mercoledì 15 febbraio 2012

Nuovo Ordine Mondiale: Agenda 2012, cosa ci aspetta

Articolo di Adrian Salbuchi * Link
Le elites del Potere Globale privato ​​incorporate all’interno dei governi mondiali sembrano essere intente ad imporre il Governo Mondiale su tutti noi, prima piuttosto che dopo. Diamo un’occhiata ai 12 mega-processi, veri “grilletti”, che come si deduce stanno utilizzando per raggiungere i loro obiettivi.
Tutte le strade portano ad un governo mondiale. Questo non dovrebbe essere una sorpresa. Il Financial Times di Londra, articola apertamente questo punto di vista in un articolo del suo principale commentatore di affari esteri, Gideon Rachman, pubblicato l’8 dicembre 2009, il cui titolo dice tutto: “E ora per un Governo Mondiale”. Questi obiettivi sono condivisi dagli addetti ai lavori in seno alla Commissione Trilaterale, il CFR e il Gruppo Bilderberg … anche dal Vaticano.
La Macro-gestione del pianeta Terra non è facile. Essa richiede una pianificazione strategica e tattica da un folto gruppo di esperti della potente rete di banche di cervelli, alleata con le principali università d’elite, per la quale un vero e proprio esercito di ricercatori, operatori, gruppi di pressione, multimedia globali con i funzionari governativi interagiscono, tutti generosamente finanziati dalla super-struttura mondiale corporativo-bancaria.
Lo fanno in modo globale ed olistico, sapendo che operano in diversi scenari che si evolvono a velocità molto diverse, ad esempio:
  • Le micce finanziarie viaggiano alla velocità della luce, grazie alle tecnologie informatiche che possono fare o rompere mercati, valute e interi paesi, in un lasso di tempo di ore o giorni.
  • Le micce economiche si muovono più lentamente, per la fabbricazione di automobili, aerei, vitto, vestiario, costruire case e fabbriche richiede mesi di tempo.
  • Le micce politiche legate al “sistema democratico”, collocano il loro politici al potere per periodi specifici misurati in anni.
  • Le micce culturali, a loro volta, richiedono intere generazioni per imporsi ed è qui che la guerra psicologica ha raggiunto “livelli” senza precedenti.
L’amministazione dei rischi che questa gestione planetaria implica tiene conto delle molte trappole e sorprese che possono sorgere. In questo modo, ogni piano in ogni campo ha un ‘Piano B’ – in programma anche ‘C’ e ‘D’ – che può essere implementato, se necessario.

Le micce per il governo mondiale
 

Oggi, l’elite al potere globale sta dando per conclusa la globalizzazione per far posto all’avvento di un governo mondiale. Parafrasando l’equilibrista nell’opera Così parlò Zarathustra, il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, questo implica “un incrocio pericoloso, un cammino pericoloso, un fermarsi e guardare indietro pericolosamente [...], un tremito pericoloso e incerto”.
Questi 12 fattori scatenanti sono correlati e intrecciati in una matrice integrale molto complessa e olistica, che è molto flessibile nella loro tattica, ma rigidamente intransigente nei suoi obiettivi strategici. Quando lo si visualizza nel suo complesso, il quadro che si apre davanti a noi indica che tutto è molto più della mera somma delle sue parti.   1) Il crollo finanziario. Dal 2008, il sistema finanziario globale è tenuto in vita artificialmente. Ben Bernanke, Timothy Geithner e la squadra di teppisti finanziari degli Stati Uniti, Robert Rubin, Larry Summers, insieme ai mega-banchieri di Goldman Sachs, Citigroup, JPMorganChase, in collaborazione con la Banca d’Inghilterra e la  Banca Centrale Europea non hanno preso né prenderanno nessuna misura per aiutare le persone e le economie nazionali in crisi. Danno solo miliardi e miliardi di dollari e di euro all’elite bancaria, imponendo attraverso i media il mito assurdo che alcune banche sono “troppo grandi per fallire” (che nella neo-lingua orwelliana significa che sono “troppo potente per fallire”). Perché? Perché non sono i governi che supervisionano e controllano Goldman Sachs, Citicorp, HSBC, Deutsche Bank, JPMorganChase, ma la realtà è esattamente l’opposto.  
