La sindrome di Morgellons, o morbo di Morgellons, o semplicemente Morgellons è il nome dato nel 2002 dalla biologa statunitense Mary Leitao ad una condizione caratterizzata da una serie di sintomi cutanei quali prurito, fitte dolorose, apparente presenza di fibre sulla pelle o sotto la pelle, lesioni permanenti alla cute (es. eruzioni cutanee o piaghe) e altro.
L'attuale consesso scientifico ritiene che non si tratti di una nuova malattia. La grande maggioranza dei professionisti della salute, compresi la maggior parte dei dermatologi, considerano i sintomi del Morgellons quali semplici manifestazioni di altre condizioni patologiche conosciute, come per esempio la Sindrome di Wittmaack-Ekbom. Secondo la Mayo Clinic si tratta di una condizione clinica ancora poco definita, ma con una probabile componente di tipo psicologico e/o psichiatrico.
Secondo taluni studiosi, i sintomi cutanei del morbo sarebbero da ricondursi a ferite autoinflitte dagli stessi pazienti con lo scopo di estrarre dalla cute i fantomatici parassiti che sono convinti gli si annidino sotto la pelle. Secondo questa teoria il disturbo avrebbe dunque natura essenzialmente psichiatrica, al punto che il paziente interpreterebbe anche i brandelli di pelle rimossi, gli annessi bulbi piliferi e qualunque fibra rimanga intrappolata nella ferita come i residui di un'entità parassitante.
La sindrome di Morgellons non è ancora stata studiata approfonditamente dalla comunità scientifica. Dal 2007 hanno incominciato ad interessarsi alla patologia i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America, con sede ad Atlanta (Georgia), che ha il compito di monitorare, prevenire e suggerire gli interventi più appropriati in caso di epidemie.
L'attuale consesso scientifico ritiene che non si tratti di una nuova malattia. La grande maggioranza dei professionisti della salute, compresi la maggior parte dei dermatologi, considerano i sintomi del Morgellons quali semplici manifestazioni di altre condizioni patologiche conosciute, come per esempio la Sindrome di Wittmaack-Ekbom. Secondo la Mayo Clinic si tratta di una condizione clinica ancora poco definita, ma con una probabile componente di tipo psicologico e/o psichiatrico.
Secondo taluni studiosi, i sintomi cutanei del morbo sarebbero da ricondursi a ferite autoinflitte dagli stessi pazienti con lo scopo di estrarre dalla cute i fantomatici parassiti che sono convinti gli si annidino sotto la pelle. Secondo questa teoria il disturbo avrebbe dunque natura essenzialmente psichiatrica, al punto che il paziente interpreterebbe anche i brandelli di pelle rimossi, gli annessi bulbi piliferi e qualunque fibra rimanga intrappolata nella ferita come i residui di un'entità parassitante.
La sindrome di Morgellons non è ancora stata studiata approfonditamente dalla comunità scientifica. Dal 2007 hanno incominciato ad interessarsi alla patologia i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America, con sede ad Atlanta (Georgia), che ha il compito di monitorare, prevenire e suggerire gli interventi più appropriati in caso di epidemie.
Teorie del complotto
Alcune persone che si definiscono ammalate di Morgellons e vari teorici cospirazionisti danno una propria versione del morbo: a loro dire, il presunto morbo sarebbe di volta in volta causato da "versamenti chimici", o da "terrorismo biologico", o perfino da presunti rapimenti alieni. Ad esempio, in un programma radio denominato Coast to Coast (popolare tra coloro che credono negli ufo e nei fantasmi) un medico del Nuovo Messico affermò che un agente CIA gli disse che la malattia era causata dai francesi; un errore in un esperimento governativo, affermò, avrebbe contaminato l'acqua. Su non meglio specificate "cause chimiche" insisterebbero anche i sostenitori della teoria complottista denominata delle scie chimiche.
Miles Lawrence, paesaggista di Florence, Texas, stava facendo i bagagli per un viaggio in macchina a Las Vegas quando si è accorto che il suo dito formicolava; è rimasto incredulo, dice, mentre "piccole cose spinose" spuntavano dalla pelle nel punto da cui aveva appena rimosso una scheggia. Ha afferrato una delle spine con delle pinzette e ha tirato. Istantaneamente, racconta, una fitta di dolore si è diffusa sul braccio. Ne ha tirata un'altra e il dolore ha serpeggiato su fino al collo. Poi è iniziata la parte veramente raccapricciante. "Provavo la sensazione di avere degli insetti sotto la pelle delle braccia," dice Lawrence, "e mi sono agitato".
