martedì 20 luglio 2010

Il misterioso crollo della Termosfera terrestre


I ricercatori della NASA stanno monitorando un grande evento nel pianeta, la nostra atmosfera. In particolare uno strato di gas rarefatto chiamato "termosfera" recentemente crollato e ora è in ripresa.
"Questa è la più grande contrazione della termosfera in almeno 43 anni" dice John Emmert del Naval Research Lab. Il crollo avvenuto durante il profondo minimo solare del 2008-2009, aveva colto di sorpresa i ricercatori. La termosfera si raffredda sempre quando l'attività solare è bassa. In questo caso, tuttavia, l'entità del crollo è stato 2-3 volte maggiore rispetto alla bassa attività solare.


Strati dell'atmosfera terrestre. Credito: John Emmert / NRL.


La termosfera varia in altezza da 90 a 600 km. Si tratta di un regno di meteore, aurore e dei satelliti, ed è anche il luogo dove la radiazione solare entra in contatto con il nostro pianeta. La termosfera intercetta i raggi ultravioletti estremi (EUV), cioè fotoni dal Sole, prima che possano raggiungere il suolo. Quando l'attività solare è elevata, la EUV solare riscalda il termosfera, aumentando la temperarura fino a 1400 K, da cui il nome di Thermo sfera. Quando l'attività solare è bassa, succede il contrario. Ultimamente, l'attività solare è stata molto bassa. Nel 2008-2009, il Sole ha attraversato un minimo picco di attività assai duraturo e profondo. Le macchie solari sono tuttora scarse, i brillamenti solari quasi inesistenti e la radiazione solare EUV è a livelli bassi.
I ricercatori hanno immediatamente rivolto la loro attenzione alla termosfera per vedere cosa stesse succedendo.


Questi grafici mostrano come la densità della termosfera (ad un'altezza di 400 km) ha alti e bassi nel corso degli ultimi quattro cicli solari. Frame (a) e (c) sono la densità, struttura (b) è l'intensità radio del Sole alla lunghezza d'onda di 10,7 cm, un indicatore chiave dell'attività solare. Nota: la regione cerchiata in giallo. Nel 2008 e nel 2009, la densità della termosfera è stata del 28% inferiore rispetto alle aspettative dei precedenti minimi solari. Credito: Emmert et al. (2010), Geophys. Ris. Lett., 37, L12102.

Per ottenere i valori della termosfera Emmert utilizza una tecnica intelligente: Poiché i satelliti sentono la resistenza aerodinamica mentre si spostano attraverso la termosfera, è possibile monitorare le condizioni osservando il decadimento satelliti. Analizzando i tassi di decadimento di più di 5000 satelliti che vanno in altitudine tra i 200 ei 600 km e che variano nel tempo tra il 1967 e il 2010, è fuoriuscito un campione unico di densità termosferico che ha evidenziato il crollo del 2008-2009. Questo valore va oltre le previsioni spiegsbili col solo minimo solare e preclude altre cause.
Una possibile spiegazione è l'anidride carbonica (CO 2).

Quando l'anidride carbonica entra nella termosfera, agisce come un liquido di raffreddamento, spargendo calore tramite i raggi infrarossi. E' ampiamente noto che i livelli di CO 2 sono aumentati nell'atmosfera terrestre. Valori extra di CO 2 nella termosfera potrebbero aver amplificato l'azione di raffreddamento del minimo solare.
"Ma i numeri non aggiungono molto", dice Emmert.
"Anche quando prendiamo in considerazione la CO 2 come un liquido di raffreddamento, non si può spiegare pienamente il collasso della termosfera".

Secondo Emmert e colleghi, il basso livello di EUV ha inciso per il 30%, i livelli extra di CO 2 per almeno un altro 10%, lasciando 60% non contabilizzate. Nel loro documento, gli autori riconoscono che la situazione è complicata. C'è qualcos'altro alla EUV solare e alla CO 2. Per esempio, le tendenze del clima globale potrebbero modificare la composizione della termosfera, cambiando le proprietà termiche e le modalità di risposta agli stimoli esterni. La sensibilità generale della termosfera alla radiazione solare potrebbero effettivamente essere in aumento. "Le anomalie di densità", hanno scritto, "può significare che un non ancora identificato punto di ribaltamento climatico che coinvolge il bilancio energetico e di feedback chimica è stato raggiunto".