2) La crisi economica. Oggi il ‘capitalismo distruttivo estremo‘ sta facendo crollare le economie nazionali e regionali, trasformandole in agglomerati di manodopetra internazionale, schiava a basso costo tipo ‘Arcipelago Gulag‘ che lo stesso Joseph Stalin avrebbe invidiato. I nostri problemi non sono nell’economia reale del mondo (per lo più intatta), ma nell mondo falso e distruttivo di finanza, banche e speculazione.
3) L’instabilità sociale. La perdita crescente di ordine sociale in Grecia, Irlanda, Portogallo, Islanda e presto in Italia, Spagna e altrove, innescheranno sempre più violenti sconvolgimenti sociali, anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
4) Le pandemie. Preparatevi a piu ‘influeze sorpresa‘! Essi condurranno a vaccinazioni obbligatorie, che sarà un’occasione discreta per impiantare chip RFID nei nostri corpi e per testare ‘virus intelligenti’ diretti ad alcuni ceppi specifici di DNA. Vedremo sorgere virus selettivi che infetteranno solo determinate etnie e razze come parte di future campagne depopolazione di massa?
5) Riscaldamento globale. Nella misura in cui l’economia mondiale affonda in modalità di ‘crescita zero’, il centro di gravità dell’economia passerà sempre più dell’espansione della crescita, alla contrazione dei consumi. Arrivano i già annunciati ‘crediti di carbonio ‘, che aprono la porta al controllo sociale totale?
6) Mega attacchi terroristici “false flag”. L’Elite ha questo jolly nella manica per lanciare nuove drammatiche ‘crisi’ che servono come scorciatoie per l’imposizione di un Governo Mondiale. Vedremo nuovi attacchi che faranno impallidire l’11 settembre per giustificare nuove e maggiori guerre globali, invasioni e genocidi? Vedremo esplodere un ordigno nucleare su alcune grandi città per poi dare la colpa ai ‘nemici’ dell’Elite?
7) La generalizzazione della guerra in Medio Oriente. Mentre scriviamo, forze navali, bombardieri e interi eserciti, puntano ad attaccare e invadere la Siria e l’Iran …   8) ‘Incidenti’ ecologici e ambientali. L’incidente nucleare di Chernobyl, nel 1986 ha scatenato l’inizio della fine dell’antica URSS, mostrando al mondo agli stessi sovietici che il loro Stato non era più in grado di gestire correttamente i suoi impianti nucleari. Nell’aprile del 2010 abbiamo visto l’esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon della BP che ha generato uno eco-catastrofe nel Golfo del Messico, da marzo 2011 il Giappone e il mondo stanno lottando per mitigare gli effetti del più grande incidente nucleare nel complesso nucleare di Fukushima Dai-ichi. Esiste un ‘gioco sporco’ in questo tipo di eventi? 
9) L’omicidio di una figura politica o religiosa per incolpare un nemico dell’Elite. Il Mossad, la CIA e l’MI6 sono molto bravi a fare questo tipo di gioco sporco.
10) Attacchi contro ‘Stati trasgressori’: Iraq, la Libia … Chi saranno i prossimi? Siria? Venezuela? Corea del Nord? 
11) Qualche falso evento “religioso”. La crescente necessità delle masse di dare un senso alla loro vita le trasforma in facile preda di qualche messa in scena ‘stile Hollywood’, che potrebbe consistere in uno show olografico creato della realtà virtuale in 3D, orchestrando una presunta ‘seconda venuta‘. Vedremo alcuni personaggi ‘messianici’ generati elettronicamente e che agiscono in linea con gli obiettivi dell’élite globale? Chi avrebbe il coraggio di andare contro il proprio ‘Dio’? 