In tutto il paese, migliaia di persone che lamentano lo stesso orribile fenomeno hanno formato un gruppo di subcultura della malattia. Mettono in comune liste di sintomi, ipotesi mediche e racconti delle dispute con medici tradizionali su http://www.morgel-lons.org, il sito ufficiale della Morgellons Research Foundation, fondata nel 2002 da Mary Leitao a McMurray, Pennsylvania.
Leitao ha denominato la malattia morbo di Morgellons - dal nome di una malattia dai sintomi simili citata in un testo medico del sedicesimo secolo - mentre svolgeva indagini su una malattia cutanea contratta dalla figlia dell'età di due anni.
Il morbo di Morgellons è stato a malapena captato dai radar della medicina tradizionale. Pochi medici ne hanno sentito parlare e ancora meno sanno cosa fare in merito. Così, quando qualcuno entra in un ambulatorio ed annuncia i propri sintomi, spesso si ritrova ad affrontare scetticismo o dichiarazioni secondo cui soffre di parassitosi immaginaria o entomofobia - letteralmente, l'idea infondata di avere parassiti nella pelle.
Ginger Savely, infermiera professionale che cura i malati di Morgellons di tutto il paese presso il San Francisco Medicai Center, ha dichiarato: "Se per caso avessi ricevuto uno di questi malati nel mio studio, anch'io avrei pensato che fosse pazzo. Tuttavia dopo aver sentito il resoconto di oltre un centinaio di malati, i quali scendono tutti nei minimi dettagli affermando la stessa identica cosa, [la questione] assume contorni alquanto impressionanti."
Ad Austin, Texas, l'infermiera professionale Ginger Savely dice di ricevere nella sua clinica sempre più pazienti che presentano i sintomi, quali dolorose piaghe cutanee da cui spuntano fibre blu, con filamenti e piccoli granelli neri di materiale simile a sabbia. "A parlarne sembra una follia, ma dalla loro pelle fuoriescono molte cose."
Ginger Savely, specializzata nella malattia di Lyme, ritiene di avere potenzialmente trovato un indizio, e dice: "Circa il dieci per cento dei miei pazienti affetti da malattia di Lyme cronica presenta sintomi del morbo di Morgellons." A suo parere, le persone che soffrono di'malattie trasmesse da puntura di zecca presentano sistemi immunitari più deboli e possono rivelarsi più vulnerabili all'infezione.
La vera causa del morbo di Morgellons resta comunque un mistero medico. Nel loro complesso i soggetti colpiti da questa malattia riferiscono di sgradevoli sensazioni di formicolii, punture e morsi, nonché lesioni cutanee che non guariscono associate a strutture assai insolite, che è possibile descrivere come fibrose o filamentose e che sono la caratteristica più impressionante di questa malattia. Inoltre i pazienti, per quanto riguarda la propria pelle, riportano la presenza di granelli neri e granuli simili a semi.
Spesso il sistema nervoso periferico resta influenzato da questa malattia, tuttavia l'elemento più rilevante dell'infezione sembra essere l'effetto sul sistema nervoso centrale. Quasi tutti i malati riferiscono di avere grosse difficoltà nella concentrazione mentale e nella memoria a breve termine.
In questo gruppo di pazienti sono estremamente comuni i disturbi dell'umore, quali depressione e disordine bipolare, che colpiscono oltre la metà degli individui che manifestano sintomi del morbo di Morgellons. I genitori dei bambini affetti da tale morbo riferiscono che la maggior parte di questi soffre di ADHD, ODD, disturbi dell'umore od autismo; si stima che il 65% di questi bambini presenti una qualche forma di disturbo psichiatrico ed il 10% di disordini dello sviluppo di tipo autistico. Le diagnosi associate comunemente riportate in questa popolazione di malati includono borreliosi (più conosciuta come malattia di Lyme, fibromialgia e sindrome da affaticamento cronico. Fonte: Morgellons Research Foundation, PO Box 16576, Surfside Beach, SC 29587 USA. Tratto da: morgellons.org - Popular Mechanics, Giugno 2005
Il mistero della malattia di Morgellons - Internet e la comunicazione in rete hanno portato alla ribalta, negli Usa, una nuova e strana patologia. I medici sono divisi: alcuni la considerano un problema psichiatrico
STATI UNITI – Se non fosse per la rete il morbo di Morgellons forse non sarebbe così conosciuto o addirittura chi ne è affetto non saprebbe dare un nome a questa strana malattia, che inizia con un prurito fortissimo della pelle (simile a una puntura di insetto) e degenera poi in vere e proprie lacerazioni, portando inoltre perdita di memoria e di capacità di concentrazione, difficoltà cognitive, spossatezza e disturbi gastrointestinali. I medici la guardano con sospetto e, a fronte dell'inspiegabilità dei fenomeni clinici, la bollano come patologia psicosomatica .