Importanti indizi potranno essere trovati nelle variazioni della stessa termosfera. Il minimo solare sta ormai volgendo al termine, la radiazione EUV è in aumento e la termosfera è in netta ripresa. Esattamente come avverrà tale recupero potrebbe svelare i contributi delle fonti di energia solare rispetto a quelle terrestri.
"Continueremo a monitorare la situazione", dice Emmert.

Autore: Dr. Tony Phillips | Credit: Science @ NASA

Traduzione e adattamento a cura di Arthur McPaul

Link:
"http://science.nasa.gov/ science-news/science-at-nasa/2010/ 15jul_thermosphere/"

Che cosa sono le Scie Chimiche




di Antonio & Rosario Marcianò



Prima di affrontare il tema oggetto di questo articolo, ossia le scie chimiche, bisogna, per maggior chiarezza, premettere una parte sulle scie di condensazione (o contrails)

Facciamo chiarezza: che cos’è una scia? È “una zona di fluido (liquido o gassoso) situata immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…, le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte quote di volo (umidità uguale e superiore al 70 per cento, temperatura inferiore a 40 gradi sotto zero, altitudine superiore ad almeno 8000 metri).
La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido, dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale essi si incontrano.
Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio, nell’intersezione tra ala e fusoliera)”.

In che cosa le scie di condensazione si distinguono da normali nuvole?


La nube è un insieme di gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio, dovuto alla condensazione di vapore saturo. Le nubi sono create da moti convettivi di origine termica oppure meccanica (sollevamento di aria calda), dal rimescolamento di masse d’aria e dall’incontro di queste con catene montuose, dalla variazione dei valori barometrici e dagli effetti della radiazione solare e terrestre. I moti di ascesa propiziano la formazione di nubi, poiché portano l’aria umida verso zone fredde; i moti di discesa, che le portano verso le zone più calde, ne causano il dissolvimento, in quanto fanno cessare lo stato di saturazione del vapore acqueo e favoriscono l’evaporazione delle gocce. Giacché i moti convettivi sono costanti, soprattutto durante una perturbazione atmosferica, avviene un continuo processo di formazione e di disfacimento dei corpi nuvolosi. Non è possibile quindi accomunare la formazione di una nube, la cui genesi si spiega tenendo conto di una molteplicità di fattori fisici in primis la saturazione, alle scie di condensa, sebbene, come si è visto, in particolari condizioni, le nuvole si dissolvano per poi riformarsi.

La formazione delle scie di condensa è un fenomeno rarissimo.


“Secondo definizione FAA, una contrail si forma sopra gli 8000 metri circa, a temperature minori di -40°C e con umidità relative superiori o uguali al 70%”. Questi parametri possono subire delle lievi variazioni, ma ci si può discostare di poco da tali indici alle nostre latitudini. Pertanto è praticamente impossibile che si formino scie di condensazione a bassa quota, con bassi valori di umidità e con temperatura lontana dai 40 gradi centigradi sotto zero.

Appurato che cos’è una scia di condensa e la rarità di tale fenomeno, passiamo ad analizzare le scie chimiche.

In questi ultimi anni, si è intensificata un’attività che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale continua purtroppo ad ignorare. Il fenomeno cominciò a diffondersi tra il 1996 ed il 1997, ma esistono prove e dati che dimostrano come le scie chimiche fossero saltuariamente usate e sperimentate sin dagli anni 50 del XX secolo. Ci si riferisce ai voli di aerei che attraversano i cieli sopra molte regioni del pianeta. L’operazione cominciò negli Stati Uniti nella metà degli anni ’90, per poi estendersi al Canada, ai paesi aderenti alla N.A.T.O. alla Russia ed a molte altre nazioni. Esistono fotografie e documentazioni che attestano la presenza di attività chimiche, sebbene saltuarie e forse sperimentali anche nei decenni precedenti. Questi velivoli lasciano, lungo le rotte seguite, delle strane scie che, generalmente, a differenza di quelle di condensazione, non si dissolvono entro breve tempo, ma persistono nell’atmosfera, sino a trasformarsi in nuvole simili agli strati. Bisogna precisare che molti velivoli generano scie chimiche evanescenti che si dissipano quindi nell'arco di pochi secondi o minuti, ma non sono comunque normali contrails. È un fenomeno evidentissimo, abituale di cui tutti possono rendersi conto, semplicemente alzando lo sguardo al cielo. Su quelle che i ricercatori indipendenti hanno definito “scie chimiche”, esistono parecchi studi di cui riportiamo i risultati salienti.

