lunedì 20 luglio 2009

1. Viviamo in un mondo ormai che corre dietro agli eventi



La quotidianità ormai ci ha sopraffatto.
Tutto accade con un piano ben definito e prestabilito, giorno per giorno, ora per ora.
E noi corriamo per non restare indietro.
Dobbiamo seguire i nostri obiettivi prima che girino dietro ad una curva e non siano più raggiungibili, non dobbiamo perderli di vista.
Ogni essere umano su questo pianeta vive in una bolla che si è creato per autodifesa, come nascondiglio, per intrattenere la propria energia che non si perda e possa essere utilizzata nei giusti momenti, quelli più importanti a determinare dei cambiamenti positivi.
L'interazione col mondo esterno avviene, se avviene, in maniera sempre molto attenta e mirata, solo in pochi casi siamo accondiscendenti a fare entrare altri nella nostra bolla.
La città, il Paese, comunque, il luogo dove viviamo stabilisce ciò che è permesso e ciò che non lo è; stabilisce le vie da intraprendere e quelle no; regola i nostri movimenti e pensieri in una direzione a noi sconosciuta, ignota, celata da una matrice falsa, e cioè non veritiera.
E noi corriamo e corriamo sempre più forte, il solo pensiero di rimanere indietro e non venire a conoscenza dell'attualità sul nostro piccolo mondo ci crea un forte senso di ansia. Essere all'altezza della situazione, competitivi, migliori e più preparati ricarica le nostre batterie, che altri poi utilizzeranno in nostra vece, sì perché il piano celato noi non lo conosciamo.

LA VELOCITÁ


Viviamo in un mondo ormai che corre dietro agli eventi. (1)
E più corriamo veloci, e più il susseguirsi degli eventi accelera. (2)
In questo processo di rincorsa e di affanno siamo ciechi. (3)
Vediamo davanti a noi i nostri obiettivi, che cambiano e si fanno sempre più ambiti, ignorando totalmente il momento ed il punto in cui ci troviamo. (4)
Questa cecità indotta dal sistema ci rende molto vulnerabili dai fattori esterni a noi ignoti. (5)
La velocità é il fattore determinante, e chi controlla i fattori esterni a noi ignoti ne é consapevole e tende reti sempre più sottili e forti per renderci sempre più ciechi; gli obiettivi si fanno sempre più ambiti ed il sistema si rafforza sempre di più. (6)
Dobbiamo fermarci un attimo e prendere coscienza su cosa questo significa e soprattutto renderci veramente conto di chi veramente siamo. (7)
La velocità non possiamo cambiarla; è prestabilita e predestinata da un fattore universale che comunque noi ancora non capiamo oppure non vogliamo affrontare nella maniera che più ci costa, cioè destinando del nostro tempo per questo sforzandoci di impiegare le forze necessarie per fare ciò. (8)

Detto questo, affronterò questi otto punti nella maniera che più non mi piace, e cioè destinando "tempo" e impiegando "sforzi".
Il mio vuole essere solo un Tema, un "Obiettivo" che voglio raggiungere cercando di mettermi in gioco per poterlo capire e risolvere nella sua pienezza.
Sarei felice se qualcuno volesse imbarcarsi in questo viaggio senza ritorno aiutandomi a restare coerente a rimanere sul filo e non perdere di vista gli otto punti prefissati.

BUON VIAGGIO

Mardukkino.

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