Camera della Regina nella Grande Piramide di Giza, sarebbe stata il punto dove si doveva trovare la cella energetica idonea a produrre la separazione fra l’ossigeno e l’idrogeno; il sarcofago nella camera del Re il recipiente dove avveniva la combustone controllata dell’idrogeno; le cinque stanze sopra tale camera, ossia il Ded, il dispositivo di raffreddamento.
Alford ipotizza che nelle 27 nicchie allineate nella Grande Galleria e adesso vuote, si trovavano cristalli capaci di risuonare a diverse frequenze e impiegati per comunicare.
Questo ci porta a fantasticare ancora un po' e a compiere un viaggio fino ad Atlantide.
Secondo quanto riportato riguardo alle dichiarazioni del veggente Cayce, la civiltà Atlantidea disponeva di una avanzata tecnologia, comprendente anche "i raggi distruttivi"; Cayce parlò di televisione, aeromobili, quando ancora non esistevano; dichiarò che quel popolo era capace di alterare la struttura atomica dei cristalli per ricavare enormi quantità di energia, attraverso un sistema che ricorda quelli descritti da Tesla. I cristalli sarebbero stati isolati in un edificio "foderato di pietra non conduttrice".
La descrizione ricorda le torri di vetro girevoli di cui disponevano i Thuata de Danan, protagonisti delle saghe irlandesi, rivestite appunto di un materiale isolante a protezione delle radiazioni emanate dalle armi nemiche.
I documenti con le descrizioni per costruire tali "pietre" verrebbero custoditi in tre posti diversi: nei templi di Atlantide sommersi a Bimini, in un tempio in Egitto e nel tempio di Itlar nello Yucatan.
Cayce parlò anche di Faser e Maser, l'energia derivante dalla luce polarizzata, dicendo che proprio il cattivo uso di tale energia scatenò forze incontrollabili che causarono la distruzione del continente.
Nel 1970 il Dottor Ray Brown durante un’immersione con alcuni suoi amici nelle acque del triangolo delle Bermuda, vicino alle isole Bari, Bahamas, vide, a quaranta metri di profondità, una vasta città sommersa e una piramide con un'apertura sulla sua sommità. Ecco la sua testimonianza:
"La costruzione era in pietra liscia, le giunzioni fra i blocchi si distinguevano appena. L'apertura era una specie di pozzo che immetteva in una stanza interna rettangolare. Completamente priva di alghe e coralli e stranamente ben illuminata senza che ci fosse nessuna luce diretta. Vidi qualcosa che riluceva. Dal soffitto pendeva un’asta metallica con incastonata una pietra rossa sfaccettata e affusolata in punta. Sotto di essa un basamento in pietra sono sopra una piastra sempre di pietra, sulla quale due mani di bronzo, annerite da evidenti bruciature, sorreggevano una sfera di cristallo. Non riuscendo a smuovere l’asta e la pietra rossa, afferrai il cristallo e venni via. Mentre uscivo da quel luogo mi parve di avvertire una presenza. All'interno di questo cristallo rotondo vi era una serie di forme piramidali, tre per l’esattezza e tenendolo in mano si avvertiva una vibrazione."
Pervaso dal timore che la sfera gli fosse confiscata non ne ha rivelata l’esistenza fino al 1975, nel corso di una conferenza a Phoenix, né il punto esatto del suo ritrovamento e cosa ne è stato del cristallo.
Il particolare delle mani metalliche che sorreggono un cristallo, rammentano le mani degli isolatori che sostengono le "lampade" rappresentate sulle pareti di Dendera. Il fatto che siano state viste annerite e bruciate significa che erano state sottoposte ad un fortissimo calore, quindi la piramide catalizzava una sorta d’energia indirizzandola, attraverso l’asta, nella sfera di cristallo. La pietra rossa poteva essere un rubino, pietra solitamente usata nei laser per concentrare e proiettare l’energia. In quanto alla sfera vi sono testimonianze che parlano di fenomeni paranormali; di metalli che in contatto con essa si magnetizzano temporaneamente; l’ago della bussola girerebbe prima in senso orario e poi in senso opposto. Si è parlato di casi di guarigione dopo averla toccata.