Vari studiosi, tra cui l’ingegner Clifford E. Carnicom, il meteorologo Scott Stevens, il fisico Neil Finley, il medico statunitense Michael Castle, la tossicologa Hildegarde Staninger, il giornalista indipendente canadese William Thomas, il ricercatore ed attivista Jerry E. Smith, il ricercatore statunitense Tom Montalk, il biologo e senatore statunitense Michael Castle, il biologo Giorgio Pattera, il direttore della rivista Nexus, Tom Bosco, e moltissimi altri hanno investigato gli effetti di queste famigerate scie.

Si possono dunque elencare i principali scopi delle scie chimiche, in forma molto essenziale ed indicando tra parentesi se si tratta, stando all’attuale stato degli studi, di un obiettivo accertato o solo congetturato. Bisogna, infine, ricordare che molti targets sono conseguiti attraverso la sinergia tra H.A.A.R.P., emissione di campi elettromagnetici e scie chimiche. H.A.A.R.P. è un gigantesco sistema di antenne ubicato in Alaska, creato ufficialmente per lo studio della ionosfera, ma le cui reali funzioni vanno dalla manipolazione climatica all'interferenza nelle telecomunicazioni.

Gli obiettivi principali dell'operazione sono i seguenti.

• Modificazione meteorologica e climatica (scopo assodato, anzi riconosciuto ufficialmente. Si vedano i numerosi brevetti tradotti in tecnologie e le pur ambigue ammissioni ufficiali).

• Accecamento dei radar nemici (dimostrato. Si vedano i brevetti ed i ritrovati tecnologici).

• Creazione nell’atmosfera di un’antenna elettromagnetica oltre l’orizzonte, col fine di ottimizzare la ricetrasmissione dei segnali in ambito strategico-militare (dimostrato).

• Danneggiamento delle colture agricole basate su piante non modificate geneticamente (rilevato in modo empirico).

• Distruzione della coltre di ozono (forse è un effetto collaterale dell’operazione, ma non è escluso che sia un fine scientemente perseguito).

• Mappatura elettronica del territorio (provato. Si veda il Progetto R.F.M.P.).

• Inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorse idriche ed agricole residue (dimostrato empiricamente).

• Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema, come i pensionati, i malati cronici (registrato empiricamente).

• Sperimentazione di agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell’ambito di programmi di guerra chimica e batteriologica (acclarato. Si vedano anche i documenti governativi declassificati).

• Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del tutto ignote sino a pochi lustri fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali farmaceutiche e di indebolire la popolazione (registrato empiricamente. Si considerino i dati epidemiologici).

• Modificazione del D.N.A. umano in modo da impedire un’evoluzione genetica (ipotizzato da numerosi ricercatori, tra cui Tom Montalk).

• Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l’irradiazione di onde elettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza o la diffusione di composti del litio (pressoché dimostrato).

• Diffusione di nanomacchine negli organismi umani col fine di controllare, rintracciare, monitorare, manipolare mentalmente, per mezzo dell’emissione di impulsi elettromagnetici, interi gruppi umani. Forse queste nanomacchine potranno essere attivate quando le persone, in un futuro non lontano, saranno dotate di microprocessori sottocutanei (ipotesi che può sembrare inverosimile, ma, in realtà avvalorata da una serie di brevetti e dalla produzione e diffusione di apparecchiature elettroniche volte al controllo degli individui).

• Creazione di un ambiente atto alla proiezione di immagini olografiche in vista di una falsa invasione aliena (ventilato da qualche studioso e collegato al Progetto Bluebeam).

