Migliaia di 'kirana', i 
tradizionali negozi d'angolo, a gestione familiare, abbassano le 
serrande per protestare contro la decisione del governo di liberalizzare
 il commercio, aprendo alla grande distribuzione straniera alla 
Wal-Mart. I kirana rappresentano la spina dorsale della piccola 
distribuzione indiana, sono negozietti aperti agli angoli delle 
trafficate vie metropolitane, gestiti da decenni sempre dalla stessa 
famiglia di proprietari, che conoscono le abitudini della clientela, 
portano la spesa a domicilio e spesso praticano anche il credito. La 
grande distribuzione invece si rivolge alla nuova classe media, 
praticando sconti e promozioni. La confederazione dei commercianti 
indiani però avverte che in India ci sono almeno 50 milioni di kirana, 
che servono 220 milioni di clienti.  
Scuole, negozi e uffici sono 
stati chiusi in diverse zone del Paese, e i servizi di trasporto 
pubblico sono stati sospesi o bloccati dalla popolazione stessa. 
L'adesione maggiore si registra negli Stati guidati dal Bharatiya Janata Party
 (Bjp, partito ultranazionalista indù e leader dell'opposizione): a 
Bangalore (Karnataka), le sedi di grandi multinazionali straniere come 
l'Ibm hanno deciso di restare chiuse per l'intera giornata. Al di là dei
 disagi causati dai vari disservizi, per il momento la serrata è di 
natura pacifica.
Il primo ministro Manmohan 
Singh ha annunciato la contestata riforma il 14 settembre scorso. Essa 
prevede di accordare il 51% di investimenti esteri diretti alle grandi 
catene internazionali di supermercati multimarca (Carrefour, Wallmart), e
 il 100% ai monomarca (Nokia, Reebok). Per il premier, il provvedimento 
darà nuova linfa all'economia del Paese, che nell'ultimo anno ha 
registrato un calo nella crescita.
Secondo l'opposizione invece,
 la riforma colpirà in modo diretto i piccoli rivenditori del Paese, che
 con l'ingresso delle grandi catene straniere saranno costretti a 
chiudere. Un negoziante di New Delhi spiega: "Questi supermercati 
possono vendere prodotti a prezzo di costo. Ciò significa che tanta 
gente perderà il posto". "Tutti andranno a comprare nei
 centri commerciali" ha detto  un commerciante del Kashmir davanti alla 
serranda abbassata del suo negozio di artigianato locale nella popolare 
strada di Janpath.
In India, il mercato al 
dettaglio dà lavoro a più di 40 milioni di persone. Oltre il 90% degli 
scambi commerciali interni avviene proprio attraverso i piccoli 
rivenditori locali.
Oltre all'opposizione, anche 
alcuni alleati del governo Upa (United Progressive Alliance) sono 
contrari alla riforma del mercato al dettaglio. Su tutti, il Trinamool 
Congress di Mamata Banerjee (anche chief minister del West Bengal): se 
il provvedimento dovesse andare in porto, la leader politica ha 
annunciato il ritiro del partito dal governo e le dimissioni di sei suoi
 ministri entro domani. Tuttavia, anche se la Banjeree dovesse mantenere
 la promessa, l'esecutivo di Singh non rischia (ancora) una crisi.