L'ORIGINE – È comparsa per la prima volta negli Stati Uniti, circa dieci anni fa, colpendo in particolare la California, il Texas e la Florida. Se ne sta occupando con un certo sgomento il Centers for Disease Control and Prevention, ma è balzata per la prima volta all'onore delle cronache grazie a Mary Leitao, che nel 2001 ha dedicato un sito alla patologia di cui soffriva il giovane figlio. È stata proprio lei a codificarne le conseguenze e a battezzare il morbo con il nome di uno studio risalente al diciassettesimo secolo, in cui si faceva riferimento a un bambino francese affetto dagli stessi disturbi. Nel sito la signora Leitao descriveva minuziosamente gli inquietanti sintomi che si mescolano in maniera confusa e alla fine la comunità medica la accusò di aver costruito una messa in scena (si parla anche di fibre colorate che fuoriescono dall’epidermide). Ma alla intraprendente signora giunsero ben settemila mail di persone che accusavano gli stessi sintomi, dichiarandosi anch'essi malati di Morgellons.
Le TESI MEDICHE – I medici sono divisi e le diagnosi sono varie. Emblematica la storia del trentunenne Brandi Koch. Dapprima gli fu diagnosticata una malattia auto-immune, in seguito si parlò dell'esistenza di un parassita, poi di un'artrite, infine di una malattia di origine psichiatrica.
Alcuni casi sono risultati positivi al morbo di Lyme, un'infezione di origine batterica che colpisce la pelle, il sistema nervoso, le articolazioni e gli organi interni, cusata dal morso di una zecca. Tra i medici c'è chi considera Morgellons una vera e propria malattia e chi, di fronte al mistero, si appella alla follia. Le due tesi più accreditate si riferiscono o a una sorta di delirio contagioso (i rush cutanei frequentemente hanno un'origine psicosomatica) o all'azione di una specie di fungo (e in effetti alcuni casi sono migliorati in seguito all'utilizzo di un antiparassitario specifico). Certamente esiste una componente psicologica, ma questa si può addebitare al fatto che spesso i malati di Morgellons vengono lasciati soli e nessuno ascolta più la loro voce. L'assurdità del fenomeno patologico li isola e rischia di creare (o amplificare ?) un disagio mentale profondo.
EFFETTO RETE – Internet ha svolto un ruolo significativo nel creare il caso Morgellons e, come è successo anche con altre patologie semi sconosciute, è stata un fattore di aggregazione sociale tra i malati sparsi nel mondo. D'altro canto c'è anche l'effetto-suggestione che può esercitare la rete. Forse i più suggestionabili non dovrebbero nemmeno leggere questo articolo, ma ormai è troppo tardi… By Emanuela Di Pasqua - 25 ottobre 2006. Tratto da: corriere.it
La concausa del morbo di Morgellons (scie chimiche). 03/2007
Una malattia molto strana è tra noi: è il Morgellons. Negli Stati Uniti i casi registrati sono ormai 20.000, con picchi in California meridionale e nell’area del Golfo del Messico. Esistono ormai numerosi elementi in grado di dimostrare che tale patologia è associata alle nanotecnologie, in particolare alle nanofibre. La National Science Foundation definisce nanofibre quelle di dimensioni pari a 100 nanometri o inferiori.