Le analisi chimiche condotte hanno accertato la presenza delle seguenti sostanze: bario (proprietà igroscopiche, ossia assorbe l’umidità dell’atmosfera); alluminio (proprietà riflettenti: le particelle di alluminio, riverberando la luce solare, sono funzionali all’operazione denominata “copertura”, che consiste in una diminuzione dell’irraggiamento solare col fine di compromettere la fotosintesi clorofilliana, con gravi danni per gli ecosistemi e l’agricoltura). Sono state rintracciati anche altri elementi e composti:, torio e cesio radioattivi, rame, titanio, silicio, litio, cobalto (scie azzurre?), piombo (scie nere?), etilene dibromide o dibromuro (un insetticida molto tossico ufficialmente bandito dall'E.P.A. l'Agenzia per la protezione dell'ambiente negli Stati Uniti) etc. Sono stati pure rintracciati agenti patogeni, come pseudomonas aeruginosa, pseudomonas fluorescens, serratia marcescens, streptomiceti, virus, viron, ossia virus modificati geneticamente etc.

E’ logico purtroppo che le scie chimiche si possono correlare a varie patologie. Come si accennava sopra, è noto che le chemtrails contengono elementi chimici e biologici dannosi. E' quindi possibile collegare il massiccio spargimento di vari veleni nell'ambiente sia all'insorgenza di nuove patologie sia all'incremento di malattie un tempo meno diffuse.

Una sindrome causata dalle scie chimiche è il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle. Questi filamenti, contenuti nelle scie chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado di replicare il D.N.A. di insetti, virus, parassiti con cui vengono a contatto. Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla puntura di un insetto.

Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile, provoca un grave deperimento dell'organismo. La connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici tra cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il dottor Edward Spencer, il dottor Karyo.

Poiché, con le chemtrails, sono sparsi vari metalli (l'alluminio, il bario, il piombo etc.), si diffondono sempre più malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. La causa del Parkinson è probabilmente da ricercarsi nell'accumulo di metalli nell'encefalo. Anche il Parkinson, sebbene se ne sospetti un'origine genetica, è legato presumibilmente all'accumulo di metalli nel cervello.

Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli, cuore compreso. Può essere all'origine di ictus a loro volta legati alla fibrillazione atriale ed all'infarto miocardico.

Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono connesse all'uranio e all'etilene dibromide, quest'ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli Stati Uniti. Se assorbito dall’organismo, può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e sintomi quali dispnea, ansia, affanno, tosse. È molto irritante per le mucose e le vie respiratorie.

Il dottor Donald Scott ritiene che la fibromialgia, l'Alzheimer, la sclerosi multipla, l'encefalomielite mialgica (o sindrome da affaticamento cronico), insieme con altre affezioni neurosistemiche, siano la conseguenza dell'aggressione del micoplasma, un batterio che è stato geneticamente modificato in vari laboratori canadesi e statunitensi e quindi sperimentato sulle popolazioni inconsapevoli. I micoplasmi sono stati e vengono sparsi - ricorda Scott - soprattutto con gli aerei.

Lo studioso Tom Montalk ha individuato nelle chemtrails vari batteri: lo Pseudomonas aeruginosa, Enterobatteri e la Serratia marcescens.

Lo Pseudomonas aeruginosa è un batterio che è stato modificato geneticamente da aziende come la Pathogenesis. Se inalato, può provocare immunodepressione e danni alle cellule in cui si insedia come ospite.

Gli Enterobatteri sono microorganismi comprendenti l’Enterobatterio coli, la salmonella e la Klebsiella, responsabile della polmonite. La Serratia marcescens è un patogeno molto pericoloso che determina l’insorgenza della polmonite. Questo batterio, come emerge da documenti declassificati, fu sperimentato nel 1950 sulla popolazione, ovviamente inconsapevole, di San Francisco: causò vari decessi.

Altri disturbi ed affezioni meno gravi, ma non per questo da trascurare sono dovuti all'inalazione ed alla ingestione di elementi chimici e biologici di varia natura: depressione, annebbiamento mentale, stipsi, sindromi para-influenzali, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, amnesie...

