mercoledì 9 febbraio 2011

Il caso letterario E ora indignatevi

Sono soltanto una trentina di pagine, vendute in Francia a pochi spiccioli, tre euro. Eppure da ottobre a Natale hanno conquistato la bellezza di 600 mila lettori e scalzato dalla cima della classifica delle vendite letterarie bestseller annunciati come il pluripremiato romanzo La Carte et le Territoire di Michel Houellebecq. Frutto della penna, e soprattutto dell’indignazione civile, di un illuminato 93enne.
600 MILA COPIE IN TRE MESI. Ebbene sì, l’autore del caso letterario dell’anno in Francia si chiama Stéphane Hessel, eroe della Resistenza durante l’occupazione nazista del suolo transalpino, poeta e diplomatico, nato nel lontano 1917. È il bello della letteratura: chiunque e in ogni momento della sua vita può scrivere e conquistare il mondo, o il proprio Paese. Se le parole sono vibranti e appassionate, l’età non conta.
Il caso Hessel ha colpito l’immaginario francese proprio per la passione civile di cui è capace l’autore, nonostante la sua veneranda età. O forse precisamente per questo motivo: per il fatto di aver vissuto così a lungo, pagando in prima persona, sulla propria pelle, i rivolgimenti e i rovesci della Storia. E imparando il valore dell’indignazione non violenta come motore del progresso dei popoli.
PACIFICA CHIAMATA ALLE ARMI. Indignez-vous! è una chiamata alle armi per la società francese tutta, a partire dai giovani. Un pamphlet che attinge a piene mani alle viscere dei francesi, esortati a riscrivere la contemporaneità a partire dalla propria sacrosanta, indispensabile indignazione nei confronti di un Paese, e della sua politica, che sulle questioni fondamentali ha smarrito la giusta via. Per un semplice motivo: perché ha perso la capacità di indignarsi e di ribellarsi contro l’ingiustizia.

Buchenwald e la Resistenza

Il ragionare fuori dal coro è peraltro un dono di famiglia, a casa Hessel. La madre di Stéphane, diplomatica protestante e alquanto libertina, aveva ispirato il regista Francois Truffaut per il personaggio di Catherine/Jeanne Moreau, vertice del triangolo amoroso raccontato nel meraviglioso film del 1962 Jules et Jim.
UNA VITA IN PRIMA LINEA. Anche Stéphane aveva infine seguito le orme materne diventando ambasciatore di Francia. Ma prima, figlio di padre ebreo, aveva combattuto l’invasione nazista, era stato catturato e deportato a Buchenwald e a Dora. Era riuscito a fuggire dai campi di concentramento e nel 1948 aveva contribuito alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’apice della creazione di una rinnovata coscienza civile internazionale, dopo le violenze e le miserie della guerra.
INDIGNATEVI! Come Gabriel Garcia Marquez, Hessel l’ambasciatore di Francia avrebbe potuto “confessare d’aver vissuto”, per così dire. Magari scrivere un lungo e autocelebrativo volume di memorie. Invece ha scelto di rianimare la coscienza dei suoi compatrioti del nuovo millennio condensando il suo sguardo e le sue esperienze in poche, sferzanti pagine. Indicando i temi su cui vale la pena indignarsi per cambiare la società: il crescente divario tra ricchi e poveri, la necessità di ricreare un sistema dell’informazione autenticamente libero, lo scioccante trattamento riservato dalla Francia di Sarkozy agli immigrati, la questione ambientale e quella palestinese, l’impunità derisoria delle leggi e del diritto internazionale di cui gode Israele, la necessità di difendere il sistema del welfare. Recuperando quell’indignazione che aveva animato la resistenza francese.

«La necessità della ribellione pacifica»

«Il mio è un appello a tutti i cittadini, vecchi e giovani, affinché ognuno si senta pienamente responsabile delle diseguaglianze e di ciò che non funziona nella nostra società» ha spiegato Hessel in occasione dell’uscita del saggio.
A OGNUNO IL SUO. «Vorrei che ogni individuo fosse capace di trovare il proprio personale motivo di ribellione pacifica: l’indignazione è preziosa». Il pamphlet, pubblicato in Francia per la Indigène, una piccola casa editrice con sede in un attico a Montpellier, verrà tradotto nelle prossime settimane in altri paesi, primo fra tutti l’Italia. Altro Paese in cui una rinnovata indignazione civile per una «insurrezione pacifica», nelle parole di Hessel, avrebbe un valore inestimabile.
Martedì, 28 Dicembre 2010

