Sono soltanto una trentina di pagine, vendute in Francia a pochi spiccioli, tre euro. Eppure da ottobre a Natale hanno conquistato la bellezza di 600 mila lettori e scalzato dalla cima della classifica delle vendite letterarie bestseller annunciati come il pluripremiato romanzo La Carte et le Territoire di Michel Houellebecq. Frutto della penna, e soprattutto dell’indignazione civile, di un illuminato 93enne.
600 MILA COPIE IN TRE MESI. Ebbene sì, l’autore del caso letterario dell’anno in Francia si chiama Stéphane Hessel, eroe della Resistenza durante l’occupazione nazista del suolo transalpino, poeta e diplomatico, nato nel lontano 1917. È il bello della letteratura: chiunque e in ogni momento della sua vita può scrivere e conquistare il mondo, o il proprio Paese. Se le parole sono vibranti e appassionate, l’età non conta.
Il caso Hessel ha colpito l’immaginario francese proprio per la passione civile di cui è capace l’autore, nonostante la sua veneranda età. O forse precisamente per questo motivo: per il fatto di aver vissuto così a lungo, pagando in prima persona, sulla propria pelle, i rivolgimenti e i rovesci della Storia. E imparando il valore dell’indignazione non violenta come motore del progresso dei popoli.
PACIFICA CHIAMATA ALLE ARMI. Indignez-vous! è una chiamata alle armi per la società francese tutta, a partire dai giovani. Un pamphlet che attinge a piene mani alle viscere dei francesi, esortati a riscrivere la contemporaneità a partire dalla propria sacrosanta, indispensabile indignazione nei confronti di un Paese, e della sua politica, che sulle questioni fondamentali ha smarrito la giusta via. Per un semplice motivo: perché ha perso la capacità di indignarsi e di ribellarsi contro l’ingiustizia.
Buchenwald e la Resistenza
Il ragionare fuori dal coro è peraltro un dono di famiglia, a casa Hessel. La madre di Stéphane, diplomatica protestante e alquanto libertina, aveva ispirato il regista Francois Truffaut per il personaggio di Catherine/Jeanne Moreau, vertice del triangolo amoroso raccontato nel meraviglioso film del 1962 Jules et Jim.
UNA VITA IN PRIMA LINEA. Anche Stéphane aveva infine seguito le orme materne diventando ambasciatore di Francia. Ma prima, figlio di padre ebreo, aveva combattuto l’invasione nazista, era stato catturato e deportato a Buchenwald e a Dora. Era riuscito a fuggire dai campi di concentramento e nel 1948 aveva contribuito alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’apice della creazione di una rinnovata coscienza civile internazionale, dopo le violenze e le miserie della guerra.
INDIGNATEVI! Come Gabriel Garcia Marquez, Hessel l’ambasciatore di Francia avrebbe potuto “confessare d’aver vissuto”, per così dire. Magari scrivere un lungo e autocelebrativo volume di memorie. Invece ha scelto di rianimare la coscienza dei suoi compatrioti del nuovo millennio condensando il suo sguardo e le sue esperienze in poche, sferzanti pagine. Indicando i temi su cui vale la pena indignarsi per cambiare la società: il crescente divario tra ricchi e poveri, la necessità di ricreare un sistema dell’informazione autenticamente libero, lo scioccante trattamento riservato dalla Francia di Sarkozy agli immigrati, la questione ambientale e quella palestinese, l’impunità derisoria delle leggi e del diritto internazionale di cui gode Israele, la necessità di difendere il sistema del welfare. Recuperando quell’indignazione che aveva animato la resistenza francese.
«La necessità della ribellione pacifica»
«Il mio è un appello a tutti i cittadini, vecchi e giovani, affinché ognuno si senta pienamente responsabile delle diseguaglianze e di ciò che non funziona nella nostra società» ha spiegato Hessel in occasione dell’uscita del saggio.
A OGNUNO IL SUO. «Vorrei che ogni individuo fosse capace di trovare il proprio personale motivo di ribellione pacifica: l’indignazione è preziosa». Il pamphlet, pubblicato in Francia per la Indigène, una piccola casa editrice con sede in un attico a Montpellier, verrà tradotto nelle prossime settimane in altri paesi, primo fra tutti l’Italia. Altro Paese in cui una rinnovata indignazione civile per una «insurrezione pacifica», nelle parole di Hessel, avrebbe un valore inestimabile.
Martedì, 28 Dicembre 2010