Un altro capitolo è costituito dalle patologie causate dalle intense e costanti emissioni elettromagnetiche inquadrabili in un piano di potenziamento delle trasmissioni a fini militari. Il Professor Levis elenca le principali sintomatologie connesse all'irradiazione di onde elettromagnetiche. Queste si possono riassumere nei seguenti problemi: sintomi cutanei (prurito, eritemi, allergie); del sistema nervoso (disturbi del sonno, ansia, cefalee, emicranie, sindromi depressive...); del sistema muscolare (crampi, dolori muscolari, astenia); del sistema cardiovascolare (aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus); del sistema ormonale e di quello immunitario (riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle popolazioni linfocitarie); del sistema riproduttivo (aborti spontanei); del sistema acustico (tinniti), visivo, olfattivo, digestivo. L'esposizione alle radiazioni non ionizzanti è reputata da molti scienziati all'origine di neoplasie, soprattutto leucemie.

L’operazione si basa su una serie di brevetti (da Teller a Cordani) acquisiti dalla NASA, dalle forze militari statunitensi, russe, cinesi, brevetti che si sono tradotti in tecnologie belliche e di geoingegneria.




Fonti:

T. Bosco, Scie chimiche, 2005
Bojs (pseudonimo), Scie chimiche: la popolazione della Terra è il bersaglio, 2007
D. Colognesi, Chemitrails, 2005
V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche DVD con libretto, 2005
H. Heath, Scie chimiche: un rapporto ufficiale ammette l'irrorazione, 2006
R. S. Hawa, La Terra come arma nel XXI secolo, 2006
A. e R. Marcianò, Scie chimiche: la verità nascosta, 2007
F. Mele, Scie chimiche e sementi geneticamente modificate, 2008
J. E. Smith, Weather warfare, 2006
M. Tenan, La scienza del nostro pianeta, 2005
W. Thomas, Chemtrails confirmed, 2007
Id., Le scie chimiche compromettono la vita sulla Terra, 2006
A. Worthington, Irrorazione ed armi elettromagnetiche nell'era della guerra nucleare, 2006
Id., La prova: le scie chimiche contengono composti dannosi, 2007

Tratto da Tanker Enemy: (http://www.tanker-enemy.com/articoli-ricerche.htm)

Metamateriali




La luce che noi vediamo con gli occhi è solo una piccola parte delle frequenze su uno spettro molto più grande detto Spettro Elettromagnetico. Diverse frequenze di luce interagiscono con la materia in modi molto diversi a seconda della struttura atomica del materiale e delle sue proprietà elettromagnetiche. Per esempio il Vetro per noi è chiaro perchè permette alla luce nella frequenza visibile di passare attraverso di esso, ma muoviamoci poco sopra lo spettro verso l'Ultravioletto e il vetro non è più "visibile attraverso".

I Raggi-X sono altro esempio. Nella frequenza dei raggi-x i nostri corpi sono chiari, quasi come il vetro, mentre le ossa non sono chiare perchè hanno una struttura diversa rispetto alla pelle e agli organi. Quando la luce interagisce con la materia, possono accadere alcune cose diverse:
Potete avere riflessione: dove la luce rimbalza completamente.
Potete avere rifrazione, dove la luce entra nel materiale e lo attraversa.
Oppure potete avere una combinazione delle due, dove il raggio si divide in due.

Potete avere anche assorbimento, dove l'energia dalla particella di luce (o Fotone) viene assorbita e convertita in un'altra forma di energia. Questo è ciò che accade nell'effetto foto-elettrico, su cui Einstein pubblicò il suo primo studio. Nell'effetto fotoelettrico l'energia di un fotone viene trasferita in un elettrone nella forma di energia cinetica. Praticamente il fotone arriva e colpisce l'elettrone. Questi elettroni che saltano possono quindi essere controllati per produrre elettricità.

Questo è il principio alla base della cellula fotovoltaica, così i pannelli solari convertono la luce solare in elettricità. Abbiamo milioni di onde elettromagnetiche che passano attraverso i nostri corpi ogni momento. La maggioranza ci passa attraverso senza interazione, ma alcune onde più energetiche possono causare e causano interferenza con i nostri corpi e a volte in modo dannoso. Ora che vi ho dato le basi sulle onde elettromagnetiche e la loro interazione con la materia siamo pronti per parlare su come rendere le cose invisibili..

Come rendere invisibili le cose

Scienziati e ricercatori hanno fatto molte scoperte importanti nel campo dei metamateriali, hanno trovato modi per piegare la luce in modo che passi attorno ad un oggetto come se non ci fosse. Ora la caccia è diretta nella scoperta di un Metamateriale che faccia questo per lo spettro di frequenza visibile, in modo che la luce visibili passi attorno ad un oggetto facendo sembrare che non si trovi lì.