Edward Spencer è un neurologo che, da più di trent'anni, opera in California. È membro del Berkeley City Council. Il suo articolo, pur non contenendo elementi nuovi rispetto agli studi che abbiamo già pubblicato sul Morgellons, va segnalato perché conferma purtroppo la diffusione della sindrome; inoltre contiene un curioso riferimento a "polvere intelligente" da considerarsi con ogni probabilità uno strumento nanotecnologico. Sebbene il medico non vi accenni, è quasi certo che il Morgellons è legato alla nefasta operazione "scie chimiche", con cui sono diffusi i filamenti di polimeri sui quali si sofferma il neurologo. Da rilevare, infine, che i casi della sindrome sono più numerosi nelle aree sottoposte a pesante irrorazione.
Come sintomi il Morgellons presenta affaticamento, difficoltà di concentrazione ed altri sintomi neurologici. Questi sintomi sono associati alla presenza di sottilissime fibre che escono dalla pelle e che causano prurito intenso e lesioni cutanee. Tali fibre inoltre si muovono sotto il derma. Non esiste purtroppo alcuna terapia ed i medici, che non hanno nessuna familiarità con questa sindrome, tendono ad ignorarla. I pazienti sono etichettati come persone che soffrono di disturbi psichiatrici, ma i medici non hanno esaminato né la pelle né i filamenti, prima di formulare questa superficiale diagnosi. I filamenti blu che ho esaminato hanno un'estremità color oro e non bruciano neppure se sottoposti ad una temperatura di 1700 gradi Fahreneit. Niente di simile ai capelli che, se bruciati, sprigionano un odore caratteristico. I capelli inoltre hanno una struttura cellulare. Il Dottor Janovy ha stabilito che non sono né cellule né parassiti, ma nanomacchine veicolate, come sostiene anche la Dottoressa Hildegarde Staninger, da insetti: infatti le avvisaglie della malattia sono precedute dalla percezione di una puntura di insetto. Sono punture di insetti che provengono dai sistemi fognari.
Il Dottor Randy Wymore dell’Università dell’Oklahoma ha mandato dei campioni di fibre all’FBI, ma nulla di simile è stato trovato negli archivi forensi. Un contatto nella Naval Intelligence ha suggerito di guardare alla “polvere intelligente”. Il National Register of Enviromental Professionals ha creato un’unità di intervento per indagare sulle possibili cause ambientali della malattia. Ho chiesto al Berkeley City Council di intervenire presso l’Università della California affinché usino le loro risorse tecniche ed intellettuali per studiare questa malattia. Sotto la saggia guida di Wall Street e delle compagnie assicurative, la medicina negli Stati Uniti è precipitata in un sorprendente stato di degenerazione. La reazione del Center for Desease Control è letargica.
Un semplice microscopio elettronico consente di vedere la struttura di queste fibre ed uno strumento come questo dovrebbe essere in dotazione di tutti gli ospedali. Ovviamente abbiamo urgente bisogno di terapie. Tratto da: http://sciechimiche-zret.blogspot.com - tradotto By Zret
Nuovi studi ed esami di laboratorio hanno consentito di accertare che il morbo di Morgellons è collegato alla presenza nell’organismo dei malati di frammenti costituiti da silicone e da fibre di polietilene. Il polietilene è usato normalmente nell’industria delle fibre ottiche. A queste conclusioni è giunta la Dottoressa Hildegarde Staninger, tossicologa, nell’ottobre del 2006.
La ricercatrice precisa che tali materiali sono usati dall’industria delle nanobiotecnologie per incapsulare i viron, ossia virus geneticamente modificati, da una a cento cinquanta volte più piccoli dei virus. Le analisi istologiche hanno rivelato la presenza di tubicini di vetro e di silicone, in pazienti in cui non erano mai state impiantate protesi di silicone nel seno o in altre parti del corpo. Da notare che gli effetti nocivi del silicone sono stati scientificamente dimostrati....
Tratto da: sciechimiche-zret.blogspot.com
La Schistosomiasi (detta anche bilharziosi) è una malattia che affligge oggi nel mondo circa 200 milioni di persone. È prevalente nei paesi tropicali e sub-tropicali; in alcune regioni d'Italia (ad es. la Sardegna) sono presenti le condizioni climatiche che ne permetterebbero l'esistenza e sono presenti gli ospiti intermedi (molluschi d'acqua dolce) che trasmettono l'infezione, ma non esiste un ciclo di trasmissione che comprenda l'uomo come ospite definitivo. Sono comunque sempre più frequenti in Italia casi di schistosomiasi importati da paesi extracomunitari. vedi: Parassitismo.