12) Qualche ‘contatto extraterrestre’. Anche questo può essere nel processo di pianificazione. Per decenni, gran parte della popolazione mondiale è stata programmata a credere agli alieni. Anche in questo caso, la tecnologia olografica potrebbe mettere in scena un “atterraggio di veicoli spaziali”, nel giardino della Casa Bianca, naturalmente, sottolineando in tal modo la “necessità” che l’umanità dovrebbe avere “una rappresentanza unitaria” per affrontare gli alieni. Una giustificazione in più per avere un Governo Mondiale?
Cos’hanno in comune tutte queste “crisi” artificiali e interconnesse? Il riscaldamento globale, le pandemie, il ‘terrorismo internazionale’, il collasso finanziario, la depressione economica e anche i presunti contatti extraterrestri? Tutti servono a mostrare al mondo che non possono essere affrontati da nessuna singola nazione, in modo che si “giustifichi” la necessità di stabilire un Governo Mondiale. 
2012: Dobbiamo essere particolarmente vigilanti, capire le cose come sono realmente e non come i padroni mondiali della televisione vorrebbero farci credere.
Adrian Salbuchi
 

L'interrogazione UE contro Mario Monti sul Bilderberg e sulla Trilaterale

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 Il 4 aprile 2003 l’eurodeputato Patricia McKenna deposita un’interrogazione parlamentare in cui chiede chiarimenti in merito alle partecipazioni di Mario Monti, commissario UE alla competitività, alle conferenze del gruppo Bilderberg ed alla sua qualità di membro della Commissione Trilaterale. Questo il testo depositato al parlamento UE.
« I Commissari Mario Monti, Erikki Liikanen, Pedro Solbes Mira, Gunther Verheugen, Antonio Vitorino e Frederik Bolkestein hanno, in passato, partecipato a riunioni del Gruppo Bilderberg e sono, pertanto, membri di fatto, dato che vengono mantenuti informati sulle sue attività. Romano Prodi, Presidente della Commissione, è stato membro del comitato direttivo di tale gruppo negli anni '80, epoca in cui il Presidente della BCE, Wim Duisenberg, era tesoriere. Tre Commissari sono o sono stati membri della Commissione Trilaterale: Mario Monti, Chris Patten e Pedro Solbes Mira.
 Può la Commissione indicare il nome dei Commissari che parteciperanno alle prossime riunioni del Gruppo Bilderberg e della Trilaterale, precisare se essi parteciperanno a nome della Commissione o a titolo apparentemente privato e se beneficeranno di indennità giornaliere o di altri rimborsi per le spese associate a tali riunioni? Può la Commissione assicurare che tali adesioni vengano menzionate nella dichiarazione di interessi finanziari di ogni Commissario? »
 Il 15 maggio Romano Prodi, allora Presidente della Commissione stessa, risponde così.
« Numerosi membri della Commissione sono stati invitati e hanno partecipato alle riunioni del gruppo Bilderberg, alcuni durante il loro mandato alla Commissione, altri sono stati invitati e hanno partecipato prima di essere membri della Commissione e non hanno più partecipato durante il loro mandato. È necessario precisare che la qualità di membro del gruppo non è previsto dallo statuto di tale gruppo. Esiste solo la figura di "membro dello Steering Committee".
 Nessun membro della Commissione è membro dello Steering Committee. Persone non appartenenti allo Steering Committee del gruppo Bilderberg possono essere invitate alle sue riunioni.
 La partecipazione occasionale a una riunione non giustifica una citazione sulla dichiarazione d'interessi prevista dal Codice di condotta applicabile ai Commissari. Infatti, la partecipazione occasionale a una conferenza o il fatto di ricevere informazioni sulle attività di un gruppo non implicano necessariamente l'appartenenza o la qualità di membro di un gruppo.