Un metamateriale è un materiale che guadagna le sue proprietà dalla sua struttura piuttosto che direttamente dalla sua composizione. Come quando potete vedere attraverso uno schermo per i fori in esso. Se vi avvicinate allo schermo potete vedere che è fatto di qualcosa, ma da lontano potete vederci attraverso. La principale ragione per cui i ricercatori studiano i metamateriali, è la possibilità di creare una struttura con un indice di rifrazione negativo, dato che questa proprietà non si trova in nessun materiale naturale.


Quasi tutti i materiali che si incontrano in ottica, come vetro o acqua, hanno valori positivi sia per la permittività che per la permeabilità µ. Comunque, molti metalli (come argento o oro) hanno negativo e nelle lunghezze d'onda negative. Un materiale con e o µ negativi (ma non entrambi) è opaco alla radiazione elettromagnetica. Questo è dovuto all'interazione dei plasmoni di superficie. Perchè la sua struttura influenzi le onde elettromagnetiche, un metamateriale deve avere caratteristiche di struttura più piccole della lunghezza d'onda della radiazione elettromagnetica con cui interagisce. Per esempio, se un metamateriale deve comportarsi come materiale omogeneo accuratamente descritto da un indice di rifrazione efficace, le dimensioni della caratteristica deve essere molto più piccola della lunghezza d'onda.

Per la luce visibile, che ha lunghezze d'onda inferiori a un micrometro tipicamente (560 nanometri per la luce solare), le strutture generalmente hanno una dimensione della metà di questa o anche meno, ad es. meno di 280 nanometri. Per la radiazione in microonde, le strutture devono essere nell'ordine di un decimetro. I metamateriali per la frequenza delle microonde sono quasi sempre artificiali, costruiti come gruppi di elementi conduttivi (come avvolgimenti di filo) che hanno caratteristiche induttive e capacitive adatte.

I metamateriali solitamente consistono in strutture periodiche e quindi hanno molte similarità con i cristalli fotonici e le superfici selettive in frequenza. Comunque, queste sono solitamente considerate come distinte dai metamateriali in quanto le loro caratteristiche hanno dimensioni simili alla lunghezza d'onda in cui funzionano e quindi non possono essere approssimate ad un materiale omogeneo.

Materiali left-handed (LH) sono stati inizialmente introdotti teoricamente da Victor Veselago nel 1967.
J.B.Pendry è stato il primo a teorizzare un modo pratico per creare un metamateriale left-handed (LHM). "Left-handed" in questo contesto significa un materiale in cui non vale la "regola della mano destra", permettendo ad un'onda elettromagnetica di portare energia nella direzione opposta alla sua velocità di fase. L'idea iniziale di Pendry fu che fili metallici allineati lungo la direzione di propagazione potessero fornire un metamateriale di permittività negativa (e<0). Notate comunque che si conoscevano già materiali naturali (come i ferroelettrici) con permittività negativa: la sfida era costruire un materiale che mostrasse anche permeabilità negativa (µ<0).

Nel 1999, Pendry dimostrò che un anello aperto (forma "C") con un asse lungo la direzione di propagazione poteva fornire una permeabilità negativa. Nello stesso lavoro, mostrò che un gruppo periodico di fili e anelli poteva portare a un indice di rifrazione negativo. Una relativa particella con permeabilità negativa, proposta anche dal Professor Pendry, è il rotolo Svizzero.

L'analogia è la seguente: i materiali naturali sono fatti di atomi, che sono dipolari. Questi dipoli modificano la velocità della luce per un fattore n (indice di rifrazione). Le unità di anello e filo fungono da dipoli atomici: il filo agisce come atomo ferroelettrico, mentre l'anello agisce come induttore L e la sezione aperta come capacitore C
L'anello come intero quindi agisce come circuito LC. Quando il campo elettromagnetico passa attraverso l'anello, viene creata una corrente indotta e il campo generato è perpendicolare al campo magnetico della luce. La risonanza magnetica risulta in una permeabilità negativa; anche l'indice è negativo.

Tratto da Altrogiornale (http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6236)

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