I parassiti che causano la schistosomiasi appartengono a tre specie principali: Schistosoma mansoni, S. japonicum, S. haematobium. Allo stadio adulto sono dei vermi lunghi più di un centimetro, differenziati nei due sessi, che vivono permanentemente accoppiati all'interno di quelle vene che raccolgono il sangue dall'intestino (per le prime due specie) o dalla vescica (per la terza specie). Ogni coppia di schistosomi produce un gran numero di uova (da uno ogni 5 minuti a più di 2 al minuto) secondo la specie, e un individuo infetto può avere alcune centinaia di coppie di parassiti nelle proprie vene. Una parte delle uova prodotte riesce a perforare vene e tessuti e ad uscire fuori dell'organismo con le feci o con le urine; se queste vengono a contatto con una raccolta di acqua dolce (fiume, lago, pozzanghera) si schiudono e rilasciano nell'acqua una larva nuotante (miracidio) che è capace di penetrare e di incistarsi nel mollusco acquatico che funziona da ospite intermedio. Dopo circa un mese il mollusco parassitato emette nell'acqua decine di migliaia di altre larve infettanti (cercarie) che sono capaci, in questo caso, di penetrare in circa 3 minuti la cute sana di esseri umani che vengono a contatto con l'acqua. Le larve così penetrate crescono, si differenziano nei due sessi e si stabiliscono nella loro sede definitiva (intestino o vescica) dove chiudono il ciclo vitale cominciando a loro volta a produrre uova.
ciclo Schistosomi
Rappresentazione schematica del ciclo vitale degli Schistosomi. La malattia è causata da quella parte di uova (più della metà) che non riescono ad uscire all'esterno e rimangono intrappolate o nel fegato o nel sistema urinario. Ogni uovo stimola nell'ospite una reazione immunitaria che consiste in un accumulo di cellule (il granuloma) che col tempo si trasforma in tessuto connettivo, scompagina la struttura dei tessuti e provoca cicatrici fibrose che impediscono la funzione del fegato o del sistema renale. Uno dei quadri finali della schistosomiasi intestinale è rappresentato da una costrizione dei vasi sanguigni che attraversano il fegato, con conseguente ipertensione portale e versamento di siero nell'addome che si ingrossa enormemente (ascite). Nella schistosomiasi urinaria, invece, uno dei sintomi precoci è rappresentato dalla presenza di sangue nell'urina (ematuria), dovuta alle numerose piccole rotture di vasi nella vescica a seguito del passaggio delle uova. È difficile stimare la mortalità per schistosomiasi perché questa dipende moltissimo dalla quantità di parassiti e da altri fattori, ma è stato calcolato che ogni anno muoiono probabilmente parecchie centinaia di migliaia di individui e parecchi milioni soffrono le conseguenze invalidanti della malattia.
ACQUA IONIZZATA
La cura dell'acqua ionizzata (basica od acida) ormai e' utilizzata anche in certi ospedali nel mondo con risultati eclatanti, sconosciuti ai medici allopati che non conoscono la Medicina Naturale. Essa puo' essere utilizzata a seconda dei casi, sia per via orale, da bere, sia per l'esterno del corpo per le malattie della pelle(anche per ferite da trauma o da operazioni chirurgiche). Nel sito qui riportato si possono vedere dei video che illustrano le varie applicazioni dell'acqua ionizzata.vedi: http://glowing-health.com/alkaline-water/videos-aw.html
Vedere qualche applicazione di quest'acqua: ACIDA e/o BASICA + CISTE (eliminata con l'acqua basica).
Molto utile e' anche l' ARGILLA (fango di terra argillosa) mangiata come un "dolce" ogni giorno od ogni 2 o 3 giorni per un certo periodo che in genere varia da soggetto a soggetto, con un minimo di 15 giorni; alle volte e' necessario assumerla per periodi piu' lunghi. Fare attenzione che l'argilla può' portare stitichezza. L'argilla con il suo potere mineralizzante, cicatrizzante e chelante, fornisce un ottimo ausilio a tutti coloro che si debbono disintossicare dalle sostanze tossiche, aiutando la disinfiammazione e la disintossicazione dell'apparato digerente ed il corpo intero.