 Quanto alla partecipazione alla prossima riunione del gruppo Bilderberg, che avrà luogo dal 16 al 18 maggio 2003 a Versailles, è necessario precisare che tre Commissari hanno accettato l'invito che hanno ricevuto a causa delle funzioni che essi esercitano, anche se non partecipano a nome del Collegio. Si tratta di M. Monti, F. Bolkestein e P. Lamy. La loro trasferta si effettuerà sulla base delle norme generalmente applicabili in materia.
 Per quanto riguarda la Commissione Trilaterale, il suo statuto esclude la partecipazione di un membro che esercita una funzione pubblica. Nessun Commissario è quindi membro della Commissione trilaterale e nessun Commissario ha manifestato, fino ad oggi, la sua intenzione a partecipare a una delle prossime riunioni della Commissione trilaterale. »
 Prodi dice che l’unico organo ufficiale del Gruppo Bilderberg è il Comitato Direttivo (la Steering Committee), in quanto la qualifica di membro ufficiale non esiste, e specifica che non esiste alcun intreccio di ruoli tra i suoi commissari e i membri del Comitato Direttivo Bilderberg. Evidentemente deve intendersi che una commistione tra un ruolo rilevante nella funzione pubblica e un ruolo analogo in un’organizzazione privata dalle finalità estremamente riservate è altamente inopportuna. Inoltre, Prodi ci informa che nello statuto della Commissione Trilaterale vige il divieto per i membri di esercitare una funzione pubblica.
 Mario Monti non era nuovo alla Commissione Europea. Era già membro dell’assemblea precedente, la Commissione Santer (dal nome del suo Presidente: Jacques Santer), la quale vanta l’invidiabile primato di essere stata la prima ed unica costretta alle dimissioni in blocco. Le accuse gravi e circostanziate, come ben delineato da un rapporto della House of Commons - il Parlamento Inglese -, erano di cattiva gestione, distrazione di fondi e atti di nepotismo. Sul banco degli imputati, tra l’altro, anche l’ufficio presieduto da Emma Bonino e Manuel Marín, l’ECHO, lo European Community Humanitarian Office, sotto accusa dall’Unità di Coordinamento per la Lotta Anti Frodi (UCLAF) per questioni che affondavano le radici negli anni ‘80, inerenti a una cattiva gestione dei fondi, spesi per l’assunzione di burocrati europei scelti in maniera conveniente anziché per gli aiuti umanitari.  In seguito a questa ed a tutte le altre accuse  i commissari dovettero dimettersi tutti, in massa, perché secondo le accuse non potevano non sapere. Dopo le dimissioni, e nonostante il loro spettro che aveva minato la credibilità della Commissione Europea come istituzione, Monti si riaccreditò alla corte della successiva Commissione Prodi, da vero burocrate UE come da più parti viene descritto.
 Se tuttavia Prodi, che nel 1999 molti media descrissero come il primo “Primo Ministro Europeo” della storia, certificò implicitamente l’inopportunità per un pubblico funzionario di ricoprire cariche significative nella Commissione Bilderberg o nella Commissione Trilaterale, puntualizzando che a nessuno dei suoi commissari poteva ascriversi questa sovrapposizione di interessi, certo non poteva sapere che un membro della sua assemblea, il professor Mario Monti, un giorno sarebbe succeduto a lui nel ruolo di Presidente del Consiglio della terza economia europea, contravvenendo a entrambe le condizioni oggetto delle sue rassicurazioni, anzi aggravandole.
 Mario Monti sarebbe divenuto di lì a poco non un semplice invitato alle conferenze del Gruppo Bilderberg, ma addirittura un membro del Comitato Direttivo (vedi Bilderberg Meeting Governance). Parimenti, sarebbe divenuto non un semplice membro della Commissione Trilaterale, ma una delle sue tre cariche più importanti, assumendo la rappresentanza della più importante area di influenza attuale, quella dove si stanno giocando i futuri interessi della governance mondiale: l’Europa (vedi Trilateral.org).