Un collegamento al teschio di cristallo? Speculazioni?
Fatto che non si può negare. Il cristallo della sfera testimonia l’esistenza di civiltà in possesso di una tecnologia avanzatissima perché perfino gli esperti dell’Istituto Smithsoniano di Washington hanno dichiarato che, solo dopo il 1900 siamo entrati in possesso di una tecnologia con la quale poter tagliare il quarzo e ricavarne una sfera perfetta.

Dal passato saltiamo al futuro in quanto Tesla non era in accordo con Einstein riguardo alla curvatura dello spazio per lui impossibile: "Se esistesse non si spiegherebbe il moto dei corpi come li osserviamo. Solo un campo di forza può spiegarlo e la sua assunzione dispensa la curvatura spaziale dell’esistere."
Tesla condivideva la visione della luce intesa come particella e come onda; lavorava ad un progetto relativo ad una "barriera di luce" in grado di alterare tempo, spazio, gravità e materia. Voci dal sapore di leggenda abbinano il suo nome al "Progetto Filadelfia" riguardante la sparizione di una nave e il suo equipaggio dopo averla esposta ad un forte campo magnetico.
Qualcosa che potrebbe fornire la spiegazione delle strane sparizioni nel famoso triangolo delle Bermude.
Oggetto dell’esperimento il cacciatorpediniere Eldridge D173 che finì avvolto da una strana nebbia luminescente e verdastra appena i generatori magnetici furono messi in funzione. La nave sparì davanti agli occhi degli osservatori rimasti a bordo della SS Furuseth e della SS Malay, lasciando ben visibile la sua impronta nell’acqua, all’interno di un campo di forza di forma sferica di circa cento metri d’ampiezza.
L’Eldridge fu vista apparire e scomparire a Norfolk in Virginia e l’equipaggio subì conseguenze sconvolgenti devastanti. Uomini che apparivano e sparivano in ogni luogo si trovassero.
La storia venne rivelata da un non ben identificato Carl Allen in corrispondenza epistolare con il dottor Morris Jessup, astronomo e ricercatore, autore di un libro collegato alla storia, "The case for the Ufo". Jessup morì in circostanze misteriose e sospette. La vicenda è stata divulgata da Manson Valentin con il quale Jessup era in contatto e, successivamente, da Charles Berlitz che intervistò Valentin.

Queste le vicende collegate a Tesla, un personaggio scomodo all’epoca e sicuramente lo sarebbe anche ai nostri tempi, ma riconosciuto come l’inventore del mondo che noi conosciamo; senza di lui non saremo giunti a questo grado di sviluppo tecnologico.
150.000 documenti custoditi nel Museo a lui intestato a Belgrado testimoniano la sua grande conoscenza dell’elettromagnetismo, la sua capacità di visualizzare nella mente il problema e passare alla soluzione senza dover stilare disegni ed effettuare calcoli. La sua mania di perfezionismo, l’enorme serietà, le doti di eloquenza; l’amore per la natura che lo spingeva a compiere lunghe passeggiate. Appare come un uomo che desiderava una società sana e giusta, retta da principi egualitari, "non dominata dagli interessi egoistici di oscuri manovratori dell’economia e della politica; individui privi di coscienza che perseguono i propri interessi non tenendo conto dei danni provocati all’umanità."
Consapevole che il mondo è governato da pochi furbi e facoltosi, come lui li definiva, nascosti nelle stanze del comando, intenti a raggirare una massa di illusi, poveri, indifesi ignoranti. Sapeva come cambiare gli equilibri mondiali ponendo a "disposizione di tutti illimitate e smisurate sorgenti di energie che avrebbero diffuso il benessere, creato cultura, conoscenza e consapevolezza; portando il mondo ad un autocontrollo; togliendo ai gruppi di potere l’opportunità di manipolare la massa per conseguire il loro egoistico interesse".
