mercoledì 13 aprile 2011

COSTITUZIONE ART 22. 23. 24.

Art. 22.
Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.


Art. 23.
Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.


Art. 24.
Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.

PAROLE SANTE

“Solo la conoscenza della verità può farvi liberi da ogni timore; ma vi ostinate a non volerla conoscere perché non è comoda, e non vi consentirebbe di vivere come vivete: pregate e mentite, chiedete e non date, mentre non volete essere buoni, onesti, coscienti, generosi, altruisti, amorosi, fraterni. La felicità si conquista col dare, si perde col possedere. Quando comincerete a comprendere che, in verità, non possedete nulla, nemmeno voi stessi, allora comincerete ad uscire dalla fitta giungla della primitività”.

Cosa è Bene e cosa è Male? E insieme dove portano?
Ambedue hanno poteri di vibrazione che innesta nelle azioni di vita e di pensiero nuove aperture alle possibili vibrazioni superiori. Il Male è fine al Bene ed il Bene è fine a sé stesso, per essere in sintonia con i piani dimensionali superiori.
Sì, vivere per essere; ma chi siamo ancor prima di vivere? Quando ci pervade l’angoscia di ritrovarci alienati e non ricordarci di noi, e non essere più nel ritmo della intelligenza, che limpida perlustra gli orizzonti infiniti di uno spazio diverso, è come guardare con gli occhi nostri, ma vedere o meglio intravedere, in questo diverso spazio che “sentiamo” intuitivamente e chiaramente, ma ricadiamo nel terrore del presente in cui ci culliamo nei ritmi abituali, e sentiamo la morte accanto a noi e il laccio stringe il nostro cuore... allora la Grazia di un amore cosmico, può risollevarci attraverso un trauma di sofferenza e questo nostro cuore ritorna a pulsare sciogliendo questi legami, trascendendo, ma fino a quando? Il cuore è amore, ma dove abbiamo relegato il nostro amore di risposta e di scambio, così come ci era stato dato e ordinato? Le lacrime di un bimbo che muore di fame; il gemito di uomo colpito da un’arma; o anche solo molto meno: uno sguardo che si abbassa davanti alla presunta arroganza.

“Niente può nascere dal nulla. Nessuna cosa può essere se manca la causa dell’essere, la mente che pensa, forma e crea. È vero, che non si può né amare né odiare ciò che non si
conosce, ciò che non si è rivelato all’umana intelligenza. Solo la conoscenza scaturente dalle sperimentazioni, dall’impatto con la verità, consente all’uomo di prendere coscienza di quanto deve amare e di quanto deve odiare, di ciò che si deve accettare e di ciò che si deve rifiutare. Il bene e il male, il positivo e il negativo, si rivelano attraverso l’onnipresente legge “causa-effetto”.
In verità, se solo uno o più uomini ha sperimentato quali effetti produce la causale guerra, tutta l’umanità dovrebbe senza remore amare ed accettare la pace, rifiutando decisamente la
guerra. Questa regola è validissima per tutti gli altri aspetti sperimentativi che danno all’uomo la possibilità di discernere il bene dal male, l’incorruttibile dal corruttibile, il positivo dal negativo. Si dice che errare è umano, ma è anche vero, che perseverare nell’errore è diabolico. Gli uomini ancora oggi e malgrado le ripetute esperienze negative con gli effetti storicamente conosciuti, si ostinano a perseverare nell’errore lasciando cadere nell’oblio il richiamo impellente di ristrutturare, e con maggiore coscienza e saggezza, quei valori
esistenziali che spogliano la vita di ogni essere umano da tutto ciò che negativamente lo aggredisce e lo rende succube del male. Colui che ha sperimentato che cosa produce l’odio non può non amare. La verità rende libero l’uomo e lo proietta verso un migliore destino. Il male non deve mai essere fine a se stesso: sarebbe un imperdonabile errore che priva l’uomo di far suo il bene. Non pensate di poter sfuggire alla legge di causa-effetto. Non vi illudete di potervi liberare dal guardiano che sorveglia il vostro Karma: non vi illudete. “Ciò che seminate, raccoglierete”; ciò che raccoglierete istruirà il destino del vostro domani. Quello che farete agli altri, un domani gli altri lo faranno a voi: di questo siatene certi. Non pensate di poter sfuggire a questa legge. No! Pensate e meditate. Sarete voi i giudici delle vostre azioni; sarete voi che sceglierete le prove per purgare le vostre colpe. Non tutti coloro che patiscono tribolazioni patiscono per caso: “Il caso non esiste”. Chi uccide non può non essere ucciso; chi ruba non può non essere derubato e chi odia non può non essere odiato.

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