Il debito pubblico italiano è un FURTO e una MENZOGNA

di Giuseppe Migliorino

Qual è il grande problema italiano? L'enorme debito pubblico pari a circa 1.06 volte il Pil (se vi interessa il numero in euro, siamo intorno a 1500 miliardi). Non è questo che ci dicono? Non è a causa di questo enorme debito pubblico che, a destra ed a sinistra, passando per Berlusconi e Veltroni, ci dicono che il governo deve mantenere una tassazione elevatissima, tra le più alte del mondo? Non è a causa di questo enorme debito pubblico che le tasse aumentano in continuazione? Erano 287 miliardi di euro nel 1990, e sono diventate 630 miliardi di euro nel 2005: un aumento medio del 5.3% l'anno. Avete capito, italiani ed italiane: ogni anno lo stato vi aumenta le tasse del 5.3%. Pure quando c'è Berlusconi, che fanfarona di riduzioni. I vostri stipendi sono aumentati del 5.3% l'anno? ..... Col cazzo!! Se vi è andata bene, avete ricevuto aumenti medi del 2.65% l'anno, sicché, ogni anno, quei simpaticoni che voi eleggete, vi hanno "inculato" il 2.65% del vostro reddito. Non è un opinione, sono numeri. Bene, vi siete già incazzati vero? Fratelli e sorelle d'Italia, questo non è ancora niente. La volete sapere una cosa molto simpatica? Il debito pubblico italiano, quella cosa enorme che, ci dicono, costringe a mantenere le tasse così alte e sempre in aumento, E' UNA TRUFFA !! Ed adesso vi spiego. Supponete che lo stato spenda 120, ed incassi 100. Si forma, ovviamente, un deficit di 20. Cumulando i deficit di tutti gli anni, si forma il debito pubblico (quello che, per noi italiani, è circa 1500 miliardi di euro). Lo sapete verso chi si forma quel debito? Verso la Banca d'Italia (adesso la BCE ) che, ogni anno, stampa i denari (capito? Stampa carta o numeri su un computer) e la cede allo stato, in cambio di Bot e Cct. Ecco il meccanismo: la Banca d'Italia stampa (a costo quasi zero, perché si tratta di carta o di numeri su un computer) i soldi e li dà allo stato italiano, il quale, in cambio gli dà Bot e Cct, che la Banca d'Italia vende ai risparmiatori, incassando i denari di questi ultimi. Lo stato paga gli interessi su quei Bot e Cct e alla scadenza rimborsa il capitale. Mi avete seguito? Avete visto dov'è la truffa? Lo stato paga capitale più interessi, i risparmiatori si prendono gli interessi, e la Banca d'Italia il capitale. Per pagare il capitale più gli interessi, lo stato deve ancora indebitarsi (perché non ha gli sghei) e, quindi, emette altri Bot e Cct che seguono lo stesso percorso dei primi: gli interessi ai risparmiatori ed il capitale alla Banca d'Italia. Vi è tutto chiaro adesso? Il debito dello stato italiano, è verso la Banca d'Italia. Ora, fratelli e sorelle d'Italia, se la Banca d'Italia (o la Bce ) fosse di proprietà dello stato (e, quindi, di noi tutti), quel debito non esisterebbe: lo stato (cioè noi), avremmo un debito verso lo stato (cioè sempre noi). Vi è chiaro? Avete dei dubbi? ED INVECE NO!!!! La Banca d'Italia non è dello stato italiano, ma di azionisti privati. CAPITO, PORCA PUTTANA?? Lo capite come ci stanno pigliando per il culo?? Il nostro enorme debito pubblico è una TRUFFA: montagne di denari regalati agli azionisti della Banca d'Italia per non ..... fare un cazzo (stampare denaro a costo quasi zero). Mi avete capito o no? Quell'enormità di tasse che crescono al ritmo mostruoso del 5.3% l'anno e che ci vengono spacciate per "necessità inderogabile" a causa di quello stesso enorme debito pubblico, sono un FURTO (giacché derivano da un debito pubblico che, a sua volta, è un FURTO). Avete capito, fratelli e sorelle d'Italia? Ci pigliano per il culo, ci tartassano, ci spremono e ci succhiano il sangue per darlo in pasto a gente ricchissima che ha le leve del comando economico mondiale. E succede lo stesso anche altrove. E l'America non fa eccezione. Lo sapete chi sono gli azionisti della Federal reserve ( la Banca centrale americana)? Scommetto che pensavate che fossero i cittadini americani ......!!?? COL CAZZO!! Guardate chi sono gli azionisti: Rothshild Bank di Londra; Kuhn Loeb Bank di New York; Warburg Bank di Amburgo; Israel Moses Seif Banks d'Italia; Rothshild Bank di Berlino; Goldman Sachs di New York (N.b. tra i maggiori dirigenti europei di quest’ultima vi sono Romano Prodi, Mario Monti e Mario Draghi…); Lehman Brothers di New York; Warburg Bank di Amsterdam; Lazard Brothers di Parigi; Chase Manhattan Bank (dinastia dei Rockfeller) di New York. Le più potenti organizzazioni finanziarie del pianeta. State cominciando a capire? Non ancora?? Embeh giovinotti, allora siete proprio coglioni, e meritate di essere spremuti fino all'ultimo.
Opposta Direzione - numero 6 - Maggio 2008

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...