Utopia. Per queste sue idee Tesla fu contrastato.
Nell’elite militare e industriale del tempo figuravano uomini come John Rockefeller Jr., Julius Rosenwald, Henry Ford, Harvey Firestone, Herbert Hoover, il generale Pershing (5); ben consapevoli che le invenzioni di Edison non avevano un futuro, ma Edison era asservito al sistema, Tesla, al contrario, lo combatteva.
Per questo vennero tagliati i fondi all’inventore; le sue invenzioni non dovevano modificare lo status quo raggiunto, non in quel momento, il cambiamento richiedeva tempo. Il genio invece innesca salti quantici nello sviluppo tecnologico che costringono a cambiamenti repentini degli equilibri; quindi chi gestisce il potere deve bloccarli o rallentarli con ogni mezzo.
Lo fecero passare per pazzo; lo fu quando scoprì le frequenza di risonanza della Terra; ma cinquanta anni dopo Shumann disse che aveva ragione.
Lo dotarono di poteri extraterrestri quando pilotò il battello col radiocomando; ma i tedeschi in guerra fecero lo stesso con i missili ed oggi si fa uso delle "smart bombs" guidate da Laser e GPS.
L’unità di misura del flusso magnetico porta il suo nome, un onore concesso a pochi, a riconoscimento del suo enorme e indiscusso talento; ma non fu premiato con il premio Nobel come avrebbe meritato; gli fu conferita solo la Edison Medal. La cerimonia avvenne il 18 maggio 1917. Nell’occasione, uno dei membri della "Enginering Society Building" chiuse il suo discorso, nel quale elogiava i meriti dell’inventore croato, dicendo:
E alla fine Dio disse "Sia Tesla e la luce fu".

Note:
1. L’elettricità statica varia dai 20.000 ai 50.000 volt. Il corpo umano tende ad immagazzinare tale elettricità naturalmente.
2. Considerando il principio dell’attrazione dei poli opposti, qualsiasi magnete libero di ruotare tende a orientare il proprio polo sud verso quello nord terrestre; ed è quello che fa l’ago di una bussola perché è un piccolo magnete i cui poli si orientano parallelamente alle linee dello spettro magnetico terrestre. Fenomeno possibile in quanto la Terra è una gigantesca calamita.
3. Tutte le macchine per la risonanza magnetica nucleare sono calibrate con l’unità di Tesla, da 2 a 9. Un Tesla equivale a 1000 Gauss (unita di misura del flusso magnetico). Estremamente importante per la diagnosi degli organi interni del corpo umano specie in caso di tumori e processi degenerativi del cervello e della colonna vertebrale. Più forte è il campo magnetico più forte la quantità dei segnali radiofonici tratti dagli atomi del corpo e quindi più alta la qualità delle immagini. I nuclei atomici mostrano la loro presenza assorbendo o emettendo onde radio una volta esposti ad un campo magnetico sufficientemente forte. Il segnale dell’idrogeno nel tessuto canceroso è diverso da quello di un tessuto sano perché i tumori contengono più acqua e quindi più atomi di idrogeno. La preparazione all’esame è insolita in quanto è necessario lasciare fuori della stanza ogni oggetto metallico smontabile, comprese protesi dentarie, acustiche e di altro tipo.
4. La Cella a combustibile è come un piccolo generatore che produce energia da combustibili quali l’idrogeno o l’alcool per generare una reazione chimica senza combustione o uso di parti mobili come le turbine.
5. Pershimg John Joseph generale statunitense (1860-1948) che durante la prima guerra mondiale venne nominato comandante capo delle forze nordamericane in Europa e che sotto la sua direzione costituirono uno dei principali fattori della vittoria alleata.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...