Tel
Aviv / Londra / Vienna / Teheran (dpa) – Tintinnio di sciabole in Medio
Oriente: il dibattito israeliano su un possibile attacco militare
contro gli impianti nucleari iraniani ha scatenato forti reazioni di
Teheran. L’Iran è “sempre stato pronto per la guerra”, ha detto il
ministro degli Esteri Ali Akbar Salehi al “Hurriyet Daily News” (Giovedi
3 novembre 2011).
“Per
otto anni abbiamo sentito le minacce israeliane. La nostra nazione è
unita”, ha detto Salehi. In caso di un attacco l’Iran minaccia che si
avranno conseguenze in “termini apocalittici”. Già un altro avvertimento
era stato fatto sul sito della televisione di Stato iraniana. Ad
Israele sono note le capacità militare dell’Iran, riferiscono alcune
fonti. “In Iran le industrie missilistiche sono le migliori della
regione e tra le migliori al mondo.”
In
Israele nel frattempo la lite è scoppiata perché il dibattito è stato
spostato verso il pubblico per conoscere i pro e i contro di un’azione
militare. Ciò ha incontrato le critiche soprattutto dell’ex capo del
Mossad, Meir Dagan, che ha descritto il bombardamento dell’Iran come
“idiota”. Il ministro delle finanze Yuval Steinitz ha criticato
duramente questo atteggiamento per la gestione irresponsabile di Segreti
di Stato. I politici di destra hanno chiesto, riportano i media, che
Dagan si presenti alla giustizia. Altri membri del governo hanno
definito il dibattito di giovedi come estremamente dannoso per Israele.
La
popolazione israeliana è divisa in vista di un attacco all’Iran.
Secondo un sondaggio commissionato dal quotidiano “Haaretz” il 41 per
cento sono a favore, il 39 per cento disapprova e il 20 per cento degli
intervistati sono indecisi.
Il
conflitto in corso tra Israele e l’Iran era peggiorato di nuovo negli
ultimi giorni. Israele martedì ha testato un nuovo tipo di razzo a
propulsione. Secondo notizie non confermate si tratterebbe di un missile
intercontinentale in grado di trasportare testate nucleari fino
all’Iran. Allo stesso tempo l’Air Force (ndr di Israele) ha annunciato
il successo di operazioni contro obiettivi lontani. Giovedi nell’area di
Tel Aviv è avvenuta una esercitazione per attacchi missilistici aerei.
Gli israeliani parlano di esercitazioni di routine.
Nel
frattempo, la sinistra liberale ha riferito al quotidiano britannico
“The Guardian”, che la Gran Bretagna si sta preparando per un attacco
militare contro obiettivi in Iran. In discussione è il supporto di un
possibile attacco degli Stati Uniti. Il rapporto del “Guardian”,
esaminato da strateghi militari britannici, si parla di dove poter
posizionare navi e sottomarini della Royal Navy per poter sparare
missili da crociera Tomahawk contro obiettivi in Iran. Nel caso
che gli Stati Uniti decidessero di attaccare, dovrebbero chiedere
l’assistenza militare della Gran Bretagna. Il giornale cita fonti del
ministero della Difesa a Londra.
I
resoconti dei media israeliani dicono che il governo di Gerusalemme non
ha ancora raggiunto una decisione definitiva su un attacco. In questo
contesto, è particolarmente importante anche un altro rapporto della
Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) sul programma
nucleare iraniano.
Il
rapporto sarà presentato mercoledì prosismo a Vienna, ma potrebbe
anche essere rilasciato qualche giorno dopo. Fonti diplomatiche a Vienna
dicono tuttavia che il rapporto, probabilmente, non comprende una nuova
valutazione della situazione completa, ma cita solo qualche nuovo
dettaglio. Israele e l’Occidente accusano l’Iran che con la scusa di una
ricerca civile in realtà segretamente lavora sulla costruzione di una
bomba nucleare. L’Iran ha sempre negato questo.
L’Iran
è sempre stato preparato per la guerra, dice il Ministro degli Esteri
iraniano Ali Akbar Salehi che viene citato sul “Jerusalem Post”
di giovedi. I militari iraniani avevano già messo in guardia Israele
contro un attacco: “Vorremmo far loro rimpiangere un tale errore e
punirli severamente,” ha detto all’Agenzia ISNA il capo di Stato
Maggiore Hassan Firusabadi.
Traduzione: CNJ