 Dopo la denuncia formale di queste inopportune commistioni, lanciata da questo blog subito dopo l’insediamento di Mario Monti a Palazzo Chigi, un’arida e concisa Ansa del 24 novembre 2011 informava circa l’abbandono del Presidente del Consiglio italiano di ogni carica nella Commissione Trilaterale e nel Gruppo Bilderberg, ma chiunque può verificare che la Commissione Trilaterale, nonostante il suo statuto vieti ai suoi membri l’esercizio concomitante della funzione pubblica, lo annovera ancora tra le sue fila, con l’incarico di perseguire con devozione assoluta (la parola inglese utilizzata è “committed”) l’obiettivo di portare a compimento il processo di unificazione europea (leggere qual è la mission ufficiale del Presidente della Regione Europea). Un obiettivo stabilito da un’organizzazione privata, convinta che l’eccessiva partecipazione democratica sia un male e che i popoli vadano tenuti all’oscuro (leggi il rapporto della Trilaterale “the crisis of democracy”), nata dalla volontà dichiarata di un banchiere, David Rockefeller, di superare i lenti e farraginosi processi di discussione parlamentare per stabilire processi decisionali che scavalchino le decisioni delle assemblee istituzionali. Del resto, basta ascoltare una qualsiasi conferenza stampa di Mario Monti, come quella recente tenuta insieme ad Angela Merkel, per sentire come il processo di unificazione europea sia al centro di ogni sua proposta politica:
« …l’Europa resta la più bella costruzione, credo, che l’umanità abbia messo in opera […] che deve soprattutto fondarsi su misure strutturali nei singoli paesi e anche su adeguate politiche europee. E’ un tema che sale, come è giusto che salga nell’agenda europea. »
 E sentite, per esempio, cosa dice anche Mario Draghi durante l’audizione al Parlamento Europeo del 16 gennaio (guarda il video integrale):
« Se i paesi sono disposti a cedere parte della sovranità nazionale verso un'unione fiscale, allora questo è un inizio della fiducia, e se vi è la fiducia poi gli altri passi seguiranno, da parte degli stessi paesi. »
 Per quanto riguarda il Gruppo Bilderberg, anche qui non vi sono evidenze che abbia abbandonato realmente i suoi incarichi all’interno della Steering Committee, in quanto figura ancora nell’elenco dei membri elencati nello scarno sito ufficiale. L’ufficialità di tale elenco si può dedurre dalla stessa ammissione di Monti, il quale afferma di volersi dimettere da ogni incarico. Infatti, se i soli incarichi che si possono assumere nel Gruppo Bilderberg, come certifica Romano Prodi che ne è stato membro, sono quelli nel Comitato Direttivo, ne consegue che Monti, annunciando le sue presunte ma non documentate dimissioni, implicitamente conferma di appartenere alla Steering Committee, certificando dunque l’autenticità dell’elenco.
 E’ necessario che il Presidente del Consiglio chiarisca definitivamente se ha abbandonato gli incarichi in tutte le organizzazioni private che si propongono di perseguire interessi istituzionalmente illegittimi, perché non frutto di dibattito pubblico, pubblicando documenti che attestino una volta per tutte la formulazione delle sue dimissioni e la loro conseguente accettazione da parte degli organi direttivi della Trilaterale e del Bilderberg. E’ anche un preciso dovere, da parte della società civile, pretendere tutti gli atti e i documenti idonei ad attestare la sua estraneità ad ogni mandato che non sia esclusivamente quello popolare.
 In assenza di tale operazione di trasparenza, e in assenza di una sua forte rivendicazione da parte dei cittadini italiani, è bene convincersi che l’uso del termine democrazia per descrivere la nostra forma di governo è improprio e, quantomeno per ragioni di onestà intellettuale, dovremmo rivedere le nostre convinzioni al riguardo e quello che insegniamo ai nostri figli. Sinarchia, oppure oligarchia, sono termini che potrebbero rappresentare meglio la nuova realtà in cui viviamo.
 

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